La follia più grande

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«Bene, ci siamo tutti, direi.» disse De Stasio. «Come ha chiesto il sergente McCray, siamo qui per un aggiornamento delle indagini, ma visto che riteniamo sicuro che Ferid non lasci il suo nascondiglio era l'unico modo per renderlo direttamente partecipe.»

Uh oh, che significa questo?

«Prima di tutto, come sta, signor Bathory?» gli chiese con tono sospettosamente cauto Hank. «Si trova a suo agio lì o dobbiamo considerare una nuova sistemazione per lei?»

«Oh, no, io sono molto a mio agio qui. Mi sento molto sicuro anche quando sono da solo.»

«Tu, Crowley, sei d'accordo a tenere questa sistemazione?»

«Certo, ormai io e Ferid siamo diventati amiconi, no, Ferid?»

«Amici del cuore~ l'hai capita? Del cuore

«Oh, noto che la tazza di tè perennemente tra le mani non è la sola cosa british che hai.»

Ferid ridacchiò così piano che Crowley dubitò che qualcuno fosse riuscito a sentirlo. Hank aveva assunto un cipiglio da falco preoccupante, ma ritenne che l'unico pericolo fosse la sua scomunica personale dalla comunità di Saint Thomas.

«Bene, il primo punto da discutere oggi è quello dei glifi.» disse Alford. «Questi simboli impressi sulle schiene dei bambini sono allora delle parole, ma secondo una... specie di alfabeto immaginario, è così?»

«Sì, è così.» confermò Ferid celando appena la sua avversione. «Una scrittrice il cui pseudonimo è Helga Torres ha autoprodotto un libro pieno di assurde idiozie sui vampiri, disegnando simboli mai riscontrati prima nella storia di qualsiasi civiltà, e attribuendogli un significato inventato.»

«Siamo sicuri di questo?» domandò Horn. «Mi chiedevo se i simboli non potrebbero essere stati riattribuiti ma presi da un'altra fonte, più attendibile, che potrebbe essere il vero riferimento del Vampiro. Per esempio, qualcosa di precolombiano, come questo.»

Horn mostrò una fotografia stampata e ingrandita di un simbolo. Crowley avvicinò il telefono aggrottando le sopracciglia e Ferid, come un grosso pappagallo invadente, si sporse sulla sua spalla per studiarlo con interesse scientifico.

A lui sembrava che il simbolo potesse assomigliare a uno dei glifi a sufficienza da dare dubbi, ma Ferid scosse la testa.

«No, Lamat è effettivamente simile, ma è un caso. I glifi di Grimbald sono molto più semplificati e geometrici rispetto alle scritture precolombiane conosciute, che sono come piccoli ma articolati disegni.» ribatté. «Inoltre, la cultura precolombiana è ancora estremamente misteriosa per gli studiosi e di quel poco che i popoli successivi hanno potuto svelare, è una delle civiltà dove si riscontrano meno tracce mitologiche riconducibili al vampiro europeo. Scegliere una simile scrittura sarebbe stato un bel miscuglio... ma cosa più importante, se mai i glifi di Grimbald fossero stati simili a una scrittura sudamericana la mia streghetta l'avrebbe di certo saputo.»

«Streghetta?»

«Si riferisce alla proprietaria della libreria, Krul Tepes.» le spiegò rapidamente Crowley. «Ma sei sicuro che se ne sarebbe accorta?»

«Naturalmente. È laureata in archeologia con una specializzazione in civiltà amerinde. Difficile trovare in tutto il paese qualcuno che sappia quanto lei in proposito.»

«Archeologia con... diamine, la prossima volta che la incontrerò mi sentirò un Neanderthal.»

«Tranquillo, lei pensa che lo sei dal primo momento~»

«Quindi possiamo supporre che il significato sia semplicemente quello che abbiamo già.» osservò De Stasio, guardando dei fogli sulla scrivania che erano probabilmente le foto dei simboli. «In questo caso, dobbiamo dare loro un'importanza? Skuld, la mia domanda è: quanto del comportamento del Vampiro è rituale e quanto è una presa in giro?»

Il Vampiro di West End {OwariNoSeraph AU}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora