Il punto in comune

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Ferid sbadigliò vistosamente mentre aspettava che la saracinesca elettrica del negozio adornata da un disegno a bomboletta spray si sollevasse abbastanza da consentirgli di entrare dalla porta chinandosi solo un po'. La piazzò alla solita altezza, che lui chiamava "livello Krul" perché era alta a sufficienza per lasciar passare comodamente solo una della sua statura o inferiore, proprio mentre sentiva il rumore di uno scooter che gli era familiare. Si girò e l'uomo con i capelli mori e ricci legati una codina e vistosi tatuaggi sulle braccia si fermò accanto a lui.

«Buongiorno, Ferid.»

«Tempismo perfetto anche stamattina... a volte mi chiedo se non mi spii per sapere quando esco di casa.»

«Forse lo faccio... ma se te lo dicessi perderebbe di... magia.» rispose lui, e gli passò un sacchetto. «Un francese zuccherato e uno shakerato con latte e caramello, giusto?»

«Giusto.» confermò Ferid prendendo la busta con la sua ordinazione. «Grazie, Liam, sei un tesoro~»

«Sì, dillo a Maricela, magari smette di dar retta a quella squinternata isterica di sua madre e torna a casa.»

«Non ti parla ancora?»

Ferid si appoggiò di schiena contro il muro per ascoltare i drammi sentimentali del suo vecchio amico con tutta l'attenzione necessaria.

«Certo che mi parla, ogni volta che telefono ha un nuovo insulto per me.» ribatté Liam, amareggiato, e spense il motore. «Qualche traccia di quel libro? Magari riusciamo a far pace se glielo trovo...»

«Oh, sì, in effetti è in arrivo. Mi hanno garantito che lo consegneranno entro venerdì prossimo.»

«Ah, finalmente una buona notizia...»

«Ma credevo che avreste fatto pace prima che arrivasse, le cose vanno così male?»

«Sul serio, lasciamo perdere per adesso, non ti voglio guastare la giornata coi miei problemi... come se tu non ne avessi.»

«Ma io non ho problemi, William, sono felice come un fringuellino~»

«E lo shakerato con latte? Tu non lo prendi, è per il tuo capo.» osservò lui con sagacia. «Se le prendi il caffè è perché avete litigato per qualcosa... che è successo stavolta?»

«Che vuoi che sia successo? Io sono io e Krul è Krul... litighiamo perché è la reazione più logica per due caratteri come i nostri che entrano in collisione. Come mettere un pacchetto di mentine dentro la Coca Cola.»

«E che hai combinato questa volta?»

«Perché dai per scontato che sono stato io a combinare qualcosa, scusa?»

«L'hai detto tu: come mettere le mentine nella Coca Cola... e se lei è quella che scoppia, tu sei le mentine. Che hai fatto per infilarti nella bottiglia e farla scoppiare?»

Ferid scoppiò in una breve risata, non del tutto priva di amarezza.

«Non ne sono sicuro, ma è così alterata da un po'. Credo che sia gelosa perché c'è un uomo che mi piace e ci ho... flirtato un pochino.»

«Ferid... dai, non fare l'idiota. Non finire come me, che Maricela ormai non si fida più che non guardo nessun'altra. Se ci tieni, tienila stretta.»

«Tenere stretta Krul? Conosco almeno cento modi meno dolorosi di uccidersi e mille ragioni più valide per farlo.»

«Sarà, ma non ti ho mai visto bere tanto come quel cinque luglio.»

Solo un leggero scatto del sopracciglio tradì il suo disappunto per ciò che Liam aveva appena rivangato.

«Le due cose non erano assolutamente correlate.»

Il Vampiro di West End {OwariNoSeraph AU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora