Capitolo 3

472 39 1
                                    


-sei davvero sicuro di volerci andare?- chiese William preoccupato mentre il figlio preparava la sacca che si sarebbe portato per la caccia nella foresta di mezzo.

-se non ci vado di mia volontà in un modo o nell'altro quello mi fa andare lo stesso. So che è una trappola, palesemente visto il suo ghigno, ma possiamo trarne vantaggio. Posso parlare con gli altri principi e chiedere se loro sono d'accordo con me.-

-ricordati di parlare decentemente molti avranno la puzza sotto al naso- disse William ridendo. Alla fine il figlio aveva ragione e forse quella era anche una piccola occasione per provare a parlare con gli altri re.

Molto probabilmente lui era l'unico re che si era ritrovato con un debito nei confronti di Taric, ma voleva lo stesso provare a fare qualcosa per impedire agli altri re di fidarsi troppo di Taric.

-si si- borbottò Raphael chiudendo definitivamente la sacca. -la carrozza è già pronta?- chiese poi il ragazzo sospirando per darsi coraggio.

-si, per favore non metterti nei guai e soprattutto cerca di non usare i tuo poteri o almeno fallo sono con persone delle quali ti fidi- si raccomandò il pare mettendogli entrambe le mani sulle spalle del ragazzo che gli sorrise.

-non preoccuparti ho davvero poca intenzione di far vedere a tutti come faccio schifo ad usare la magia del mio regno- lo rassicurò Raphael togliendosi una ciocca ricci da davanti agli occhi.

-la prudenza non è mai troppa in certi casi-

-non ricorrerò mai ai miei poteri, soprattutto visto che faccio schifo ad usarli- disse ancora il ragazzo mentre i due si incamminavano nel cortile del castello di Nabada dove una carrozza stava aspettando il principe.

-ti prego torna tutto intero- disse William per poi lasciare nella mano del ragazzo un ciondolo con uno strano simbolo disegnato sopra. Era una specie di spirale che si apriva in cinque punte.

-cos'è?- chiese il ragazzo che si accorse che la pietra era allacciata ad un laccio di cuoio.

-è il simbolo della magia elementare quella dalla quale noi attiriamo maggior potere, ti porterà fortuna- rispose William prendendo nuovamente il ciondolo dalle mani del figlio per metterglielo al collo.

-grazie mille- Raphael era davvero felice di quel regalo e lo nascose sotto la camicia di lino che indossava per tenerlo a contatto con la pelle visto che aveva notato che il ciondolo era molto calda. Quel calore poco alla volta lo stava calmando cosa della quale aveva assolutamente bisogno.

Si stava mostrando forte davanti al padre, ma aveva una paura fottuta di quello che poteva attenderlo a quella caccia. Molto probabilmente il padre si era accorto del suo stato d'animo e gli aveva regalo quel ciondolo per tranquillizzarlo.

-torna tutto intero-

-questo lo hai già detto. Non ti preoccupare- e così dicendo Raphael salì sulla carrozza salutando con la mano il padre. Se fosse rimasto un minuto in più con l'uomo non sarebbe minimamente riuscito ad andarsene. Suo padre era tutto per lui.

Raphael decise di non pensare minimamente al fatto che aveva lascito per la prima volta Nabada e si concentrò nel cercare di indovinare come sarebbero stati i nuovi compagni. Spera solo che ci fosse ameno uno simile a lui e con il quale poter parlare normalmente. Odiava dover usare frasi troppo formali, gli andava in fumo il cervello. Per lui era davvero una liberazione quando con il padre iniziavano a parlare normalmente e soprattutto odiava quando uscivano parole anche abbastanza volgari: tutto ciò lo faceva sentire molto vicino al padre.

Il viaggio fu abbastanza lungo e soprattutto stancante visto che il cocchiere aveva deciso di prendere tutte le rocce e le buche della strada facendo sobbalzare il povero principe che non era minimamente riuscito a godersi il suo primo viaggio.

Era arrivato quando ormai il sole stava tramontando e al campo c'erano davvero pochissimi principi: compreso lui erano solo quattro. E Raphael sapeva perfettamente che i regni in totale era dieci quindi mancavano più della metà dei principi.

Scese dalla carrozza con la spada ben ancorata alla sua cintura e la sacca sulla spalla destra. Mise una mano sul cuore per sentire il calore del ciondolo e soprattutto per calmarsi.

-oh è questa l'ora di arrivare signorino?- chiese Taric al moro con le braccia incrociate.

-non potevo andare più veloce con la carrozza e a quanto sembra manca ancora gente- si difese Raphael incrociando a sua volta le braccia e vedendo con la coda dell'occhio che uno dei ragazzi li presenti stava a stento trattenendo le risate.

-oh con loro me la prenderò di più credimi- e così dicendo Taric sparì lasciano da soli i quattro principi.

-non ti preoccupare ha fatto con tutti così e pensare che io sono stato il primo- gli disse proprio il ragazzo che prima stava ridacchiando.

-iniziamo bene- borbottò Raphael facendo nuovamente ridere il castano.

-scusami- disse quello tra le risate -ma sono troppo d'accordo con te- Raphael sorrise, almeno sembrava esserci qualcuno di decente.

-comunque sono Raphael principe di Nabada- si presentò il moro porgendo una mano al castano sperando di non essersi sbagliato sul suo conto.

-Lion, principe di Gutem- rispose l'altro stringendogli con forza la mano. -una cosa, ma a Nabada non sono tutti biondi?- chiese curioso poi. Vedendo la faccia di Raphael che andava a rabbuiarsi continuò -scusa non volevo offenderti, la mia era solo una stupida curiosità-

-non ti preoccupare. Mia madre ha i capelli scuri perché non è di Nabada e io ho preso da lei- rispose il moro, sentiva di potersi fidare di quel ragazzo.

-scusa ancora, a volte parlo troppo-

-ti ho detto che non ti devi preoccupare. Comunque sai dirmi chi sono gli altri?- chiese poi Raphael vedendo che gli altri due principi non accennavano a volersi avvicinare.

-sono degli stronzi fizzosi meglio non avere niente a che fare con loro. Tu mi sembri molto simile a me- gli rispose Lion sorridendo.

-mi fido di te allora- rispose Raphael proprio mentre stava arrivando un'altra carrozza con un altro principe. -bene, ne mancano cinque-

-quattro, Taric non ha figli- lo corresse Lion sorridendogli.

GeminiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora