La chiesa di Saint Thomas

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Quando Ferid si svegliò era già mattina e una luce soffusa che veniva dalla finestra glielo suggerì non appena aprì gli occhi. Se li strofinò e si stiracchiò con sacrosanta calma, prima di allungare la mano di fianco e sentire il letto vuoto: quel gesto si suscitò un momento di malinconia, riportandogli alla mente i giorni in cui aveva appena perso Claude e allungava per abitudine la mano dalla sua parte del letto per svegliarlo.

Non ho mai domandato a Claude perché ci tenesse a essere svegliato subito appena mi svegliavo io. Se si alzava per primo, mi lasciava dormire per un po'.

Pandora saltò sul letto iniziando immediatamente a fare le fusa e sollevò la coda a ricciolo non appena la sfiorò sulla schiena.

«Dove hai seppellito il detective Eusford, Dora? Mh? Dubito che la tua lettiera fosse abbastanza grande.»

Ferid ridacchiò e strinse la gatta a sé, grattandole la pancia, e smise solo quando lei gli afferrò la mano dandogli un morso senza stringere e prese a dargli i suoi calcetti senza tirare fuori le unghie. All'improvviso lei schizzò via e si nascose sotto il letto.

«Dora, sei proprio pazza.»

«Lo penso anch'io.»

Ferid girò la testa di scatto verso la porta e vide che Crowley stava sedendosi sul bordo del letto, con due tazze di caffè fumante in mano.

«Oh, ecco perché è scappata, è arrivato un enorme uomo coi capelli rossi~ con del caffè pour moi? Mi potrei sciogliere dalla contentezza~»

«Non lo fare» gli disse, con un sorriso. «Buongiorno, Ferid. Come hai dormito?»

«Ho dormito... il che è già sorprendente, si vede che la tua presenza è così calmante che riesce ad acquietare persino un'anima tempestosa come la mia~»

«Come riesci a sparare queste scemenze appena sveglio? Io appena sveglio a malapena mi ricordo chi sono.»

«Io non l'ho mai saputo davvero, quindi ho molte meno cose a cui pensare quando mi sveglio~»

«Così pare... ma sei hai dormito mi accontento di sapere questo. In effetti hai l'aria riposata.»

Gli porse una delle tazze del caffè, che spandeva un delizioso aroma. Ferid la prese e inspirò il profumo a fondo.

«Mh, ha un profumo meraviglioso~»

«Considerati un privilegiato, di solito riservo questo caffè costoso ai miei amanti, la mattina dopo. Tu l'hai avuto solo per aver ronfato beatamente.»

«Oh, quelle chance

«In realtà non volevo sfigurare dandoti la mia solita brodaglia.» ammise Crowley, prendendone un sorso senza incrociare il suo sguardo.

«È divertente, sembra che tu voglia rendere la tua casetta e la tua dispensa all'altezza del mio sontuoso castello~»

«Un po' è vero, tu sembri abituato a un sacco di cose belle, come un principe.»

«Oh, grazie, detective... di aver detto "principe" e non "principessa", per prima cosa.»

Crowley non rispose e bevve dalla tazza, quindi Ferid l'imitò e sorseggiò in silenzio. Il caffè era piuttosto buono, con delle note di frutta secca che avvertiva distintamente in fondo al palato. Si sorprese che quel silenzio, allungatosi per minuti, non diventasse imbarazzante.

«Tuo marito ti portava la colazione a letto, qualche volta?»

«Uh? No, soltanto la mattina del mio compleanno l'ha fatto... ci teneva che la facessimo insieme a tavola, come tutti gli altri pasti.» rispose Ferid, oscillando la tazza. «Però mi spazzolava i capelli tutte le mattine.»

Il Vampiro di West End {OwariNoSeraph AU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora