«Oggi non facciamo addestramento con le armi, c'è stato un problema al magazzino.»
Esordì Juanlo, l'addestratore del tiro, il pomeriggio dopo la riunione notturna.
I ragazzi delle cabine 6 e 9 si scambiarono occhiate compiaciute: quel piccolo disordine era opera loro.«Avete le ore prima di cena libere, per studiare e allenarvi in solitaria o a gruppi, potete utilizzare anche il campo di atletica.» finì di dire Juanlo, prima di allontanarsi verso la sua abitazione.
Karl raggiunge Hazel e Miranda che stavano dirigendosi ai campi di corsa, con una faccia che sembrava portare nuove notizie.
«Hans, Mohamed e Ty del 4 sono dei nostri» sussurrò, e le due lo aggiornarono sulle nuove "reclute" per la loro ribellione.
«Anche Lucia, Camille e Katia del 3, dicono che anche loro iniziavano ad avere dei dubbi, sono pronte ad agire.»
Pian piano le idee di ribellione di Bill si insinuavano nelle menti dei ragazzi. Era diventato lui il capo: non il più grande, ma sicuramente il più determinato e autorevole, capace di guidare gli altri e ispirare le persone.
Passati cinque giorni dall'allagamento dell'armeria, i ragazzi erano entrati in azione più volte, con successo. Oggetti personali degli addestratori scomparivano, e una volta avevano dovuto saltare il pranzo perché 'qualcuno' aveva introdotto un puma nelle cucine.
Quello stesso giorno, dopo il pasto saltato, i maggiori di diciassette anni furono convocati nel poligono di tiro al coperto, e ad aspettarli c'erano i massimi responsabili del campo: Alan Constant e Beatrix Cartas.
Hazel li guardò dubbiosa: quei due non portavano niente di buono, e il sorriso di ghiaccio della Cartas pareva un cattivo presagio. Si sedette a terra tra Clara e Miranda, che erano curiose quanto lei.
«Buon pomeriggio ragazzi. Penso sappiate tutti chi siamo noi, ovvero i responsabili e coordinatori del campo. Molti di voi sono stati selezionati quando siete rimasti senza nessuno da noi stessi, vi abbiamo introdotto alla vita al campo, cresciuti e istruiti, per poi avere determinate occupazioni nel mondo del lavoro.
Ormai molti di voi hanno raggiunto la maggiore età, ed è quasi giunto il momento di trovare un impiego per il futuro, grazie alle abilità che avete sviluppato negli anni.»
Hazel si guardò intorno, scrutando la ventina di ragazzi seduti attorno a lei. Forse finalmente anche lei sarebbe stata chiamata per il passo successivo: infatti era la terza volta in due anni di fila che assisteva alle selezioni, senza mai essere chiamata.
«Alcuni di voi si sono sempre impegnati, diventando i più bravi e forti tra i coetanei, e per questo verranno scelti prima e avranno possibilità di trovare un lavoro migliore. Gli altri, quelli che hanno bisogno di altro allenamento, resteranno al campo ancora per un po'.
A causa di motivi vari, per buona parte dell'introduzione al vostro nuovo lavoro vivrete ancora al campo coi vostri compagni più piccoli, ma non dovrete parlare a nessuno del lavoro che vi sarà assegnato e non potrete collaborare tra di voi.
Visto che vivrete al campo ancora per un po', ricordo a tutti e tutte che avere relazioni sentimentali in questo luogo è proibito, e la pena la conoscete già. Avrete l'occasione di farvi una famiglia tra qualche anno quando uscirete definitivamente di qui, ma ora non potete.»
Ad Hazel sembrò che lo sguardo della Cartas si fermasse un po' troppo su di lei mentre sondava con i suoi occhi di ghiaccio i i ragazzi, come a lanciarle un'avvertimento per ciò che accadeva certe notti sul grande container verde tra la ragazza e Bill. Ma probabilmente era solo uno scherzo della sua mente.
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INHERITANCE ~ Hazel Romanoff
FanfictionHazel, una ragazza senza passato, scappa dal guscio che per 15 anni l'ha tenuta prigioniera, e andrà in cerca di se stessa e delle sue origini. Supererà ostacoli, affronterà le sue paure più profonde e sarà messa alla prova da ardue sfide, senza ne...