30. Speranze e realtà

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Non mi piaceva l'idea di uscire fuori da quella piccola bolla che mi ero creato nella casupola al lago ma non potevo impedire ai ragazzi di non divertirsi per colpa mia. Quindi eccomi lì seduto in un tavolino del piccolo pub della città vicina dove si stava tenendo una serata con musica dal vivo.
Giocherellavo con il bicchiere di vetro ormai vuoto,non avevo bevuto nemmeno una goccia di alcol o birra ero completamente sobrio eppure mi sentivo come se avessi bevuto tre o cinque bicchieri:la testa girava e le luci stavano diventando sempre più soffuse,sentivo la stanchezza di chi ha ballato per tutta la notte eppure non mi ero mosso dal tavolo.

Pensai a Jungkook e al fatto che non avessi mai ballato con lui,mi sarebbe piaciuto e anche tanto;vederlo sorridere perchè felice di star ballando e magari arrossire un pelino per quel contatto visivo così vicino. Farsi sogni sulla ipotetica relazione che avremmo potuto avere era romantico e allo stesso tempo triste,era bello e molto carino programmare tutti i nostri futuri momenti ma sapere di non riuscire a viverli mi spezzava.

Ero felice che i miei amici si stessero divertendo dopotutto non potevano stare appresso a me mentre mi deprimevo della mia misera vita.

Quel posto stava diventando fin troppo piccolo per me,avevo bisogno di respirare. Uscii cercando di urtare meno persone possibile e mi ritrovai nel vicolo giusto dietro il locale. Era stretto e poco illuminato,solo una piccolo lampione dalla luce calda illuminava il pavimento e la corrente era bella forte. Rabbrividii al sentire il vento sfiorare la mia schiena e istintivamente mi portai le braccia al petto.

Appoggia la schiena al muro e sospirai leggermente,chiusi gli occhi portando al testa indietro e resti così sentendo la musica all'interno sempre più fioca e così il vento che sembrava poggiarsi delicatamente a terra dando fastidio alle mie caviglie,che seppur coperte dalla parte superiore dell'anfibio, percepivano il freddo. Quella sensazione di nulla assoluto e di calma piatta mi piaceva tanto che mi abbandonai ad essa fino a scivolare sul muro e toccare il pavimento.
Stesi i muscoli tesi e lascia che la prima lacrima cadesse.

Piansi,come ogni notte d'altronde,ma stavolta lo feci a cielo aperto dove le stelle potevano vedermi e anche lui poteva.

-J-Jungkook...- pronuncia il suo nome che non osavo chiamavo dal giorno della sua morte.

Provai a parlare ma le lacrime non fecero altro che rendere incomprensibile quel briciolo di filo logico che le mie frasi avevano.

-M-mi manchi...e tanto!! Che mondo è senza di te?! Non mi importava di essere lontani ma sapevo che ci fossi ed ero estremamente felice per questo-
presi un respiro e continuai- avrei voluto sapere che avresti vissuto la tua vita e magari avresti insegnati a qualcuno altro il tuo modo di vivere, alla tua famiglia e ai tuoi pargoli che sono sicuro sarebbero stati adorabili.
Non ho avuto il coraggio di urlare queste parole ma le ho manifestate sottoforma di pensiero e lettera eppure sono qui-

-Sei la persona che mi ha dato più amore di tutti. Non eri solo il mio ragazzo ma un amico con cui parlare e divertirsi, una mamma da cui correre e chiedere un abbraccio e il mio grande amore. Sei stato il mio tutto e quando mi hai detto mi avresti lasciato andare che ho capito quanto abbia fatto bene a dare il mio cuore a te. Quello che dicesti mi sembrò le parole più giuste al mondo,nè un errore nè una minima imperfezione,eppure adesso sto male e soffro- urla sbattendo lievemente la testa contro il muro.

-Quanto trovo sbagliato il mondo senza di te e credo di non riuscire a mantenere la presa-

-Ho cercato con tutte le mie forze di restare li fermo a un passo da te e dal vuoto cercando di afferrare la tua mano ma fa male. Ho rotto anche questa promessa...-

-Non ho aspettato te per credere,ti avevo promesso che l'avremmo fatto insieme e che sarei stato per sempre con te ma sento sempre di più l'acqua alla gola che mi soffoca e ho bisogno di far qualcosa per uscire o almeno illudere di farlo-

-Ho provato così tante volte ad afferrarti ma quando spariva era il colpo di grazia,una nuova frattura nella sottile lastra che separava le mie speranze e la realtà. Non resta quasi nulla della lastra... Ho paura si rompa eppure anche se dovesse ridursi in mille pezzi e la realtà mi si presentasse davanti a me pronta a farmi aprire gli occhi,allora in quel momento girerò prima la testa verso le mie speranze per vedere di nuovo tutta la nostra ipotetica relazione.
Avrei voluto portati a far assaggiare un hamburger e delle patatine e poi magari a guardar un bel film o magari qualcosa di più sofisticato,ma aldilà degli appuntamenti e delle uscite mi sarebbero bastati quindici minuti del tuo tempo che avresti dedicato a me e a noi a coccolarci e a raccontarci la nostra giornata. Mi sarebbe bastato un tuo abbraccio per vedere la luce anche nei sei mesi bui dei poli. Il mio Sole a mezzanotte,quello sempre con me intorno cui giravo- dissi tutto senza nemmeno trovare il senso delle mie parole uscirono così come un ubriaco parla senza sosta.

Le lacrime ormai scendevano maledettamente senza sosta ma non volevo fermarle perchè mi sentivo bene a buttare tutto quello che in corpo avevo.

-Ti amo maledettamente!!- urla con la gola in fiamma che strozzò quell'urlo.

Avevo ancora gli occhi chiusi e riaprendoli il freddo mi si precipitò davanti e anche lui.

-Non piangere mio piccolo Tae- e mi sembrò di sentire la sua voce- Io sono con te sempre,nel tuo cuore e basta cercare di afferrarmi ti farai del male così e mi farai stare male anche a me. Troverò il modo di tendere la mia mano anche se tu sei lontano.
Non hai rotto la nostra promessa anzi conservala nel tuo cuore e insegna al mondo cosa sia il mondo e l'amore quello che tanto ti ha fatto piangere, maledirti ma che allo stesso tempo è ciò di cui avevi bisogno.
Alla fine cos'è il tanto famoso amore? Il nostro tesoro più prezioso ma quello più pericoloso e se il piccolo Jungkook non sapeva cosa fosse ora lo sa e sembra che stavolta sia stato io a rompere la nostra promessa.
Ricordati che al mondo non c'è nessuno che non merita amore. Sappi che sei difficile e fai veramente pensare che tu non abbia bisogno di amore eppure nella nostra partita non hai capito che quell'asso di cuori non sarebbe rimasto su quel tavolo finchè non avrei vinto. Avrei potuto ritirarmi ma tu osservando quell'asso avresti capito di non aver effettivamente vinto la partita-

Sentii un tocco sulla fronte e poi queste parole:- Chiudi di nuovo gli occhi  amore mio e andrà tutto meglio perché in quel momento la società non ti toccherà e non ti ferirà e nemmeno io...-

Chiusi gli occhi e poi li riapriii trovandomi davanti la testa biondino di Jimin.

-Tae...-

-Jimin...- mi precipitati nelle sue braccia piangendo.

-Oh Tae... mi dispiace. Non posso comprendere il tuo dolore ma usami per sofgarti- disse accarezzandomi la schiena e di nuovo sentii il vento sulla mia colonna vertebrale.

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