Capitolo 18

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-dammi le mani- disse William quando vide finalmente Rakan arrivare. Il moro aveva chiesto al marito di uscire dalla camera perché doveva mettersi qualcosa di adeguato per combattere e Will lo aveva fatto anche se controvoglia. Cavolo erano praticamente sposati e il bel moretto lo aveva pure baciato quindi che era tutto quel pudore?

-cosa vuoi fare?- chiese preoccupato Rakan. Ancora non sapeva come comportarsi nei confronti del biondo e la maggior parte del tempo si sentiva a disagio al suo fianco.

-voglio prima andare nel mio regno perché anch'io ho bisogno di prepararmi e poi andremo dai nostri ragazzi- spiegò William con ancora le mani protese verso l'altro aspettando che Rakan si fidasse di lui.

-e come ci arriveremo? E soprattutto perché questo?- chiese ancora il moro. Per il momento aveva davvero paura di avere un altro contatto con quel ragazzo dopo tutte quelle scosse che si era preso. Okay, non c'erano più gli anelli (dei quali si erano sbarazzati) ma ciò non significava che non potesse capitare un'altra volta.

-fidati di me, ci metteremo meno di quanto pensi- Rakan guardò prima William e poi le mani che il ragazzo ancora teneva protese verso di lui e alla fine si arrese. Poggiò con una lentezza estrema le mani in quelle dell'altro e chiuse gli occhi per paura di una scossa.

L'unica cosa che sentì fu però un leggero strattone e nient'altro, quindi decise di riaprire gli occhi per capire cosa fosse realmente successo e li sgranò accorgendosi che non si trovavano più nel suo palazzo.

-dove...come..?- chiese non riuscendo nemmeno a formulare una frase di sento compiuto per quanto era sconvolto. Quindi posizionò solamente i suoi occhi ambra in quelli azzurri dell'altro per fare una muta domanda.

-ci siamo teletrasportati nel mio regno- gli spiegò William porgendo poi la giacca che aveva ancora sottobraccio a suo marito. L'aveva già visto tremare per il freddo e non voleva che si ammalasse, soprattutto non dopo che era miracolosamente riuscito a salvarlo: doveva riposare il più possibile altrimenti i suoi sforzi non sarebbero stati ripagati.

Già era assai che gli aveva permesso di andare con lui nella foresta di mezzo, ma sapeva che quella cosa non gliela poteva impedire.

-grazie- disse Rakan prendendo quella giacca che profumava di buono e mettendosela sulle spalle. Era abbastanza sorpreso dal potere di suo marito e sotto sotto si stava chiedendo se Ezreal fosse più propenso verso quel potere e non verso il suo. Quello avrebbe spiegato molte cose, e l'avrebbe anche reso felicissimo visto che aveva sempre pensato che il figlio fosse irrimediabilmente senza poteri.

-vieni, ti devo presentare anche una persona- continuò Will mentre Rakan lo seguiva abbastanza curioso. Chi gli voleva presentare?

Rakan iniziò a studiare bene il volto del marito che sembrava parecchio teso e il moro si chiese il perché. Non pensava fosse solo per i loro figli che stavano rischiando la vita, ma conosceva suo marito da nemmeno un'ora e di certo non sarebbe mai riuscito ad individuare il vero motivo della sua tensione.

Poi d'un tratto vide il suo viso aprirsi in un bellissimo sorrido che fece sciogliere sul posto Rakan. Rakan che subito volse lo sguardo verso la direzione di quello di William avendo paura di essere colto in fragrante e incrociò gli occhi con quelli azzurri dell'uomo, anziano per quanto gli facevano capire i capelli bianche, che stava camminando a passo svelto verso di loro.

-nonno!- Rakan si fermò mentre il biondo al suo fianco raggiungeva l'uomo che stava andando verso di loro.

-tutto bene?- chiese quest'ultimo mentre Rakan stava cercando con lo sguardo un posto dove nascondersi.

-si, ho anche scoperto chi è la persona che ho sposato- disse William girandosi verso Rakan e facendo cenno all'uomo di avvicinarsi. Rakan non lo voleva fare perché era troppo imbarazzato dalla cosa, soprattutto perché avrebbe dovuto nuovamente spiegare come mai poteva avere un figlio, ma fu costretto a farlo visto che immaginava William lo avrebbe preso di peso in caso contrario.

-salve- disse Rakan, essendo il più giovane in quel caso doveva salutare lui per primo.

-nonno lui è Rakan il re di Lagash- fece le presentazioni Will -Rakan, lui è mio nonno Alfred-

-benvenuto in famigli allora, se mio nipote ti da fastidio dimmelo che lo rimetto in riga-

-NONNO!- gridò sconvolto William mentre Alfred se la rideva facendo nascere un leggero sorriso sulle labbra di Rakan. -comunque c'era realmente una ragione dietro quelle scosse- continuò l'uomo rivolto al nipote mentre quest'ultimo annuiva.

-si, e lo abbiamo capito anche perché è arrivato Taric ed è andato su tutte le furie vedendoci insieme. Sono venuto qui solo per farti un saluto perché...-

-Raphael. Dovevi andare da lui subito! Non c'era bisogno di passare da qui avrei capito- lo interruppe Alfred.

-ma io...-

-niente ma Will visto che sei qui cambiati velocemente e poi partite subito. Io organizzerò l'esercito- Rakan in quelle parole riuscì a sentire tutta l'autorità che quell'uomo aveva e sinceramente si spaventò anche un bel po', ma si rassicurò sapendo che quello sgridato non era lui ma suo marito.

-mi muovo, vieni con me- disse Will al marito.

-no, tuo marito rimane con me visto che siete qui ne approfitto per chiedergli qualche cosa- Alfred sorrise quindi Rakan si tranquillizzò sulle buone intenzioni dell'uomo e non protestò anche perché era sicuro che Will gli si sarebbe spogliato davanti e sinceramente non aveva ancora il coraggio di vedere suo marito nudo.

William non sembrava dello stesso avviso di Rakan ma comunque seguì gli ordini del nonno e lasciò i due da soli.

"Tanto meglio così alla fine" pensò il biondo, non era tornato a Nabada solo per cambiarsi, ma anche perché doveva prendere l'anello che suo padre aveva regalato a sua madre quando l'aveva scelta come sua futura moglie. Voleva darlo a Rakan per fargli capire che ci teneva a lui e soprattutto che voleva sposarlo come si deve. Ovviamente una volta finito tutto con Taric possibilmente morto.

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