Il punk e la gotica

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Gwen's POV:

Busso alla porta e attendo qualche secondo... Nessuna risposta. Dannazione.
Perché cavolo se l'è presa così?!

Sono un po' spaventata ma anche un po' arrabbiata. Voglio cercare di mettere per una volta da parte la mia rabbia e provare a sistemare le cose, ci tengo... tanto...

Busso nuovamente.

Gwen:"Duncan?"

Nessuna risposta.
Mi faccio coraggio e abbasso la maniglia.
La porta è aperta grazie a Dio.

Entro e vedo subito Duncan seduto sul davanzale della finestra che guarda fuori. Ha il telefono acceso in mano ma non lo guarda nemmeno. Anche dopo che sono entrata rimane fisso con lo sguardo fuori dalla finestra.

Mi da fastidio che mi eviti così... qualsiasi cosa io abbia fatto mi dispiace e sento un peso nel cuore.

Rimango qualche secondo a guardarlo e inizio a sentirmi gli occhi gonfi. Mi asciugo velocemente una lacrima scappata dal mio occhio destro e mi avvicino a lui cercando di respirare regolarmente e non piangere. Non abbiamo tre anni. Evitarci e piangere non serve a nulla.

Gwen:"Duncan?" Mi metto di fianco a lui e guardo il suo sguardo perso fuori. Lo vedo triste. Ma ancora non si gira a guardarmi.

Gli metto una mano sulla spalla e lo vedo fare una leggera smorfia. Non so se di fastidio o sollievo, boh.

Gwen:"ti-ti ho fatto la cena." Dico abbozzando un sorriso mal riuscito e porgendogli il piatto.

Lui si gira leggermente guardando il piatto alzando un sopracciglio. L'ho stupito? Spero di sì ahah.

Guarda il piatto senza dire nulla e poi ritorna a guardare fuori dalla finestra.

Duncan:"non ho appetito" dice secco.

Che cacchio! Mi sono impegnata tanto per fare questo per lui! Perché ora fa il bambino?!

Appoggio il piatto sul letto e mi siedo accanto a lui. Sono sicura che tra poco scoppio a piangere... mi sento gli occhi stra gonfi e questa situazione non mi piace... volevo solo essere tranquilla per un giorno... stare bene con lui... evidentemente non potrò mai stare bene...

Lo guardo e il mio labbro inizia a tremare.

Gwen:"Duncan... ti prego..." dico tremante.
Gwen:"almeno guardami"

Lui si gira lentamente e mi guarda negli occhi. I suoi bellissimi occhi azzurri sono spenti e tristi... non riesco a vederlo così giù...

Mi guarda senza dire nulla.
Io invece abbasso lo sguardo. Che stupida che sono... pensavo che lui fosse migliore di trent... cosa è successo?

Una lacrima mi riga il viso. Che delusione...

Dopo pochi secondi sento una mano calda prendermi il mento e alzarmi la testa.

Duncan mi alza il viso costringendomi a guardarlo nuovamente negli occhi. Li vedo lucidi.

Duncan:"scusa." Dice semplicemente con un filo di voce.

Si sta scusando? Non sembra il tipo da scuse. Soprattutto non sembra il tipo a cui vengono gli occhi lucidi!

Lo guardo e abbozzo un lieve sorriso. Quelle sue scuse per non so bene come mi hanno scaldato il cuore. Quando parla con me sembra sempre così sincero...

Gwen:"Duncan... cosa- cosa è successo? Perché sei scappato così?" Dico senza pensarci sperando in una sua reazione positiva. O la va o la spacca no? Darei il tutto per tutto per fare andare bene il nostro rapporto... e voglio capire che è successo.

Lui mi accarezza la guancia, ha le mani calde. Mi asciuga le lacrime e abbozza un sorriso.

Duncan:"so di aver sbagliato a picchiare Trent. Scusa..."

Ancora con sta storia?

Gwen:"no. Hai fatto bene. Hai fatto la cosa giusta. Hai fatto quello che io non riuscivo a fare. Forse avevo troppa paura non so... ma gliele avrei date anche io di Santa ragione"
Lui abbozza un sorriso e io lo abbraccio. Ci stringiamo l'uno all'altra.

Dopo un po' ci stacchiamo e lui si asciuga le poche lacrime che gli sono uscite in questi minuti.

Duncan:"vuoi sapere perché mi sono innervosito e me ne sono andato?"
Annuisco. È l'unica cosa che mi interessa...

Duncan:"vedi... io sono così. Non sono un buon soggetto e non sono una brava persona. Agisco di istinto e faccio cose che non dovrei fare... e dico molte cose che non dovrei dire..."
Gli prendo una mano.
Gwen:"lo so... ti conosco"
Duncan:"conosci una parte di me... con te non riesco e non voglio essere cattivo... ma si, sono cattivo."

Mi avvicino a lui e lo abbraccio nuovamente.

Gwen:"e a me vai bene così"

Ripenso a come mi ha difesa, ci tiene a me e mi fa piacere che faccia di tutto, anche cose estreme, per proteggermi.

Duncan:"prima me ne sono andato perché avevo paura di dire qualcosa di troppo brutto e rovinare tutto. Gwen, io ci tengo a te. Seriamente. E ho paura di come potrei comportarmi..."
Gwen:"supereremo tutto insieme tranquillo..."

Mi sorride caldamente e io ricambio.
Dopo poco ricomincia a parlare.

Duncan:"vedi... non appena vedo che qualcuno mi rimprovera per i miei comportamenti inizio ad alterarmi. Perché... non so... ho paura. Paura che la gente voglia cambiarmi. Io sono così. E non riesco a sopportare che tutti vogliano cambiarmi e farmi diventare come tutti gli altri poveri idioti. So di essere diverso... e so che non piaccio a nessuno... ma non voglio essere chi non sono..."

Poverino... le sue parole mi scaldano il cuore.

Gwen:"tu sei perfetto così. Assolutamente non ti cambierei per niente al mondo. Mi sono innamorata del ragazzo che sei: aggressivo e diretto. E mi va più che bene così."

Lo guardo apprensiva.

Duncan:"grazie... tutti hanno sempre voluto cambiarmi e... non so, avevo paura che avessi voluto farlo anche tu. Quando mi hai detto che quello che avevo fatto non andava bene..."
Gwen:"Ho detto una sciocchezza. Chi voglio prendere in giro? Ero più che contenta di vederti picchiare il mio ex che mi stava infastidendo. Ho cercato di fare la persona matura e dirti che non si picchia la gente, beh ovvio, non si fa... ma in questo caso mi andava bene. E avrei dovuto dirtelo... lo so..."

Lui si lascia scappare una risata e mi si avvicina. Mi avvicino anche io a lui e ci laviamo un timido bacio sulle labbra. Poi ti guardiamo negli occhi.

Poi Duncan guarda il piatto che ho lasciato sul letto e gli compare un sorrisetto compiaciuto.

Duncan:"mi hai preparato la cena?"
Gwen:"beh... si... mi sembrava il minimo e poi mi sono ricordata di quando mi hai fatto arrabbiare il primo giorno che sei venuto qui..."
Duncan:"ti ho cucinato l'omelette..."
Gwen:"esatto... e niente, l'ho fatto anche io"

Lui mi sorride e istintivamente lo faccio anche io.
Mi lascia un bacio a stampo.

Duncan:"sei la migliore"
Dopo ciò metto le mani sulla sue guance e lo attiro a me dandogli un bacio. Questo nostro momento di chiarimenti mi è servito molto a capirlo e spero che d'ora in poi andrà tutto bene...

Gwen:"ti amo"
Duncan:"ti amo anche io..."

Ci stacchiamo e lui guarda il suo piatto con circospezione. Si avvicina e lo ispeziona attentamente.

Duncan:"mmm sembra perfetta... non c'è che dire... hai fatto un buon lavoro brava." Dice altezzoso.
Gwen:"grazie chef!" Dico scherzosamente alzandomi e andando accanto a lui.
Gwen:"la assaggi o rimani a fissarla?"
Duncan:"assolutamente la mangio!" Dice prendendo il piatto e correndo fuori dalla camera.

Gwen:"HEI! LASCIAMENE UN PEZZO!" Gli urlo dietro.
Duncan:"NO!" Sento la sua voce in lontananza.

Mi viene da ridere gli corro dietro. Si con lui posso stare bene... dobbiamo imparare ancora a conoscerci ma staremo bene... ne sono sicura.

𝐼𝓁 𝒸𝑜𝒾𝓃𝓆𝓊𝒾𝓁𝒾𝓃𝑜 || 𝒢𝓌𝓊𝓃𝒸𝒶𝓃Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora