Capitolo 23

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Passarono settimane senza che i due i videro, e una notte Carol non riusciva a dormire. Si alzò dal letto e salì sul tetto. Guardava le stelle e si chiedeva se una di quelle fosse sua madre. Cominciò a pensare come sarebbe stato se lei non fosse mai morta. Aveva proprio bisogno dei suoi soliti consigli, e non poterli ricevere la metteva un po' in difficoltà. Il desiderio di rivederla era davvero forte, ma sapeva che non poteva più farci niente. Ormai il suo principale pensiero in quel momento era Cinque. Avrebbe voluto tanto perdonarlo, ma come? Non si sarebbe più fidata come una volta. Se lui aveva sbagliato una volta, chi le assicurava che non l'avrebbe fatto di nuovo in futuro? Eppure già le mancava. Le mancava da morire. Sarebbe corsa subito da lui, ma il suo orgoglio la teneva ferma lì: sul tetto, con lo sguardo perso nel vuoto e una coperta sulle spalle per ripararsi dal freddo.
-"Quanto vorrei che fossi qui" sussurrò tra sé e sé parlando di Cinque. Ma non riusciva a reggere tutti quei pensieri, e scoppiò. Dai suoi occhi lucidi scendevano moltissime lacrime, che cadevano sulla sua soffice coperta. Il suo cuore batteva più velocemente, e i singhiozzi cominciarono a diventare sempre più potenti. Aveva bisogno di lui. Aveva bisogno di stringere la sua persona fino a farle mancare il fiato.
Era distrutta, e proprio la sua sofferenza la portò a rialzarsi. Tornò in camera sua e senza fare rumore e si cambió. Lasciò la casa del padre e si diresse velocemente verso l'umbrella academy. Dall'ingresso vide qualcuno sul bordo del tetto: era Cinque. Cominciò a correre per le scale dall'appartamento, fino ad arrivare in cima.
-"Cinque..."
Cinque si girò di scatto con le lacrime agli occhi e vide Carol.
-"Cosa vuoi fare?"
-"Non credo ci sia bisogno di spiegazioni"
-"Perché Cinque? Perché mi fai questo? Mi stai distruggendo"
-"Ho tradito l'unica persona che io abbia mai amato in vita mia. Ti ho respinta, facendoti sentire come uno straccio inutile. Ho fatto in modo che tu smettessi di amarmi. E ora sono qui. Non ha senso continuare se ti ho persa, tu eri tutto per me"
-"Non ho mai smesso di amarti. Non c'è stato un solo giorno in cui non ti abbia pensato, o abbia avuto l'idea di tornare da te"
-"Perché non lo hai fatto?"
-"Temevo che mi avresti ridotta così ancora una volta, ma io non ci so stare senza di te"
-"Nemmeno io. La notte non riesco a dormire se non ti abbraccio. La mattina non ha senso fare colazione senza di te. Non c'è più gusto nell'andare a prendere un caffè da Donauts se tu non ci sei. La mia vita non ha più senso"
-"Cinque guardami negli occhi. Guardami ti prego"
Carol si commosse.
-"Ti prego scendi da lì, e vieni ad abbracciarmi" aggiunse.
E così fece Cinque. Corsero l'uno contro l'altro finendo a stringersi sempre più forte.
-"Promettimi che sta volta andrà bene" disse Carol;
-"Te lo prometto"

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