Capitolo 15

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-cosa mi stavi dicendo? Prima che arrivasse Taric- ruppe l'immenso silenzio che si era creato tra di loro il moro. Non gli piaceva per niente quel silenzio.

-delle scosse! Volevo capire se era colpa mia- rispose William ricordandosi solo in quel momento il motivo della sua presenza li. Si era perso negli occhi ambra dell'altro.

-e come di grazia?- chiese ancora Rakan che in quel momento era molto propenso a sentire quello che aveva da dire l'altro re, anche perché glielo doveva. Non aveva ancora capito se l'effetto del potere dell'altro era permanente oppure no, ma glielo doveva visto che sarebbe morto di sicuro.

-vedi questo?- disse il biondo alzandosi la manica sinistra e facendo vedere l'enorme cicatrice rossa che gli attraversava tutto il braccio partendo dall'anulare. -questo è stata la conseguenza delle due scosse. Volevo capire se anche tu...- Rakan non lo fece nemmeno finire e si alzò di colpo la manica della tunica rivelando anche lui una cicatrice identica, più o meno, a quella di William. -cazzo- sussurrò il biondo notandola.

-non me ne ero accorto- disse sinceramente Rakan osservando curioso la cicatrice e notando che era leggermente più scura vicino all'anello che gli aveva dato Taric. Anello che Will notò subito.

-quello dove lo hai preso?- chiese con un filo di voce il biondo indicando con il mento l'anello. Era identico a quello che aveva anche lui e che in quel momento si trovava nella sua tasca.

-è la mia fede- rispose sinceramente il moro evitando di specificare che gliela aveva data Taric. Non voleva far sapere a quel re del suo matrimonio combinato.

-e dove l'hai presa?- chiese ancora William. Voleva capire perché le loro fedi erano praticamente identiche.

-perché vuoi saperlo?- no, non avrebbe detto niente del suo matrimonio.

-perché è identica alla mia ed è stata quella la causa della scossa- spiegò William sperando di ricevere risposte da parte di Rakan dopo quello.

-cosa?- chiese sconvolto Rakan guardando la mano sinistra del biondo senza però trovare nessuna fede al dito. William capendo il suo sguardo prese la fede dalla tasca facendola vedere all'altro.

-me la sono tolta perché avevo paura di farti prendere una scossa quando ti ho portato in braccio qui dalla sala del trono- spiegò William.

-me l'ha dato Taric perché mi ha combinato lui il matrimonio- sussurrò Rakan al quale stava venendo in testa un'idea che da una parte gli sarebbe davvero piaciuta come cosa.

-cosa...- William non poteva credere alle sue parole. -quando? Quando ti sei sposato?- chiese Will al quale stava venendo in mente la stessa idea di Rakan che avrebbe spiegato anche l'ambiguo comportamento di Taric quando li aveva visti insieme-

-quindici ottobre- sussurrò Rakan che si era impresso nella mente quella data sperando un giorno di poter incontrare la persona con la quale era stato legato per il resto della sua vita.

-non ci posso credere...- sussurrò Will scuotendo la testa quasi incredulo. Poi si diede dello stupido, stava dando tutto per scontato e non era una cosa da fare, non in quella situazione. -scusa devo spiegarti anch'io mi sono...-

-sei tu quindi? Quel pazzo di Taric mi ha sempre mentito dicendo che era un comune cittadino?- lo interruppe Rakan quasi con le lacrime agli occhi.

-anche a me, e mi aveva detto anche che era una donna e non... come cavolo hai fatto ad avere un figlio scusa?- disse William che si era avvicinato ancora di più al moro sentendosi in quel momento autorizzato a poter spudoratamente flertare con quello che aveva scoperto essere suo marito, e che marito! Mai avrebbe immaginato un uomo così bello al suo fianco.

-segreto- sussurrò Rakan con il sorriso sulle labbra. -e comunque sono due gemelli- gli disse poi facendo sgranare gli occhi azzurri all'altro.

-cosa...?-

-Taric mi ha tolto uno dei due bambini dalle braccia il giorno che erano nati- spiegò il moro mentre William annuiva ricordandosi di quando Taric era arrivato con il suo piccolo Raphael appena nato.

-ora si spiega come Taric abbia fatto a scoprire dell'incontro e anche perché era incazzato poco fa nella sala del trono- Rakan annuì alle parole di William e stava per aggiungere altro ma non poté fare niente visto che si ritrovò le labbra morbide dell'altro sulle sue. Dopo un primo momento di smarrimento più totale rispose al bacio.

Quando si staccarono Rakan vide Will sorridere mentre gli metteva una ciocca di capelli dietro l'orecchi prima di prendergli la mano sinistra tra le sue.

-posso toglierti questa? Ti prometto che te ne metterò un'altra molto più bella e soprattutto che non cerca di ucciderci se solo ci tocchiamo- Rakan annuì mentre il biondo gli toglieva la fede buttandola da qualche parte sul grande letto matrimoniale.

-Taric impazzisce appena scopre che sappiamo tutto- furono le prime parole che Rakan disse dopo quel bacio.

-è stata colpa sua che senza volerlo ha fatto sposare due re con un grosso regno alle proprie spalle- disse William baciando nuovamente l'uomo ma questa volta a stampo -devo rivelarti che hai attirato la mia attenzione da quando sei entrato nella sala del consiglio-

-anche tu non sei male come avevo pensato anche se sei antipatico- disse Rakan incrociando le braccia al petto e facendo ridere William.

-anche lui è nella foresta di mezzo?- chiese William dopo un po' riferendosi al figlio che aveva appena scoperto di avere.

-si, diciamo che mi odia perché sa tutto e pensa che io preferisca il gemello a lui. È andato a quella stramaledetta caccia per farmi un dispetto nonostante sapesse perfettamente essere una trappola. Spero solo che...-

-non dirlo nemmeno. Ritorneranno entrambi sani e salvi visto che sanno perfettamente quello che c'è sotto. E poi io devo ancora vedere per la prima volta il cucciolo- disse Will sorridendo.

-è biondo come te e anche antipatico. Siete spiccicati- disse Rakan in uno sbuffo mentre William scoppiava definitivamente a ridere.

-Raphael è moro anche se ha i miei bellissimi occhi- disse Will una volta finito di ridere. -che ne dici di andare nella foresta di mezzo e prendere Taric alla sprovvista? Ovviamente con gli altri re- proprose poi il biondo mentre Rakan annuiva. Dovevano agire.

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