Three

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The Wisp Sing
Winter Aid
(Leggete a fine capitolo)

hai un posto nel mio cuore che nessun altro ha.

Terrorizza l'idea di rimanere da soli, spaventa rendersi conto di aver perso l'unica persona che ti avesse mai fatto stare bene.
Ti allontani dalla tua famiglia prima di quanto avresti pensato e inizi a cercare sostegno dalle persone che con i mesi, gli anni, sono diventate parte essenziale della tua vita.
Niall poteva contare su molte persone, ma si fidava solo di alcune e poteva contarle sulle dita.
Fra queste, c'era Abigail, aveva presto un posto in quella breve lista e si era classificata al primo posto.
Non come una competizione, ma conquistando il cuore del ragazzo giorno dopo giorno.
Dicono che siamo il risultato dell'influenza di ambienti, persone e situazioni.
Nel corso degli anni Abigail era diventato il motivo del suo cambiamento; era più paziente, si faceva sentire quando qualcosa non andava come avrebbe voluto, era meno codardo e sopratutto aveva iniziato ad amare di nuovo dopo tanto tempo.
Quindi ora si sentiva talmente male, da perdersi dentro quel labirinto, senza uscita, che lo trascinava sempre più lontano dalla sua Abigail.
Avrebbe voluto risolvere la situazione, avere una bacchetta magica per tornare nel tempo e non lasciarsela scappare.
Fermare i minuti, quando lo baciò, poche ore prima che se ne andasse da quella casa, dove avevano condiviso numerosi ricordi.
Voleva stringerla fra le proprie braccia e non avere la sensazione di poterla perdere ancora.
Si chiedeva spesso come la gente riuscisse a dormire, nonostante i sensi di colpa, le preoccupazione, lo stress e l'ansia.
Ma non trovava una risposta, aveva sempre faticato a chiudere occhio e in situazioni come questa non ci provava nemmeno a combattere la sua insonnia.
Se ne stava sul divano, le luci spente e la televisione a fargli compagnia; ogni tanto afferrando la chitarra e strimpellando qualche nota.
Come se potesse sentirsi anche per pochi istanti meglio di come stesse.
Ma la verità era che non funzionava, rimaneva fermo nella paura di non poter riavere Abigail nella sua vita.
Condividere con lei ogni gioia, ogni delusione e sentirsi l'uomo più fortunato del mondo, tornando a casa e trovarla addormentata sul divano ad aspettarlo.
Aveva sbagliato spesso nella sua vita, molte volte e quando Ab si catapultò in questa, gli venne difficile non stare attento a non fare errori.
Si era dimostrata fin da subito sensibile, attenta ai dettagli, camminava sulle punte, spaventata che potesse ferirsi.
Ma lui, non l'avrebbe mai ferita, meglio dire che non avrebbe mai voluto ferirla.

Diluviava e nonostante questo, Abigail aveva deciso di trascinare Niall in un posto speciale.
Erano passate poche settimane da quella buffa richiesta di matrimonio, erano esaltati all'idea di costruire qualcosa insieme ma erano inconsapevoli che presto, tutto sarebbe diventato anche difficile pensarlo.
«Andiamo, dimmi dove stiamo andando.»
«Non sarebbe giusto, voglio che sia speciale.»
Restò in silenzio e la guardò guidare, le prese le dita e le lasciò un dolce bacio mentre dentro di se sentiva lo stress lavorativo avvolgerlo.
Era un periodo complicato, iniziava a sentire il peso del lavoro e aveva davvero bisogno di passare del tempo con la sua fidanzata, nonché futura moglie.
Si fermò distante dal centro di Londra, era una via nascosta, lontano dalle luci della città.
Erano abbastanza lontano rispetto a dove avevano parcheggiato l'auto.
Gli fece fare anche una salita di circa cinque minuti e quando il fiatò diventò corto, si fermarono.
«Dove siamo?»
Abigail a quel punto, gli prese le mani e le intrecciò alle sue guardandolo negli occhi.
«Mi hai sempre detto di dover essere sincera con te, quindi lo sarò fino in fondo. Ti dirò ogni cosa che mi frulla in testa e non importa se litigheremo, perché so che niente e nessuno potrebbe mai, dico mai, dividerci.»
«Mi stai mettendo agitazione.»
Mise un piccolo broncio e Abigail rise lasciandogli un dolce bacio sulle labbra.
«Qualche giorno fa stavo camminando con Tara e Jennifer, avevamo deciso di fare una passeggiata e siamo finite in questa via. Ho pensato fosse magnifica, un po' sconosciuta, nascosta e la prima cosa che ho pensato è stata che dovevo portarti.»
Lo accompagnò addentrandosi nel viale e subito nella testa di Niall iniziarono ad arrivare milioni di idee, su dove fossero e su cosa la sua ragazza avesse in mente.
«Abbiamo detto di voler un matrimonio semplice e sai quanto io sia riservata in fatto di sentimenti.»
Lo fece sorridere e posò le mani sulle guance di Ab, invitandola a continuare.
«Voglio farti le mie promesse qui, solo noi due in questa via meravigliosa e un giorno, quando saremo troppo vecchi e stanchi per arrivarci, ce la ricorderemo impressa nella nostra mente, mi ricorderò le tue parole e saranno così belle, da non desiderare altro.»
Restò a bocca asciutta, le mani fredde e un sorriso compiaciuto fra le labbra.
«Sei sicura? Voglio dire, io non mi sono preparato niente, avresti dovuto dirmelo!»
Abigail rise e lo baciò, infilando le mani nella sua giacca e abbracciandolo, gli occhi stretti e lucidi.
Niall cercò di pensare al motivo di questa scelta, ma decise di assecondarla e le lascio un veloce bacio fra i capelli.
«Tu non ne hai bisogno, sei un poeta per natura e sono io quella che si deve preparare!»
Lo fece ridere e la guardò, mentre goffa sfilava dalle mani un pezzo di carta.
«Okay.»
Prese un lungo respiro e con la mano sinistra, afferrò quella del fidanzato.
«Non sono brava con le parole, a dire il vero sono pessima e tu lo sai. Ho sempre sognato che un giorno avrei incontrato l'uomo della mia vita con il quale avrei passato il resto del mio tempo. Ma non credevo che avrei incontrato te. Sei intelligente, affettuoso, l'uomo più meraviglioso che conosca. Ma nonostante questo, mi fai sentire come se non esistesse questo tempo di cui tutti parlano.»
Niall si leccò le labbra e le asciugò una guancia, le sorrise e sperò che niente, nessuno potesse mai rovinargli quell'istante.
«Ma io non potrei desiderare altro, che passare il resto dei miei giorni con te, guardarti negli occhi e dire quanto io sia fortunata perché mi migliori. Ogni giorno insieme, mi rendi una persona migliore e io, sono così fortunata. Perché nonostante appartenenti a due mondi completamente diversi, tu non fai altro che farmi sentire sempre più parte del nostro.
Di quello che abbiamo creato insieme, ti amo a tal punto..»
Si fermò con la voce spezzata e si passò le mani sulle guance, mettendo via quel foglio, presa da una sicurezza inaspettata.
Forse perché quando ami davvero qualcuno, l'istinto diventa la cosa più importante.
«A tal punto che darei un po' del mio respiro a te se servisse, ti amo a tal punto che vorrei vivere almeno tre quarti del dolore che potresti provare. Ti amo così tanto, che solo l'idea, di viverti ogni giorno della mia vita, mi fa sentire egoista, perché saprei quanta gente si perde l'uomo meraviglioso che sei.»
Fu in quel momento che Niall, si rese conto di non aver mai provato nulla di simile, di non aver mai smesso un secondo di sentire il cuore uscire dal petto e quella frenetica necessità di baciarla, di sentirla sul suo corpo e viverla per tutta la sua vita.
«Tocca a te.»
Lo guardò e sorrise, passandosi le dita asciutte sotto gli occhi, loro due, soli in quella via, lontano da occhi indiscreti.
«Insomma, non mi sono preparato niente, ma come potrei di fronte alla donna meravigliosa che ho qui di fronte? Abigail sei stata un fulmine a ciel sereno, sei il pezzo mancante del mio cuore, di cui hai un posto speciale che nessun altro ha.
Sei la migliore canzone che si possa mai scrivere, sei tutto ciò di cui ho bisogno quando apro gli occhi la mattina. Quando ho bisogno di ridere ci sei e quando ho bisogno di piangere, non mi giudichi ma mi resti accanto, vivi il mio dolore e io prometto di farlo, fino a quando ne avrò le capacità. Prometto di amarti, fino a quando sarò troppo stanco per potertelo dire e se un giorno, da vecchio non mi ricorderò più il mio nome, prometto di ricordare il tuo, perché non potrei nemmeno immaginare di vivere una vita senza di te. Non potrei e non voglio farlo.»
Abigail allungò la mano destra, asciugando le guance di Niall e sorrise alle sue parole.
«Non voglio immaginare che un giorno, tu possa uscire dalla mia vita, sarebbe straziante, mortificante e io non sarei in grado di affrontarlo.»
«Promettimi di amarmi, come io ti amerò a costo, di non respirare più.»
Lo baciò, delicatamente, mentre entrambi profondamente innamorati, si stringevano l'uno all'altro.
«Mi sono innamorata di te, la verità è questa e promettimi che combatteremo fino all'ultimo per stare insieme, se sarà necessario.»
«Te lo prometto Ab, non ti lascerei mai andare.»

Si chiese se fu in quella giornata che ogni cosa cambiò, che tutto divenne una violenta discesa, lontano da ciò che più desideravano.
Forse credeva che non sarebbe stato devastante annunciare del suo matrimonio e che forse Abigail avrebbe potuto reggerlo.
Ma non fu così, perché non puoi obbligare qualcuno a vivere la tua stessa vita, non puoi pensare che una persona possa essere tanto forte quanto te, e sopportare critiche, in alcuni casi insulti e stare al centro dell'attenzione, senza sentirsi in giudizio.
Rimase su quel divano a guardare il soffitto e a ripensare a quelle promesse, dandosi dello stupido per non averle rispettate.
Si chiese se ci fosse ancora tempo per sistemare la situazione e la risposta fu che non lo sapeva.
Perché quando un paio di giorni prima, si scambiarono amore fra le lenzuola, sembrava che niente fosse cambiato, che tutto fosse tornato a mesi prima.
Come se nel mondo, quel tempo di cui tanto parlano si fosse gelato nell'istante in cui si guardarono negli occhi.
Ma Niall sarebbe stato sicuro, fino all'ultimo, che forse in un angolo remoto di quello spazio infinito, avrebbe trovato la possibilità di rimediare ai suoi errori.
Prese un ultimo sorso di birra, spense la televisione e infilò le scarpe.
Saltò in auto e guidò, forse se ne sarebbe pentito ma a dire la verità, gli errori li aveva commessi e anche troppi, uno in meno non avrebbe cambiato la situazione.
Per tutto il tempo provò a pensare alla possibilità di tornare indietro, tornarsene a casa.
Ma gli mancava toccare la sua pelle, guardarla negli occhi; respirare in una piccola stanza nel cuore.
Vedeva il cielo nei suoi occhi, per lui era la pace dei sensi.
Così quando suonò a quel campanello, alle tre e quaranta della mattina, non si sentì in colpa, non lo fece, non diede la possibilità che quei sentimenti prendessero il sopravvento.
La guardò, gli occhi stanchi e la trovò così bella, che se avesse chiuso i suoi, avrebbe visto il suo viso per sempre.
«Che ci fai qui?»
«Non riesco a dormire.»

Io scommetto che mi starete odiando in questo momento.
Ho deciso di inserire un piccolo ricordo che possa farvi capire meglio la situazione o incasinarla chissá👀
Ho inserito la visione di Niall, mi sembrava giusto dare importanza anche ai suoi di sentimenti.
Vi ho lasciato con l'arrivo di Niall da Abigail, cosa pensate che succederà?
Sono passati solo pochi giorni e fra i due il primo ad aver ceduto è stato proprio lui.
Spero che questo vi incuriosisca, lasciate un commento sempre gradito e una stellina!<3
Inoltre vi ricordo di passare a leggere Oblivion sempre su Niall, ci terrei ad avere un pensiero a riguardo!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi auguro un buon ascolto e una buona lettura🍪

New Year, second part// N.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora