28/"Emergenza"/

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Peter's pov

Sto camminando lungo i grandi corridoi della clinica dove hanno trasferito Hope, purtroppo il coma la sta tenendo prigioniera, ed io mi sento ancora di più in colpa per non essere riuscito a proteggerla, mi sento cosi impotente. I miei pensieri vennero interrotti dall'uscita di Banner nella stanza di Hope.

Mi avvicinai a Bruce per chiedere informazioni "Allora come stà?" chiesi preoccupato, "I suoi parametri vitali si stanno stabilizando, non è completamente fuori pericolo, ma la situazione non è più critica come prima. I suoi poteri la stanno aiutando a guarire più in fretta" mi rispose con un tono di voce confortante.

"Grazie per quello che fate per lei, tutti quanti" risposi continuando a tenere un contatto visivo con Banner "Lei ci ha salvato tutti, le saremo debitori a vita. Comunque abbiamo informato il resto della sua famiglia e a breve saranno quì. Ed un ultima cosa, tieni. E' il numero di uno specialista, servirà ad entrambi a lei sopratutto per affrontare quella perdita. Mi dispiace Parker, io ora devo andare. Se vuoi andare a vederla fai pure." mi disse Bruce, porgendomi il biglietto da visita di uno psichiatra. Mi duole ammetterlo, ma riconosco di averne bisogno, non sono invincibile e senza di lei mi sento di valere come la polvere. "Grazie Bruce, buon lavoro" risposi congedandolo ed entrando nella stanza di Hope


I segni sulle braccia sono coperti da delle fasce, ha una flebo attaccata al braccio, ed il respiratore sia a naso che bocca, il suono del suo cuore che viene captato tramite quel macchinario che lo monitora, da una parte mi rassicura, mi rassicura sentire che il suo cuore batte ancora nonostante tutto. Ma da una parte mi spaventa, mi spaventa che il suo cuore possa smettere da un momento ad un altro. Vederla in queste condizioni inerme, che non si muove, non fà altro che incrementare l'odio nei miei confronti e nei confronti di quell'organizzazione di Merda.

Mi avvicinai al suo lettino prendendole la mano "Ei amore, non sò se riesci a sentirmi e spero di sì. Voglio che tu sappia che non è mai stata colpa tua, capito? Non farti una colpa dei tuoi poteri, non hai deciso tu di averli e ti sei ritrovata a pagare delle conseguenze che non ti meritavi. Ma sotto questo aspetto, sento di capirti, neanche io ero destinanato a diventare spiderman, ma dopo che ebbi i miei poteri capì una cosa. Da un grande potere derivano grandi responsabilità, ripeteva mio zio e solo ora riesco a capire il significato di tale frase. Io avevo la responsabilità di proteggerti e non ci sono riuscito. Ma ora sono quì, e ti sarò vicino fino a quando non vedrò quel tuo bel sorriso, che mi fece innamorare al liceo. Ricordo tutto di te Hope, tutto. Ringrazierò a vita quell'armadietto che non si apriva, ci siamo conosciuti così ricordi? Oppure il ballo a casa di Liz, sei sempre stata tu la più bella, ma da sempre. Sin da quando ti salvai da quel brutto gruppo di malviventi. O di quando andammo al cinema insieme e del film poco mi importava. Ho tanti progetti da realizzare, ma voglio realizzarli con te piccola" Dissi, tenendole la mano stretta alla mia, sentivo le lacrime calde scendere.


Ad un certo punto sentii bussare alla porta, asciugai le lacrime e andai ad aprire. Sono sua madre e sua sorella, recuperai la madre al volo a causa di uno svenimento, non sarà stato affatto bello vedere sua figlia in queste condizioni.

"Bruce mi ha detto tutto" Esclamò subito dopo essersi ripresa. "Mi dispiace non essere riuscito a salvarla in tempo, le avevo fatto una promessa e non sono riuscito a mantenerla, mi perdoni" Dissi abbasando il capo. Sentii le braccia della madre circondarmi in un abbraccio "Non è colpa tua Peter, non darti colpe che non hai. Tony mi ha detto di come ti sei comportato nel giro di questo mese. L'importante ora, è che Hope si riprenda. Perchè si riprenderà, lei è forte, ora perfavore potresti lasciarci da sole?" Affermò distaccandosi dall'abbraccio andando verso Hope, "Certo" risposi, uscendo dalla stanza. "Come stà?" Domandò all'improvviso Tony, non mi aspettavo una sua visita "Si è stabilizzata, ma non è completamente fuori pericolo" Risposi guardandolo. "Senti, ti và di andarci a prendere un caffè? distrarti ti aiuterà" Propose Tony, dandomi una pacca sulla spalla, "Va bene, andiamo" Risposi un pò a dentri stretti, non volevo allontanarmi troppo, qualora ci fossero notizie, ma staccare per un attimo la mente, magari mi aiuterà.

Peter Parker/ i'm love with you/ ♡♤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora