One

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To Build a Home
The Cinematic Orchestra

Due mesi dopo.

E anche se stiamo meglio separati,
non riesco a dormire la notte proprio come la principessa sul pisello,
non importa quanto mi rigiro e mi rigiro,
il materasso mi taglia il petto e svela il dolore che mi hai lasciato
ma dentro questa mancanza di sonno e questo dolore senza fine
sono venuto per fare amicizia con la luna, anche lei non riesce a dormire e penso che, forse, sia sola come me. 

Fingere che andasse tutto bene era stato uno dei privilegi di Abigail negli ultimi cinque mesi, era diventata una bugiarda cronica a nascondere le proprie emozioni.
In grado di nascondere un lungo pianto sotto agli occhi della sua migliore amica, senza evitare gli sguardi indiscreti della propria madre e gli abbracci consolatori di quella del suo ragazzo.
Era stata brava, perché se avesse aperto bocca, se avesse aperto quel cassetto di emozioni, tutto le sarebbe crollato davanti agli occhi e avrebbe permesso di essere commiserata, quando il suo unico pensiero era quello di tornare a casa e piangere, sotto le coperte, sola.
Perché in quella storia nessuno era il cattivo, era se stessa e nessuno aveva bisogno dei suoi problemi.
E si sarebbe incolpata fino alla fine di aver distrutto quel buono che era riuscita ad avere nella propria vita, mentre guardava Niall negli occhi fingendo che tutto andasse bene.
Come si può continuare a fingere qualcosa che è stato fin da subito così profondo e meraviglioso.
Perché la cosa migliore sarebbe stato parlare, smetterla di evitare i problemi e dirlo alle persone a cui voleva bene, nella speranza che avrebbero capito.
Nella speranza di non distruggere i sogni altrui, troppo importanti per essere tratti con superficialità.
Cercando l'approvazione, cercando di capire se potesse sistemare le cose.
Mentre dentro si spalancavano le porte, pronte a far scappare quei sentimenti tanto potenti e talmente belli da vivere, che sarebbe stata una delusione smettere di farlo.
Una quotidianità che iniziava a starle stretta, iniziava a star stretta al suo cuore, mentre rimaneva su quel grande divano, vuoto con un calice di vino fra le dita e gli occhi colmi di lacrime.
Un anello al dito sinistro, luccicante e grande ma così pieno d'amore che su quella mano, iniziava a stare stretto.

Le squillò il cellulare, svegliandola dai suoi pensieri, bui e spaventosi, sollevò la schiena e quando lesse il nome della sua migliore amica rispose, dopo essersi asciugata l'ennesime lacrime della giornata.
«Allora?!»
Abigail storse il naso e passò le dita asciutte fra i capelli, mentre dentro di se voleva sprofondare sotto la terra.
«Non urlare Jennifer, ti sento..»
«Non essere noiosa.»
Roteò gli occhi e appoggiò il bicchiere sul tavolino in vetro davanti a sè, stringendosi in una vecchia felpa di Niall, che del suo odore rimaneva ben poco.
«Abbiamo dei programmi per questo sabato e non puoi davvero abbandonarmi per quel noioso del tuo fidanzato!»
«Hai deciso che "noioso", sarà la tua nuova parola preferita?»
Voleva davvero farsi una risata e l'idea di starsene con Jennifer piuttosto di affrontare Niall, era allettante ma sbagliata.
«In ogni caso, non lo vedo da due mesi, sarei una cattiva fidanzata. Il mondo si aspetta che io lo vada a prendere con la mia carrozza in aeroporto sai?»
Fece una pausa, mordendosi forte il labbro inferiore per non scoppiare in un pianto disperato, chiudendo a chiave per un momento quel cassetto sofferente del cuore.
«E poi verremo per cena, ce la farai a condire l'insalata senza di me.»
«Ma non ci andava Tara?»
Scosse la testa anche se non poteva vederla e strisciò i piedi in quella grande, vuota, cucina.
«A quanto pare ha degli impegni di lavoro, devo andarci Jen.»
«Non mi sembri entusiasta.»
Così rimase pochi secondi a fissare il fondo di quella bottiglia di vino, alla ricerca di una risposta sul raccontarle tutto o rimanere in silenzio, come aveva fatto negli ultimi mesi e fingere, che tutto andasse bene.
«Non vedo il mio ragazzo da due mesi, credo che sia scontato dire che mi manca. Ma ora sono stanca, domani sarà una lunga giornata al lavoro e poi devo preparare tutto per il ritorno di Niall.»
Ma scelse l'opzione più semplice, facendo ciò che era diventato uno dei migliori pregi che avesse mai avuto; mentire.
«Va bene noiosa, ti voglio bene Ab.»
Gliene voleva anche lei, se avesse potuto classificarla fra le persone più importanti della sua vita lo avrebbe fatto; perché Jennifer nella sua audacia, era coraggiosa e sapeva che qualsiasi cosa sarebbe successa, lei ci sarebbe stata.
Ma la delusione era un sentimento difficile con cui convivere e piuttosto che restare a vedere un alto muro, costruito nel tempo, distruggersi di fronte ai suoi occhi, restò zitta.

New Year, second part// N.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora