Capitolo 6

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Carol la mattina dopo si svegliò positiva e piena di energie. Così si avviò verso la cucina per mangiare qualcosina, e incontrò Allison che stava preparando la colazione.
-"Buongiorno Allison, vuoi una mano con quei pancake?"
-"Ciao Carol, tranquilla ho quasi finito. Siediti pure, tra un po' ti porto tutto io"
-"Va bene, grazie"
Tra le due c'era un silenzio imbarazzante, ma dato che Carol voleva conoscere meglio "la sua nuova famiglia" cominciò a parlare.
-"Da quant'è che non venivi qui Allison?"
-"Sono passati tanti anni, non ricordo esattamente il numero preciso. Tu invece come ci sei finita?"
-"Diciamo che sono scappata di casa. Mia madre è scomparsa tre anni fa e mio padre è un ubriacone violento. Gli ho scritto una lettera di addio e sono venuta qui in città dove ho conosciuto Cinque. Lui mi ha vista usare i poteri e mi ha portata qui, dove vostro padre mi ha insegnato come usarli nel modo giusto"
-"Sembra una storia interessante. Mi spiace tanto per la tua famiglia, ora però hai noi e non ti lasceremo mai sola. Adesso fai parte dell'umbrella academy anche tu"
-"Non sai quanto mi riempia il cuore di gioia" rispose Carol.
Allison però, aveva dei dubbi sul rapporto tra Cinque e la ragazza.
-"E così hai detto che hai incontrato Cinque giusto?"
-"Si, a quel bar.. Come si chiama? Donuts?"
-"Si, si chiama così. E dimmi, c'è qualcosa tra voi?"
-"Cosa? No assolutamente, e non ci sarà mai niente. Non fa per me, non è il tipo di ragazzo che vorrei al mio fianco" rispose imbarazzata;
-"E che ragazzo vorresti?" chiese Klaus che aveva origliato tutta la conversazione dall'ingresso della cucina passando inosservato.
-"E tu da dove sbuchi scusami?"
Allison e Carol scoppiarono in una grande risata.
-"Avanti rispondi, non far finta di niente" rispose Klaus un po' sbronzo.
-"Beh, deve essere dolce, e capace di farmi sentire protetta. Qualcuno a cui vado bene con tutti i difetti che ho, che capisca quando sto male anche quando dico che va tutto bene"
-"Vuoi un principe azzurro quindi" rispose Luther entrando in cucina.
-"Posso capire perché all'improvviso vi intromette tutti in questa conversazione?" chiese Carol, facendo ridere tutti.
Intanto i pancakes erano finalmente pronti per essere mangiati. Ma in cucina mancavano Cinque, Vanya e Diego.
-"Sapete dove sono quei tre?" chiese Allison.
-"Ciao ragazzi, io sono qui. Mi sono alzata solo ora dal letto perché non è stata una bella nottata. Ho avuto un mal di testa tremendo e sento ancora un po' di dolore" rispose Vanya entrando in cucina.
Intanto Luther intervenne dicendo: "Diego stamattina è uscito di casa presto. Ha detto che doveva andare da un'amica, non ho ben capito chi. E Cinque è ancora in camera che dorme"
-"Volete che lo vada a chiamare?" chiese Vanya.
-"Tranquilla, ci pensa Carol. Tu non stai bene e non vorrei ti sentissi peggio" rispose Allison.
-"Allison se questa è una strategia per farmi avvicinare a Cinque sappi che non funzionerà. Vado a chiamarlo e la storia finisce qui" disse Carol con un sorriso forzato.
Salì le scale e si avvicinò alla porta di Cinque.
-"Cinque, apri"
Non ebbe risposta.
-"Cinque non ho tempo da perdere, apri questa porta. La colazione è pronta e stiamo aspettando tutti te"
Cinque aprì la porta.
-"Devo dire che la mattina sei davvero dolce" disse lui.
Carol alzò gli occhi al cielo.
-"Non fare così, era una battuta. Volevo solo farti ridere un po'"
La ragazza arrossì e non disse più una parola. Andarono insieme in cucina.
-"Oh finalmente Cinque. Ce ne hai messo di tempo per svegliarti" urlò Klaus.
-"Chiudi quella bocca" rispose.
Dopo la colazione ognuno di loro uscì dalla cucina. Rimasero solo Carol, che non aveva terminato i suoi pancakes, e Cinque che voleva bere qualcosa per poi andare via.
-"Ti va un caffè?" chiese il ragazzo.
-"Si dai, però fallo macchiato" rispose Carol.
-"Vieni qui, avvicinati. Ti farò assaggiare il caffè migliore del mondo"
-"Mh, ne dubito ma ok. Arrivo"
Cinque afferrò velocemente la mano di Carol e si teletrasportarono al bar dove si erano visti per la prima volta.
-"Avrei dovuto immaginarlo, bella mossa vecchietto. Ora però credo proprio che il caffè lo debba offrire tu"
-"Effettivamente lo scopo era quello"
Risero insieme, e ordinarono i loro due caffè: uno nero, e uno macchiato... Proprio come il giorno dove tutto ebbe inizio.

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