25 /Tentativi/

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Hope's pov

"Da quanto tempo hai i poteri?" mi domandò lui, guardandomi fisso. La mia risposta? il silenzio. "Ti ho fatto una domanda, ti conviene rispondere Hope" esclamò con voce calma mentre girava la penna fra le dita. Si poteva percepire una tensione veramente molto forte.


"Fatele vedere come si fà quì da noi" Disse ad un agente. Mi girai nella direzione dell'uomo e ricevetti uno schiaffo in pieno viso. Ed un Pugno sulla nuca, uscì purtroppo un gemito di dolore da parte mia, ahimè avrei voluto reprimerlo, ma non è facile.


"Potete picchiarmi, torturarmi, ma io non aprirò bocca, forse questo non avete capito. Uccidetemi pure, Ma facendolo non avrete quelle informazioni che richiedete. E che io non sarò disposta a darvi." Risposi sorridendo soddisfatta.

"Adoro questo tuo lato del carattere. Sei la goccia di tuo padre, anche lui disse delle cose simili, eppure lui alla fine si trovò costretto a confessare. Non vorresti che accadesse qualcosa di male alla tua mamma e alla tua sorella vero?" Mi disse avvicinandosi a me. E' solo un trucco Hope, non crederci. Vuole manipolarti con la paura, loro non sanno dove vivono. Alzai il capo contro lo scienziato "Fate quello che volete, ma io non parlerò" dissi ingoiando il nodo alla gola. Non è vero che non mi frega niente, io morirei per la mia famiglia. Ma chi mi dice che non faranno comunque del male a loro seppur io parli, nessuno mi dà questa certezza, quindi usiamo la psicologia inversa.


"Sapete quello che dovete fare, riportatemela domani mattina alle 08:00" Concluse lo scienziato, congedando gli agenti e me. Sentii le corde allentarsi, ma non posso fare nulla, non voglio fare nulla con i miei poteri per ora. "Dove mi portate?" dissi mentre mi trascinavano in una stanza. Questo avamposto era pieno di stanze e lunghi corridoi. Mi buttarono praticamente in una stanza abbastanza piccola e subito ci furuno altri agenti pronti a prendermi. Mi legarono i polsi a dei blocchi di ferro verso l'alto. Per quanto io volessi liberarmi con i miei poteri, non potevo, non posso sprecarli, devo accumularli.

"Questa è la stanza del Professore, quì vengono punite le persone che non ubbidiscono ai suoi comandi" Disse una ragazza, incatenata da giorni. Si poteva notare la sua stanchezza negli occhi, la malnutrizione, e dei profondi lividi e ferite sulle braccia e sulle gambe, perfino sul viso. Porca di quella lurida bastarda, ora sono nei casini. I poteri fortunatamente da una parte mi proteggono, ma non mi rendono immune dal dolore.

Ti prego Peter arriva subito.



Peter's pov

"Purtroppo non è facile avere delle informazioni riguardo a quelle persone Peter" disse Bucky. "Dobbiamo rientrare a casa, Tony ci starà aspettando" aggiunse Thor. Strinsi il volante, purtroppo non ho trovato nulla in merito a quei bastardi.

Niente di Niente.

Ma Bucky mi avvertii che sarebbe stato difficile, me lo disse "Si muovono in silenzio e sono abili nel non lasciare prove". Ma non sono perfetti, un errore anche piccolo, lo devono fare, per forza.


Ritornammo nella villa "Allora abbiamo fatto delle ricerche, purtroppo sono cose molto vaghe, niente nello specifico. Ho informato anche Fury, la troveremo, forse ci vorrà un pò di tempo, ma la ritroveremo" disse Tony, guardandomi fisso negli occhi.

"Cosa avete scoperto?" domandai guardando le miliardi di carte sul tavolo. "due avamposti, ma entrambi inattivi, distrutti, nessun segnale radio, niente di niente. Purtroppo è difficile iniziare le ricerche senza nessun indizio, nessuna briciola."

Peter Parker/ i'm love with you/ ♡♤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora