cap. 27

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Draco's pov:

Il mio ritorno a casa non è stato uno dei migliori. Non è come i "bei tempi", quelli in cui io ero lo schiavo di mio padre e di Voi Sapete Chi. Questa volta ero io a volere qualcosa da lui, qualcosa che so che non mi darà facilmente. Guardai intensamente il portone di casa prima di bussare. Sapevo che quello sarebbe stato il passo fatale. Mi venne ad aprire mia madre, con il volto più stanco e provato del solito. Non mi aspettavo certo di trovare striscioni con la scritta "bentornato", ma sicuramente un abbraccio rassicurante da parte di mia madre si.

Infondo lei è sempre stata la sola e unica che si è fatta in quattro per la nostra famiglia. Più che altro, lei è sempre stata l'unica a poter rimediare ai miei guai e a quelli di mio padre.

Mi accompagna, stranamente, alla mia stanza. Il silenzio che c'è tra di noi è straziante, quasi imbarazzante. Quindi decido di rompere il ghiaccio iniziando a parlare. L'unica cosa che riesce ad uscire dalla mia bocca è:

"Scusa"
"Hey, no..." non riesce a finire la frase che scoppia a piangere davanti ai miei occhi. La prima cosa che mi viene in mente è abbracciarla. Così avvolto il suo corpo esile con le mie braccia e mi dondolo leggermente da destra a sinistra per calmarla.

Non ho mai visto mia madre in questo stato. È sempre stata una donna forte. Forte abbastanza da far bastare il suo carisma per tutta la nostra famiglia di disgraziati. Infondo è stata lei a volermi salvare, ancora una volta, da Voldemort. È stata lei a stringere, quel famoso giorno, il braccio al professor Piton, mentre lui ricambiava la stretta in modo da far intrecciare le braccia tra di loro per pronunciare il voto infrangibile. È stata lei. È sempre stata lei la mia salvatrice, sin da quando ero piccolo. È stata lei a confortarmi tutte le notti in cui facevo incubi, portandomi una tisana o un semplice bicchiere d'acqua. Ora, qui, inerme tra le mie braccia, io non riconosco la donna che mi ha messo al mondo. È questo, come dicevo, è colpa mia.

È colpa mia perché sono stato io a ridurla in questo stato, sono stato io a distruggerla. Io e le miei colpe. Io ei miei sbagli. Io.

Lei ricambia leggermente la stretta, promettendomi, ancora una volta, di non lasciarmi solo.

"No mamma, questa volta devo farlo da solo"

"Non puoi farlo da solo Draco, hai bisogno di qualcuno. Qualcuno che ti aiuti" mi dice ancora scossa dai singhiozzi

"Hai già fatto troppo per me, guarda come ti sei ridotta. Non permetterò che ancora una volta ti distruggi per me"

"Ma..."

"Niente ma. Non te lo lascio fare ancora una volta. Non ora. Questa questione è tra me e mio padre. Tu non c'entri e non entrerai in questa discussione. Punto"

Anche se il mio tono può sembrare un po' duro, è proprio questo il punto. Lei deve restarne assolutamente fuori. Ora tocca a me.

"Ok"

"Bene, ora va a prenderti una camomilla e vai a letto. Rilassati. Qui ci penso io, ok?"

"Ok"

Mentre esce dalla stanza la sento sussurrare "Certo che Potter ti ha cambiato" ma credo di aver sentito male, quindi lascio perdere. Per il momento.

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always: noi siamo per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora