16. Mai una gioia

68 10 0
                                    

Ero uscito definitivamente dalla scuola e stavo gironzolando per la mia città Natale.

Sembrava che fossi in quei film di Natale dove i personaggio si trovano a camminare per le strade innevate e sollevando gli occhi al cielo fanno finire il film con un inquadratura su tutta la città.
Purtroppo non c'è la neve,ma solo un vento molto forte che rischia di far saltare la mia copertura.

Però qualcosa di positivo,avevo rubbacchaito qualcosa dal laboratorio di elettronica e robotica per costruire un piccolo fornitore di energia per la macchina; dall'energia eolica a quella chimica.

Però ho pensato che un ragazzo tutto incappucciato che si aggira per una scuola elementare non sia di certo la cosa più rassicurante al mondo,no?

Sono in una stradicciola illuminata da un singolo lampione e la mia mente da immaginatore mi fa pensare a qualche film in bianco e nero dove parte una musica jazz e il protagonista si mette a danzare facendo volare il suo cappello.

Avvolte penso che se non avessi la mia immaginazione non saprei cosa farei della mia vita,ormai mi sarò fatto tremila film mentali che hanno vinto più di trecento Oscar.
La mente una potenza troppo sottovalutata.

Continuo a camminare saltellando da una gamba all'altra,quando sento dei passi oltre ai miei,continuo facendo finta che non mi sia accorto di nulla.
Inizio a canticchiare anche una canzone per far illudere chiunque mi segua che io sia nel mio piccolo mondo,ma appena ne ho l'occasione prendo della terra da un vaso su un pianerottolo basso e la butto contro gli occhi dello sconosciuto,poi inizio a correre.

I mie passi scattano sulle mattonelle della strada e il vento fa scivolare giù il mio cappuccio,continuo a correre evitando delle persone che camminavano tranquillamente e saltando addirittura su una busta piena di vestiti che rovescio a terra. La signora mi starà mandando maledizioni in tutte le lingue esistenti.

Il cuore batte forte nel petto ed è direttamente proporzionale alla mia paura e del mio ritmo. Come mi faccia a venire in mente aritmetica in questi momento non lo so.

Vedo che la mia corsa sta per finire quando a poco da me vi è un muro,ma con chissà quale botta di culo individuo una piccola scaletta su cui mi arrampico,sto rimpiangendo tutte le volte che ho detto "Inizio la palestra lunedì".

Una volta arrivato sul tetto cerco di riprendere fiato,ma subito qualcuno mi è adosso.

-Porca- ringhio quando la mia schiena viene sbattuta a terra.

Subito tiro una gomitata al fianco dello sconosciuto che si accascia facendomi alzare lievemente.

La schiena fa male,ma non posso fermami.

Non devo smettere di correre.

Lo sconosciuto si rialza mugolando e mi lascia un gancio che per l'oscurità non riesco a schivare finendo a terra.

Una volta a terra lui non fa nulla,ma cerca di bloccarmi gli arti con delle funi,ma io piego le gambe facendole arrivare al petto per poi assestargli un calcio in pieno petto. Purtroppo le mani sono già legate,ma ciò non mi impedisce di dargli un colpo alla faccia.

Poi un una luce potente mi illumina.

Un portale?

Cosa sta succedendo?

Decido di dare uno spintone allo sconosciuto facendolo cadere nel portale,ma lui afferra l'estremità della corda che penzolava e mi trascina con se.

Perdo i sensi.

●●●

Mi risveglio in una stanza priva di luce.

Sono legato questo è certo e sono anche sorvegliato. I miei occhi hanno affinato la capacità di vedere meglio al buio.

Sono sicuro che siamo nel presente quella telecamera è di una marca nata qualche anno fa che ha spopolato tra la gente.

Però se questo è un modello primario posso avere una speranza di farcela.

La similitudine tra i modelli primari e secondari è pazzesca,ma i primi non reggono le alte frequenze.

Da solo non riuscirei a produrre un suono che arrivi a Mhz troppo alti,ma per fortuna nel laboratorio sono riuscito a prendere una microsveglia.
Premo il bottone per farla ingrandire e con il braccialetto in cui ho i miei piccoli attrezzi in miniatura inizio a manometterla.

Certo farlo con el mani legate dietro la schiena non è il massimo,ma che ci vuoi fare.

Dopo vari minuti riesco a far produrre alla sveglia un suono che manda fuori la telecamera,così ho la possibilità di fare ciò che dovevo fare.
Con forza mi metto in piedi e mi schianto contro il muro. La sedia si rompe e così io sono libero dalle corde che legavano il mio corpo.

Rimangono solo quelle delle mani che riesco sciogliere grazie anche ai denti.

Sgranchisco i polsi e poi inizo a cercare l'uscita.

Vedo una porta con una serratura normale. Non so se sia bene o male,se fosse stata elettronica,ci avrei messo un attimo a mandarla fuori circuito. Non sono mto bravo con queste cose pratiche ma si può tentare.

Dal braccialetto estraggo un sottile ferro che inizio ad infilare nella serratura mentre con una fedelty card del supermercato trovata nel retro dei pantaloni inizio a salire e scendere nello spazio tra la porta e lo stipite.

Dopo vari minuti nulla si è mosso,beh piano B.

Mi avvicino alla telecamera e prendo la sua lucina rossa e la collego all'energia del mio braccialetto per farla illuminare,poi dal bracciale passo le informazioni ai miei occhiali che trasformano una semplice lucina in un piccolo laser con cui faccio un buco nella porta in modo da aprire la porta con la maniglia.

Clack!

Fatto la porta è aperta.

La stanza si trovava in un vicoletto abbastanza malconcio,ma sono sicuro di essere a Seoul vedo la torre.

Qualcuno mi seguiva,e a quanto pare voleva che tornassi nel presente,ma se fosse lo stesso ceh mi ha mandato a Daegu nel passato perchè adesso mi rivuole nel presente.

La prima volta sono caduto nella sua trappola,ma adesso non capisco quale sia il suo piano.

Ma certo io dovevo tornare nel passato è questo che vuole,la prima volta mi ha mandato via per prendere la mia idea,ma qualcosa sarà andato storto e ha bisogno che il vero creatore la azioni.

Non posso ancora tornare nel passato,devo prima risolvere questa faccenda,non posso mettere a rischio la linea temporale.

Conclusione finale?

Quelle di prima non erano botte di culo,ma tutto era programmato.

Mai una gioia.

Angolo autrice

Il titolo la diceva lunga.

Nei prossimi capitoli ci saranno più punti di vista di Tae e poi di Jungkook.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi scuso per eventuali errori grammaticali o di battitura.

{Purple you}

Ayumu

ꕥPocket Watchꕥ TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora