Capitolo 35

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«L'hai detto a Connor?» Chiedo appena salgo in macchina.

«Tu l'hai detto a Keith», deduce ovvio. Annuisco guardandolo accendere la macchina e iniziare a guidare verso il suo appartamento.

«Sei arrabbiato?»

«No, perché?» Corruga la fronte, osservandomi per pochi secondi prima di tornare a guardare la strada.

«Non lo so, sei troppo silenzioso.» Alzo le spalle poggiando la testa sul sedile.

«Stavo solo pensando che prima o poi lo dovremmo dire ai nostri genitori.»

Resto in silenzio per tutto il tragitto, non ho nulla da dire e non ho voglia di starci a pensare. Quando entriamo in casa vado dritta in camera sua, voglio togliere questi jeans da dosso perché non ne posso più. Elijah mi raggiunge e gli chiedo se può prestarmi qualcosa, lui annuisce e apre l'armadio cercando qualcosa che mi stia. Mi dà dei pantaloni di tuta e una felpa grigia, li prendo e lo guardo aspettando che si giri dalla parte opposta.

«Voltati»

«Perché?»

«Devo cambiarmi», dico ovvia.

«Già ti ho vista senza vestiti, qual è il problema?» Sbuffo alla sua insistenza, incrociando le braccia al petto. Elijah scuote la testa chiudendo le ante dell'armadio ed esce dalla stanza. Mi cambio velocemente, i pantaloni mi stanno un po' larghi ma, grazie al laccio, riesco a stringerli in vita. Lascio i miei vestiti sulla sedia e raggiungo Elijah pensando di trovarlo in salotto.

«Elijah?»

«Sono nello studio», mi richiama ed io torno indietro per raggiungerlo.

La porta è socchiusa e quando la apro resto sorpresa da ciò che vedo.

«Che devi farci?» Gli chiedo avvicinandomi al cavalletto su cui è poggiata la tela. Elijah sorride, con le braccia al petto, appoggiato alla sua scrivania. Poi capisco che è questo, il regalo di Natale che mi ha fatto.

«È mio?» Schiudo la bocca guardando l'oggetto davanti a me. Ha un piccola superficie, sotto la tela, su cui sono si stremati i tubetti di pittura a olio e dei pennelli di varie dimensioni. Artina è inciso sul bordo del cassetto, è una delle firme migliori e sicuramente avrà speso un sacco.

«Certo che è tuo, ti piace?»

«Ovvio che mi piace..» gli sorrido avvicinandomi e lasciandogli un bacio sulla guancia. «Grazie mille.»

Gli dico di aspettarmi, esco dallo studio e vado in camera per prendere il suo regalo nella mia borsa. Quando torno da lui, guarda curioso la cartolina tra le mie mani. Gliela porgo e lui la apre sorridendo, un secondo dopo la sua espressione muta totalmente.

«Stai scherzando?» Mi guarda confuso avvicinandosi a me con ancora l'oggetto tra le mani. Il sorriso è svanito, lo sguardo è puntano nel mio in cerca di spiegazioni.

«Non sapevo cosa prenderti.»

«E mi hai preso una chitarra, una Gibson tra l'altro.» Annuisco, si passa una mano in viso e torna a guardare la gift-card tra le sue mani.

«Puoi scegliere quella che vuoi, non l'ho fatto io perché non ne capisco molto.»

«Non ci posso credere..» ammette posando il suo regalo sulla scrivania. «Grazie davvero, è un regalo fantastico.» Gli sorrido, lui mi attira tra le sue braccia e mi cinge le spalle.

«Mi accompagni a sceglierla, vero?»

«Va bene», alzo il viso per incontrare il suo e lasciargli un bacio. Ha le labbra morbide e la leggera barba mi pizzica il viso.

«Comunque da oggi in poi ti chiamerò Amy», dice sulle mie labbra.

«Non provarci nemmeno» lo minaccio guardandolo male e facendolo ridere.

«Com'è che hai detto a Jocelyn? Non c'è nessuno che ti interessa?» Mi stuzzica trattenendo un sorriso.

«Mica potevo dirle che sono innamorata di suo fratello?» Scuoto la testa e lui si ferma a guardarmi. Mi prende il viso tra le mani e mi accarezza la pelle lentamente.

«Ti amo, ogni attimo, di più.»

«Ti amo di più io, Elijah.»

Lui scuote la testa e mi bacia di nuovo, infilando le mani sotto alla felpa. Mi solletica i fianchi facendomi ridere sulle sue labbra e dimenare sotto la sua presa.

Minuti dopo siamo sul suo letto, nudi e travolti dal desiderio. Le sue mani sfiorano la mia morbida pelle, stringendole una volta raggiunti i miei fianchi, tracciando con le sue dita le mie leggere smagliature. Le sue labbra lasciano baci umidi sul mio petto mentre, man mano, si sposta sui miei seni.

Il mio respiro si ferma in gola quando la sua mano scivola sotto la mia coscia destra, spostandola di lato e lasciando che le nostre intimità nude si tocchino. Inspiriamo entrambi, così disperatamente bramosi l'una dall'altro.

«Posso?» Chiede ed io bacio la sua mascella annuendo con disperazione. La mia testa è come se galleggiasse, ho bisogno che faccia qualsiasi cosa basta che mi faccia sentire completamente sua.

La sua mano appoggiata sulla mia coscia, si sposta sulla sua lunghezza, accarezzandola su e giù per le mie pieghe in modo lento. Mi mordo le labbra lanciando cadere la testa indietro sul cuscino, piena di puro piacere al suo minimo tocco. Si sposta dalla mia entrata fino al mio punto più sensibile, sta giocando con me e non riesco più a sopportarlo.
Mi sussurra parole che non avremmo coraggio di dirci in altre situazioni, facendo crescere la tensione tra noi due e portandomi a quasi implorarlo di mettere a fine a quell'attesa. Spinge lentamente i fianchi in avanti, affondando la sua lunghezza dentro di me. Un sospiro di soddisfazione cade da entrambe le nostre bocche, mentre comincia a spingersi lentamente dentro di me, facendomi sentire ogni vena e ogni centimetro di sé.

«Sei una dea.» La sua mano avvolta dietro la mia schiena mi tiene salda al suo corpo sopraffatto. I miei occhi sono chiusi nel piacere puro, mi sembra di essere come un sogno, mentre faccio l'amore con lui in un modo in cui si può solo sognare nei film.

«Ti amo, Elijah.» Sussurro con voce rotta sulle sue labbra. Ogni sua spinta è accompagnata dai suoi baci, le sue labbra sono morbide e gonfie. Sento l'aria mancare nel mio petto e un formicolio nello stomaco che necessita di essere liberato.

Guardo giù, dove le nostre intimità si uniscono mentre lui continua a sussurrare parole sporche sulle mie labbra, facendomi assaporare l'estasi che scorre nelle vene.
Strozzo un gemito, i miei occhi ruotano all'indietro mentre stringo le lenzuola così duramente che le nocche diventano bianche. Inarco ancora di più la schiena mentre la mia testa preme sul cuscino e le mani di Elijah mi tengono stretta e ferma sotto di lui. Sposto le mani sul suo petto, graffiandolo e cercando di afferrarmi a lui incapace di contenere tutto quel piacere. Ogni tocco è tenero, ogni bacio è appassionato e ogni istante ci avviciniamo in molti più modi diversi dal semplice tocco fisico.

Succede tutto come una perfetta combinazione: i fianchi di Elijah che entrano ed escono da me ritmicamente, la sua punta che spinge proprio contro il punto debole, le mie dita che accarezzano il mio centro e le sue che si fanno spazio tra i miei capelli in un perfetto momento di euforia. Raggiungo l'apice sfogando in un gemito represso, lui esce da me e si riversa sul mio ventre mentre sussurra il mio nome.

Poi continuiamo ad amarci tutta la notte, pellecontro pelle e respiro contro respiro sperando che quegli attimi non finiscanomai. Sento il suo amore in ogni bacio che mi dà, in ogni suo tocco, nel suosguardo che mi osserva in ogni movimento e da ogni angolazione e prego affinchélui capisca, almeno un po', quanto amore provo per lui.

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