I due entrarono di nuovo in cucina. Trovarono il resto della famiglia seduta attorno al tavolo che aspettavano solo loro per fare colazione.
-"Ragazzi scusate, non ho molta fame. Vado un po' in camera mia" disse Carol lasciando la stanza.
-"Ma che ha?" chiese Allison;
-"Sta male, dice che ha paura di perdere le persone a lei care e di rimanere sola" rispose Cinque;
Klaus si diede uno schiaffo sulla fronte: davvero Cinque non aveva capito che a Carol importava solo di lui e che il resto era solo di contorno? Si alzó e andò da lei.
-"Signorina posso entrare?" chiese Klaus in modo scherzoso;
-"Klaus, lui non mi ama. Ha detto che sono solo un'amica" lo interruppe Carol in lacrime;
-"Gli hai spiegato quello che provi per lui?"
-"Gli ho detto che ho paura di perderlo. Avrebbe dovuto capirlo che intendevo anche altro..."
-"Carol, si tratta di Cinque. Sotto quel corpo da tredicenne avrà anche 54 anni, ma ci sono cose non può capire magicamente. Ha il potere del teletrasporto, non di leggere nella tua mente" rispose Klaus;
-"Non fa niente. Tra un po' torno a casa, ho già preparato la valigia. É stato bello stare qui, ma non posso restare con la persona che amo di più sapendo che non prova quello provo io. È una cosa che mi distrugge"
-"Carol non sei costretta, devi solo spiegargli bene la situazione"
-"Klaus non c'è nient'altro da spiegare, non mi vede nel modo in cui vorrei io. Fine della storia. E ora scusami, ma vorrei andare a casa"
Klaus se ne andó e lasció Carol da sola.
-"Ragazzi io vado, torno a casa" disse Carol entrando in cucina;
-"Dove?" chiese Cinque stupito;
-"Carol dove pensi di andare? È qui casa tua" rispose Luther;
-"Si, e poi chi ci farà ridere se non ci sei tu?" aggiunse Diego;
-"E chi mi aiuterà a mantenere la calma se tu non ci sei?" disse Vanya;
-"Carol sei importissima per noi, perché vai via proprio ora?" chiese Allison con le lacrime agli occhi. Non voleva perdere la sua nuova amica, avevano legato così tanto. Ogni mattina non facevano altro che parlare e ridere a crepapelle per ciò che si raccontavano.
-"Ragazzi, sento il bisogno di andare. Mi mancherete tantissimo" disse per poi abbracciare ognuno di loro.
Si avvicinò all'entrata di casa, e uscì fuori.
-"Dove credi di andare Carol?" disse Cinque teletraspondandosi davanti a lei.
-"Cinque non posso restare qui"
-"Perché? Perché cazzo? Io non ci so stare senza di te. Hai appena finito di dirmi che hai paura di perdermi e poi te ne vai così?"
-"Non so cosa dirti, mi dispiace"
-"Vuoi sapere cosa ho da dirti io invece?" urló Cinque;
-"Non ho tempo, tra un po' passa l'autobus e non posso perderlo" disse Carol che iniziò ad allontanarsi sempre di più dalla casa;
-"Sei una stupida se non capisci che ti amo" urló ancora Cinque.
Carol smise di camminare, lasciò cadere la valigia per terra e sentì il suo cuore accellerare, aveva davvero detto ciò che aveva sentito, o era solo una sua impressione?-"Hai capito bene. Io ti amo. Dal primo giorno in cui ti ho vista in quel bar, ho capito che saresti dovuta essere mia. Non avrei voluto dirtelo perché i tuoi comportamenti mi hanno sempre fatto credere che per te non fosse lo stesso. So che questo non cambierà la tua decisione, ma voglio che tu sappia che ovunque andrai sarai sempre tu la persona più importante della mia vita. Potranno passare mille anni, potrò sposarmi con un'altra donna, ma l'unica che amo davvero sei tu. Sei sempre stata tu Carol" disse Cinque;
Carol si voltó: "Ti amo anch'io" sussurrò, asciugandosi il viso dalle lacrime.
"Se te ne vai vengo con te, ma ti prego non lasciarmi solo";
"Non lo farei mai" rispose Carol;
I due, entrambi commossi, si abbracciarono e tornano in casa.
-"Carol, sei ancora qui?" chiese Allison;
-"Non se ne andrà" disse Cinque.
La famiglia fu contenta di questa notizia, ma la nostra protagonista sentiva il bisogno di parlare di nuovo con Klaus. Così entrambi, mentre sistemavano la cucina iniziarono a discutere.
-"Sapevo che avresti cambiato idea" disse Klaus;
-"Speravo che Cinque facesse una cosa del genere, e quando è successo davvero sono rimasta a bocca aperta. Avevi ragione. Scusami se non ti ho dato ascolto, se l'avessi fatto a quest'ora non avrei combinato tutti questi casini" rispose Carol;
-"È normale andare fuori di testa ogni tanto. Ma non devi chiedermi scusa, non ce n'è bisogno" aggiunse Klaus sorridendo.
Dopo aver aiutato Klaus in cucina, Carol andò in camera sua per riposarsi. Era stanchissima, sopratutto dopo quello che era successo in quei giorni. Andò in camera e si mise sotto le sue soffici coperte.
-"Che fai, dormi?" chiese Cinque affacciandosi alla porta della camera della ragazza;
-"Sono stanchissima, vorrei riposarmi un po'"
-"Mh, va bene. Riposati così dopo ti porto a fare un giro in un bel posto, solo io e te" disse Cinque con un sorrisone. Si avvicinò a lei e le bació la fronte: "A dopo piccola", disse uscendo dalla camera sorridendo allegramente.
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Guardami negli occhi
FanfictionCarol è una ragazza di quindici anni, ma è diversa dai suoi coetanei. Fin da piccola scopre di avere dei poteri capaci di controllare il tempo e tutto ciò che riguarda esso. Dopo essere scappata di casa a causa dei suoi vari problemi familiari che l...