Qualche settimana dopo, mentre Carol faceva visita al padre come ogni sabato, qualcuno si presentò alla porta dell'umbrella academy.
Era una ragazzina: capelli rossi, occhi scuri e uno sguardo assai antipatico.
Bussò il campanello, e dopo un paio di secondi, Cinque andò ad aprirla.
-"E tu saresti?" chiese il ragazzo;
-"Amelia, piacere. È permesso?" disse, entrando prima di poter ricevere una risposta;
-"Senti non ho tempo da perdere, esci da qui prima che ti faccio male" disse Cinque;
-"Tu invece sei?"
-"Cinque. Ora esci"
-"Cercavo proprio te"
-"E cosa vuoi?"
-"La commissione mi ha mandata qui dopo avermi licenziata. Non ho altro posto in cui andare, quindi se non ti dispiace..."
-"Ti ho detto che devi uscire"
-"Andiamo ometto, ti farà piacere stare in mia compagnia. Sono molto simpatica sai?" disse passando una mano sulla spalla di Cinque.
Quella lì aveva proprio un bel caratterino, ed era anche una ragazza molto carina a guardala meglio.
Amelia si diresse in cucina, dove, come al solito, c'era il restante della famiglia.
-"E lei chi diamine sarebbe?" chiese Diego;
-"Un'amica di Cinque, Amelia. Piacere" rispose la ragazza.
-"Cinque, è davvero tua amica" chiese Allison;
-"Certo che lo sono, non è vero Cinque?" disse Amelia girandosi verso di lui e facendogli l'occhiolino per provacarlo un po';
-"Si, è mia amica tranquilli. Non sa dove andare quindi rimarrà qui con noi"
-"Almeno ha dei poteri?" chiese Luther;
-"Certo uomo focaccina" rispose Amelia facendo sollevare un tavolo;
-"Telecinesi caro mio, ti basta?" aggiunse.
Il modo in cui Amelia rispondeva a chiunque, faceva impazzire Cinque. Aveva qualcosa che lo attirava, forse il fatto che avessero un carattere molto simile.
-"Posso vedere la mia stanza?" chiese la nuova arrivata;
-"Si, vieni con me" rispose Cinque.
La portò al piano di sopra e la face stanziare nella vecchia camera di Ben.
-"Credevo dovessi dormire con te. Sarà per un'altra volta" disse Amelia.
Cinque tornó in cucina e pensó a quanto volesse rendere sua quella ragazza, ma non poteva. Stava con Carol, non poteva dimenticarsi di lei o lasciarla andare. Credeva che quella sensazione gli sarebbe passata presto, così ignoró Amelia.
Dopo una lunga giornata, Carol finalmente tornò a casa.
-"Ciao ragazzi. Scusate tanto, lo so che è tardi ma oggi ho dovuto fare un sacco di cose con mio padre" disse correndo verso il salone dove c'erano tutti.
-"Tranquilla Carol, vieni qui e siediti" disse Allison.
-"E tu chi sei?" chiese Carol indicando Amelia;
-"Amelia, piacere. Non ho un posto in cui stare, la commissione mi ha spedita qui dopo avermi licenziata"
-"Quei bastardi"
-"Già. Almeno qui c'è buona compagnia" rispose Amelia guardando Cinque. Era evidente che la ragazza provava una forma di attrazione verso di lui.
-"Bene. Tolgo il disturbo allora" rispose Carol. Si alzò e andò in camera sua. Cinque la rincorse, e nel tragitto sentì una voce: "È la tua ragazza quella lì?" chiese la nuova arrivata.
-"Cos- lei? Assolutamente no, siamo amici di vecchia data. Ci conosciamo da tantissimo tempo ma non mi metterei mai con una sfigata così"
-"Comprendo, fai bene. C'è sicuramente di meglio in giro"
Ciò di cui non si accorsero quei due peró, era la presenza di Klaus, che si trovava proprio di fronte a loro e che aveva ascoltato tutto.
-"Che stronzo" pensó. Ma non avrebbe mai potuto dirlo a Carol, le avrebbe spezzato il cuore di nuovo.
Cinque entrò in camera di Carol.
-"Va tutto bene?"
-"Dillo alla tua amica. Buonanotte"
-"Che vorresti dire?"
-"Cinque, ho visto come ti guarda quando ti parla. Per non parlare di quando si è avvicinata a te. Tienila lontana da te, e ti prego non farmi del male anche tu"
-"Non lo farei mai, tranquilla"
Entrambi si misero a letto, ma appena Carol si addormentò, Cinque uscì dalla camera per andare a dormire solo.
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Guardami negli occhi
Fiksi PenggemarCarol è una ragazza di quindici anni, ma è diversa dai suoi coetanei. Fin da piccola scopre di avere dei poteri capaci di controllare il tempo e tutto ciò che riguarda esso. Dopo essere scappata di casa a causa dei suoi vari problemi familiari che l...