Le conchiglie della strega

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La vibrazione del cellulare era un rumore di poco conto, ma Crowley spalancò gli occhi come se avesse sentito una sirena. Come se il suo settimo senso irlandese vibrasse quanto lo smartphone seppe che erano in arrivo cattive notizie ancora prima di leggere il nome di De Stasio sul display.

«Dimmi...»

«Dormivi ancora?» domandò lui, cogliendo il sonno residuo nella sua voce bassa.

«Sì, ma non c'è problema... siamo stati svegli un po', stanotte... cos'è successo?»

Ferid, che dormiva sulla sua spalla anziché sul guanciale, emise un sospiro e sollevò un paio di occhi celesti molto assonnati su di lui. Crowley gli accarezzò i capelli scarmigliati.

«Dormi ancora un po'. Non ti preoccupare.»

Ferid non rispose e lo lasciò scivolare fuori dal letto per poi allungarsi e appropriarsi del suo cuscino come se bramasse il suo odore o il suo calore residuo quanto l'ossigeno. Il suo respiro tornò profondo e regolare dopo pochi secondi e Crowley non riuscì a non sorridere a quella vista.

«Anche Ferid dormiva ancora?»

Crowley aspettò di chiudere la porta della camera e di arrivare in cucina prima di rispondergli.

«Dorme ancora... altro che vampiro, quello si addormenta alle dieci di sera e si sveglia col primo raggio di sole della giornata come un'allodolina.»

«A parte oggi.»

«Sì, a parte oggi. Ora che non esco più a bere il venerdì sera lo passiamo insieme a giocare a uno strano tipo di poker, il poker indiano, lo chiama lui. Una volta ti spiego meglio.» fece Crowley. «Allora, cos'è successo?»

«Volevo dirti che, come immaginavamo, gli organizzatori del concerto e il manager dei Double Tune non vogliono sospendere o cancellare la data per il semplice sospetto che il Vampiro possa andarci.»

«Era prevedibile.»

Crowley lanciò uno sguardo al calendario, dove la data del ventisei ottobre era cerchiata in rosso proprio per via del concerto.

«Come vi muoverete, allora?»

«La Skuld ha supportato la teoria di Ferid, quindi McCray e il capitano Alford sono d'accordo nel sorvegliare la zona. Abbiamo chiesto supporto al dipartimento di Northbury, ma hanno parecchio lavoro in ballo e siamo onesti: pensano che stiamo pescando a caso. Non credo ci daranno più di due o quattro agenti di pattuglia.»

«Sono troppo pochi.»

«Lo so, ma il capitano vuole schierare gli uomini all'Arena prima del concerto per controllare la struttura e poi sorvegliare gli ingressi... se gli impediamo di entrare durante il caos del concerto non dovrebbe essere in grado di fare troppi danni.» ponderò De Stasio. «Chiederò io stesso ai Double Tune di chiedere ai loro fan di prestare attenzione e di non dare retta a chi possa proporgli di entrare nel backstage o di incontrarli di persona. Per non creare troppo panico la metteremo come fossero precauzioni antirapina.»

«È una buona idea, tutto sommato...»

«Ci uniremo anche alle guardie di sicurezza dell'Arena per controllare la folla durante l'evento.»

«Siete pochi per riuscire a fare un lavoro del genere...»

«Purtroppo sì, ma non per questo lasceremo campo libero, ti pare?»

Crowley esitò un momento, giusto il tempo di sedere sul divano e lasciar uscire un sospiro.

«Verrò anch'io.»

«No, Crowley.»

«Sono a riposo assoluto da dieci giorni, posso fare un turno di lavoro oggi. C'è bisogno di tutti gli occhi e le orecchie possibili.»

Il Vampiro di West End {OwariNoSeraph AU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora