21. Acqua del fiume Lete

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Taehyung era strano.

Agli occhi di Jungkook era strano. Il ragazzo aveva capito che qualcosa non andava e si ostinava a non voler andare. Taehyung si era chiuso in se stesso,non usciva dalla sua camera nemmeno per un boccone e se,di rado, lo faceva evitava tutti. Forse può agli altri può sembrare una reazione,come dire, "comune" quella di chiudersi in se stessi,ma a Jungkook sembrava che non venisse dipinta bene all'anima del ragazzo,che era solita essere più originale e non si accontentava di una "comune" reazione.

Evitava le persone,non parlava con nessuno,il volto era sempre cupo sembrava lo stereotipo di qualche libro in cui il protagonista maschile ha una crisi,ma se proprio si dovesse affibbiare a Taehyung uno stereotipo non era quello. Sarebbe stato il geniale ragazzo incompreso,lo strano che esiliavano,ma aggiungiamo alla ricetta un pò di umanità,premura,dolcezza,altruismo e non dimentichiamo i difetti, che anche loro fanno una persona; una volta aggiunto tutto possiamo avere qualcosa simile a Tahyung,ma non sarà mai completo perchè c'è un particolare fattore a cui bisogna dare un occhio di riguardo,l'imprevidibilità. Non puoi prevedere le sue mosse,non puoi farlo e non azzardarti a farlo. Se a te piace il monotono della prevedibilità tienilo per te,ma non trascinare con te anche lui,lascia che viva a modo suo e se ti accorgi che non viva bene non modificare la sua vita secondo i tuoi desideri,ma secondo i tuoi.

Era questo che preoccupava Jungkook la prevedibilità del ragazzo che scendeva solo a tarda notte per prendere qualcosa da magiare,che dormiva sulla sua sedia e che lo evitava.

Si sarebbe aspettato anche che da un momento all'altro sarebbe venuto da lui affermando di essere un alieno che viene dal futuro e lui lo avrebbe riso a quella insolita frase.

Dall'altra parte Taehyung continuava i suoi studi nella vana idea che questi stordissero il suo cervello tanto da non farlo più pensare,ma ogni volta che si ricordava di Parigi dell'Ottocento pensava a Jungkook e se il cervello era troppo stanco per reagire,il cuore non lo era e si presentava battendo veloce nel petto del ragazzo,che avendo il cervello andato e con esso la sua lucidità si abbandonava a pianti tanto dolorosi quanto silenziosi. Era il suo modo di sfogare,piangeva e poi sorrideva,perchè sapeva che era riuscito a fermare l'istinto di spalancare la porta e buttarsi tra le braccia del più piccolo ispirando il suo maledetto profumo,che l'avrebbe calmato.

Odiava e amava l'effetto che Jungkook gli faceva. Aveva squarciato in solo colpo la cucitura applicata sul suo cuore,scoprendolo ai suoi occhi profondi e lasciandolo indifeso di proteggersi nel momento in cui il ragazzo lo aveva preso e fatto suo. E Taehyung in tutto questo era stato ammaliato dai bei occhi del ragazzo,l'avevano completamente stregato. Non aveva battuto ciglio,sia nel momento in cui il corvino aveva preso il suo cuore e sia quando poi l'aveva rimesso al suo posto,nel momento in cui aveva visto che l'altro soffriva,ma il cuore aveva memoria delle dolci attenzione del ragazzo,che l'aveva preso in mano,e come il sangue lascia la sua traccia anche l'amore aveva fatto lasciando qualcosa di indelebile sul cuore di Taehyung.

Il suo cuore imprevedibile che cercava di tenere a freno prima o poi sarebbe sfuggito alle redini di controllo imposte dal suo possessore per poi rifugiarsi nelle mani dell'altro possessore.

Ogni giorno per controllare il suo cuore Taehyung pensava a tutti i bei momenti con Jungkook per poi spegnere con un colpo netto l'euforia del cuore,si infliggeva del dolore che andava oltre il livello fisico,passava per il petto e trafiggeva il cuore indebolendolo e così renderlo succube del controllo del ragazzo.

Ma un giorno Taehyung sentiva troppa pressione da parte degli altri che si ostinavano a dire che non stava bene e così di prima mattina uscì non conscio che la Signora Jeon lo avesse visto uscire.

Camminò e camminò fino a che non trovò un fiumiciattolo,si sdraiò sul terreno vicino alla riva e si sporse solo per vedere il flusso dell'acqua cristallina. Si addormentò lì.

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