Draco's pov:
"Scusa Harry, ma non posso stare con te"
"Scusa Harry, ma non posso stare con te"
"Scusa Harry, ma non posso stare con te"
Mi sto ripetendo questa frase da quando sono da solo nella mia, ormai vecchia, camera. Fisso il muro intensamente, trovandolo improvvisamente interessante, mentre mi autoconvinco che è meglio per lui, solo per lui, state lontano da me.
Mi sto ripetendo questa frase con meno convinzione da quando ho finito di leggere la sua lettera, ossia circa due minuti fa.
Mi sto ripetendo questa frase ormai del tutto sconfitto dall'idea che il mio ragazzo non vuole più uscire dalla mia testa, da quando ho letto alla fine della lettera il post script:
"P.s. stavo pensando, perché nella prossima lettera non scrivi il nome della civetta che mi hai regalato? Non mi hai mai detto come si chiama . . . Ti odio per questo. Ora come chiamo questo animaletto peloso super cute?? Fammi sapere. Ti amo troppo. Sono s e m p r e Harry"
Ormai ho completamente abbandonato l'idea di non scrivergli più, di lasciarlo solo una volta e per sempre. So che Hermione, mi fa così strano chiamarla per nome dopo che per sette anni l'ho insultata, lasciando che la parte di me che non mi piace, quella aggressiva ed egoista uscisse fuori, e il fidanzatino, Weasley, gli staranno sempre vicino. Cosa che io non gli posso garantire.
Io sono troppo irascibile, lunatico, per non dire bipolare, scontroso, egoista, egocentrico, narcisista, sono troppe cose negative messe insieme e ad Harry la negatività non fa bene. Lui merita solo il meglio, perché fin da quando era nella culla ha dovuto subire troppo ed ora merita di essere felice.
Mentre penso, senza alcun motivo preciso, al fatto che lasciare il castello essenzialmente non è stato difficile per me, dato che lì ho solo ricordi brutti, tranne per i momenti riservati ad Harry nel corso degli anni, la mia mano butta giù un biglietto proprio per lui.
Gli ho scritto essenzialmente che lui deve decidere il nome estraendolo a caso da un'ampolla che si trova dal lato opposto del corridoio rispetto a dove si trova la mia stanza. Spero vivamente che quest'attimo di leggerezza gli porti un po' di serenità, perché so per certo che non è sereno in questo momento sapendomi qui.
Mentre chiudo la busta con la lettera sento la porta aprirsi al piano inferiore. Eccolo. Il momento è arrivato. Lui è arrivato.
Non sento volare una mosca, poi tutto d'un tratto grida e rumore di stoviglie rotte.
Scendo velocemente al piano inferiore, sperando solo che mia madre non sia lì. Ma evidentemente le mie preghiere non sono state ascoltate, perché mia madre è piegata a terra che cerca di raccogliere le schegge dei piatti che sono andati in frantumi contro il muro grazie ad un uomo che non ritengo neanche più mia padre.
"BASTA!" urlo "è me che vuoi no?! Lascia andare mamma, prenditela con me!" Continuo mantenendo sempre un tono di voce abbastanza alto da farmi sentire oltre il pianto di mia madre e le sue di urla.
"No, Draco"
"Mamma, cosa ti ho pregato di fare?"
"Di lasciarti stare, questa è la tua faccenda"
"Esatto, quindi va sopra"
"No, sei mio figlio" mi risponde lei alzandosi da terra. Solo ora noto vari piccoli tagli sulle dita e dei lividi sulle braccia.
"Mamma... Cosa?" Sono incredulo alla vista dei lividi e dei tagli, ma sono incazzato nero con mio padre, perché so per certo che è stato lui.
Senza pensare a lui, lo sorpasso velocemente, beccandomi un'occhiataccia a cui non faccio praticamente caso, prendo mia madre per le spalle e la accompagno al piano superiore. Apro la porta del bagno, l'appoggio lentamente sul bordo della vasca facendo attenzione a non farle del male e le porgo un asciugamano bagnato da mettere sulle ferite fresche provocate dei piatti rotti.
"Da quanto tempo?" Le chiedo riferendomi alle percosse di mio padre.
"Da quando ha scoperto che sei gay e che stai con Harry" fa strano sentirle di il nome del mio ragazzo, invece del suo cognome. Ma lei non è Lucius Malfoy. So che mia madre è una donna ragionevole e, anche se ce ne vorrà di tempo per farle capire che ci tengo ad Harry, so che lei sarà capace di capire.
"Continua a dirmi che è colpa mia se ha un figlio frocio e che..." nel giro di ventiquattro ore mia madre scoppia a piangere per la seconda volta davanti ai miei occhi. La rassicuro come ho fatto prima nella mia camera e le prometto che incastreremo quell'uomo che doveva insegnarmi ad amare e che, invece, non ha fatto altro che insegnarmi che l'odio è l'unica via d'uscita.
Scendo al piano di sotto, ascoltando parzialmente tutte le raccomandazioni di mia madre. Appena mi ritrovo faccia a faccia con, boh non lo chiamo perché per me non esiste, gli urlo in faccia tutto ciò che ho da dirgli.
"mi fai schifo! Come ti permetti di alzare le mani su mia madre? Su tua moglie! Come fai a guardarti allo specchio? Non ti fai schifo?"
"Tu ti dovresti fare schifo! Guardati. Non solo non servi a niente, ti piacciono pure i maschi! Un figlio problematico proprio a me doveva capitare?! Sei inutile! Stavamo meglio prima che tu nascessi!" sputa acido a pochi centimetri dalla mia faccia.
In quel momento, in quel preciso istante, ho capito che tutti i miei dubbi e le mie incertezze non erano solo dubbi o incertezze, erano e sono realtà. L'unica cosa che mi viene in mente è scappare, scappare come ho sempre fatto, scappare come un codardo.
Corro in camera, approfittando della mia corsa nel corridoio per prendere l'ampolla per poi chiudermi a chiave in camera.
Infilo velocemente i bigliettini con i vari nomi per l'allocco nella teca. Poi la nascondo al lato della scrivania prima di buttarmi sul letto, inerme, senza forze, neanche per piangere.
.
STAI LEGGENDO
always: noi siamo per sempre
Fanfictionquesta storia è per tutti gli Harry del mondo: non smettete mai di amare e di essere coraggiosi ed è anche per tutti i Draco: imparate ad amare voi stessi, a conoscervi e ad accettarvi. ad andare avanti ci vuole una vita, a tornare indietro un solo...