cap. 25

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Harry's pov:
Prendo la valigia, esco dalla porta sul retro, in modo da non dover chiudere a chiave quella principale per qualunque emergenza, e mi dirigo verso Malfoy Manor.

Non avrei mai pensato di affrontare questo viaggio nella mia vita. Le avventure che ho vissuto sono tante: dalla pietra filosofale alla camera dei segreti; dal torneo tre maghi, con la morte di Cedric, povero ragazzo, al ritorno del mio padrino, Sirius Black, che neanche un anno dopo è morto per proteggere me. Ancora una volta la gente che mi sta attorno muore per proteggere ME, ma cosa sono io per avere bisogno di tutta questa protezione? Sono solo un ragazzo che cerca di vivere la propria vita normalmente, ma il destino è contro di lui: la morte dei genitori quando lui aveva un anno, quella del padrino, poi dei due uomini più coraggiosi che lui abbia mai conosciuto, Severus Piton e Albus Silente. Ma lo stesso destino che si opposto alla sua felicità gli ha dato la possibilità di essere se stesso per una volta nella sua vita. Lo stesso destino che non voleva che questo ragazzo fosse felice gli ha dato una pozione di Felix Felicis fatta persona. Questa persona era Draco Malfoy. Il ragazzo non si sarebbe mai aspettato che il suo acerrimo nemico sarebbe diventato il suo fidanzato e non avrebbe neanche immaginato lontanamente neanche l'inferno che li aspettava per arrivare alla completa felicità.

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Sono in sella alla mia scopa da un tempo indeterminato. Il viaggio per casa Malfoy è lungo e stressante. Il solo pensiero di entrare in quell'enorme villa, la cosa che tutti i ragazzi sognano e che LUI, Harry James Potter, non poteva avere, gli metteva ansie e pressione. Un peso che non poteva togliersi dalle spalle finché non avrebbe potuto urlare al mondo intero, sia quello della magia che il mondo babbano: "LUI È DRACO MALFOY ED È IL MIO RAGAZZO".

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Passarono altri infiniti minuti da quel pensiero, uno dei tanti che lo tormentavano dall'inizio del viaggio. Molto spesso a causa di questi pensieri scendevano delle goccioline salate sulle sue guance che gli facevano distogliere l'attenzione dalla 'strada'. Una delle tante gocce salate gli offusca gli occhi, le palpebre sempre più pesanti a causa del pianto, la perdita di quota sempre più veloce, la strada, la città, le case dei babbani ad uno schiocco di dita, un forte schianto, poi tutto nero . . .

- casa Black -
Una bustina giallastra entra svolazzando dalla finestra lasciata aperta nel salone. Si poggia a terra senza fare rumore e, mentre lo fa, si apre giusto un po' da vedere solo le prime parole scritte con una calligrafia molto stretta ed elegante:

Io ti prego con tutto me stesso, non venire, potrebbe succedere qualcosa di cui mi pentirò per la vita, per non esserti stato accanto nel momento del bisogno . . .

Il resto poi, solo parole sbiadite senza neanche più un senso.

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always: noi siamo per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora