Capitolo 5

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-"Ragazzi c'è una cosa che devo dirvi. Non ho potuto parlarvene prima perché non sapevo dove foste, ma ora che siete tutti qui posso dirlo: tra dieci giorni ci sarà un'apocalisse. L'ho visto con i miei occhi quando ho fatto quel viaggio nel tempo, finendo nel 2019. Eravate tutti sotto le macerie di questa casa, avevate provato a salvare il mondo ma non ci siete riusciti" disse Cinque.
-"Cinque non prenderci per il culo, papà è appena morto e non abbiamo tempo per le cazzate" intervenne Diego.
-"Forse non ti è chiaro, l'ho visto io stesso. Non voglio che il mondo finisca, non ora"
-"E sentiamo, cosa causerà questa apocalisse?" chiese Luther ormai curioso;
-"Non lo so Luther, ma quando ti ho trovato nell'apocalisse stringevi questo tra le mani" rispose Cinque, tirando fuori dalla tasca della sua divisa un occhio.
Allison intanto pensava a Clare: sua figlia. Non era un bel periodo per lei, aveva appena divorziato dal marito perdendo così la custodia di sua figlia. Credeva che se la fine del mondo fosse arrivata davvero, doveva passare gli ultimi giorni della sua vita proprio con lei. Ma sapeva che se la sua famiglia, compresa lei, avesse unito le forze avrebbero risolto tutto come avevano sempre fatto. E così disse: "Io ci sto. Si tratta di salvere la vita di sette miliardi di persone, non solo la nostra. Quindi Diego, Luther, non siate egoisti e aiutate anche voi".
Cinque sorrise, finalmente la sua famiglia era riunita e insieme avrebbero salvato il loro pianeta.
-"Carol tu ci sei, vero?"
-"Certo, è il minimo che possa fare per t-voi" rispose.
In realtà a Carol non interessava poi così tanto degli altri, partecipò per Cinque. L'unica persona che c'era sempre stata fin dal primo momento in cui l'aveva vista. Ma non voleva mostrare se stessa al cento per cento, aveva una maschera di cattiveria perché temeva di rimanere delusa, o addirittura di perdere il suo unico amico.
Si fece sera, e ogni membro della famiglia andó nelle rispettive camere.
Mentre Carol metteva il pigiama, vide qualcuno passare fuori la porta della sua stanza. Si avvicinó per chiuderla, ma trovó Cinque davanti a lei.
-"Non spaventarti, sono solo io"
-"Non mi sono spaventata, voglio solo chiudere la porta dato che è ora di mettersi sotto le coperte. Dovresti farlo anche tu sai?
-"Come siamo aggressive stasera ragazzina"
-"Non chiamarmi ragazzina, e togliti davanti alla mia porta"
-"Non mi fai paura, ma per questa volta sei salva. Ti lascio in pace. Buonanotte madamoiselle" disse Cinque, andando in camera sua sorridendo.
Carol chiuse finalmente la porta, e iniziò a sorridere come una matta. Dentro di lei sentiva qualcosa che non aveva mai provato. Era spaventata, ma la sua felicità in quel momento sovrastava tutto.

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