Il mausoleo di Dracula

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«Ehi...»

Nessuna risposta venne dal suo silenzioso accompagnatore coi capelli rossi, che camminava con un'inusuale fretta davanti a lui senza lasciargli la mano.

«Ehi, Crowley.» disse Ferid un po' più forte. «Mi dici dove mi stai portando così di fretta e di nascosto dai tuoi vicini?»

Ferid lanciò un'occhiata alle loro spalle, ma sapeva già da un po' che Mikaela e Yuu non erano in vista; forse non erano ancora nemmeno usciti dal Cheesy Corner. Forse non si erano nemmeno accorti che non erano alla toilette dove il poliziotto aveva detto loro che stavano andando.

«C'è un posto dove volevo portarti... e visto che siamo usciti oggi che è Halloween, è proprio un'occasione imperdibile.»

Crowley rallentò quando svoltò in una strada più buia e gli fece un sorriso.

«Hai paura?»

«Sì... ma è eccitante avere paura con te.»

«Sapevo che avresti detto così.»

«Lo sapevi?»

«Oh, sì.»

Crowley si fermò e iniziò a controllare con attenzione la recinzione della zona buia e incolta che stavano costeggiando. Non diede ulteriori spiegazioni sulle sue "premonizioni" e prese a camminare piano piano, dando una scrollata di tanto in tanto alla rete metallica. A una certa emise un'esclamazione trionfante e si chinò, poi con un rumoroso frusciare di rami e scricchiolio di rete scomparve nel buio.

«Crowley?»

«Vieni, di qua. Attento a non impigliarti il costume.»

In quella penombra faticava a vedere il varco aperto nella rete. Tolse il cappello e si arrotolò il mantello intorno al braccio per evitare di rovinarli con i rami o infide punte di metallo sporgenti, poi si ficcò alla cieca nel buco. Riemerse con l'aiuto di Crowley oltre un fitto cespuglio, ma non colse alcun indizio alla vista: era tutto troppo buio e con il naso percepiva solo odore di terra, di muschio e un sentore di cannella che probabilmente proveniva dalla strada o dai dolci in qualche casa vicina.

«Dove siamo, di grazia?»

«Ti ho portato in un posto speciale.»

«Stai per uccidermi, Crowley?»

«Oh, beh... in un certo senso, può essere.» replicò lui, con fare misterioso.

«Questo mi ha spaventato davvero.» ribatté Ferid sincero.

«Okay, ti lascio un attimo, Ferid. Non ti muovere, non voglio che inciampi.»

«No, aspetta, io ti dico che mi hai spaventato e tu mi molli qui da solo al buio?!»

«Oh, su, sei un bambino grande ormai. Ci metto un momento!»

Detto ciò gli lasciò la mano e si allontanò da lui, rischiarandosi pochi passi di strada con lo schermo del cellulare: Ferid riuscì a vedere soltanto l'erba incolta e alcuni disordinati ciottoli dove i suoi stivali neri bordati di peluria andarono a poggiare. Scomparve presto nascosto da una non meglio definita struttura scura, forse un muretto o l'angolo di una costruzione, e suo malgrado Ferid si strinse le braccia guardandosi intorno nel buio.

Non era a suo agio, aveva un po' freddo e in totale onestà anche un po' paura, da solo nel buio in un posto sconosciuto... soprattutto dato che aveva la spaventosa tendenza a incrociare il Vampiro di West End più spesso di quanto gradisse.

È pur sempre giovedì sera... il suo schema varrà ancora, adesso? E se fosse riuscito a seguirci?

Un ramo spezzato di netto lo fece sussultare, ma quando si voltò vide un bagliore tornare verso di lui dietro una singolare fila di strane forme, e aggrottò le sopracciglia. Crowley riemerse, illuminato da quella che sembrava una lanterna, con un gran sorriso.

Il Vampiro di West End {OwariNoSeraph AU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora