Two

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Another Love
Tom Odell
(Leggete a fine capitolo, importante.)

Quando l'ho incontrata per la prima volta, sapevo che in un attimo avrei dovuto passare i prossimi giorni a riorganizzare la mia mente in modo che ci fosse spazio per lei.

La tristezza può essere uno dei sentimenti più potenti, contrastanti e allo stesso tempo, vivi che si possano provare.
Perché ti trascina in uno stato più vicino alla realtà di quanto si possa pensare, tocchi con mano una delle emozioni più sincere che esistano; il dolore.
Così prezioso ed essenziale, perché la tristezza va vissuta, va sentita fino alle ossa.
Ti mancherà il respiro, la testa ti esploderà e il cuore farà talmente male da trascinarti a desiderare di non essere mai esistito.
Ringrazi di averla provata, perché ti sentirai perso dannatamente tante volte da non avere la forza di tornare a casa e guardati allo specchio.
Limitandoti a desiderare di urlare più forte che puoi, perché credi che nessuno possa comprenderti, che nessuno comprenda il tuo dolore.
Ma la tristezza, nella complessa semplicità che la caratterizza, sarà l'unica emozione a farti sentire coi piedi per terra.
Un giorno inizierai a conviverci, fra quei silenzi tanto potenti da non farti sentire viva per pochi attimi.
Ti sveglierai ogni giorno più consapevole dell'emozione che stai vivendo, inizierai a conoscerla e diventerà tua amica.
Te ne prenderai cura perché preziosa, difficilmente ti arrabbierai di provarla.
Profondamente innamorata cercava di creare nella sua testa un'idea nuova di quel ragazzo, con l'intenzione di dimenticarlo.
Come se fosse semplice come schioccare le dita.
Cercava di andare avanti, mentre tutti attorno a lei, per quanto cercassero di farla sentire meglio, la commiseravano, facendola sentire una bambina.
Come se non fosse in grado di gestire le sue emozioni; francamente non che le importasse gestirle in quel momento.
Restava chiusa in quel cerchio di emozioni che in quell'istante, voleva vivere, perché sapeva o meglio, sperava, dentro di se che un giorno non avrebbe più fatto così male.

Chiuse l'ennesimo scatolone e strofino le mani sul viso, si sedette per un momento sul divano e chiuse gli occhi, cercando di convincersi di aver preso la decisione migliore.
«Quindi, te ne vai?»
Si guardarono negli occhi, rassegnati all'idea che la mattina seguente non si sarebbero più svegliati l'uno accanto all'altro.
«Vorrei restare e far finta di nulla, ma non ce la faccio più.»
«Vieni qui.»
La strinse in un abbraccio,mentre tutto diventava reale e faceva male.
Un dolore indescrivibile con cui entrambi avrebbero dovuto convivere.
«Passa a prendermi Jennifer, resterò da lei fino a quando non troverò una casa tutta mia.»
Niall restò in silenzio, nonostante dentro di se volesse urlarle in faccia che quella, era casa sua e che non doveva per forza andarsene.
Ma delle volte è giusto rimanere in silenzio, lasciare che le persone a cui vogliamo bene, prendano le decisioni migliori per loro stessi.
E in quell'istante, mentre Abigail prendeva il mazzo di chiavi, e lo dava a Niall, il mondo che avevano costruito si disintegrava davanti ai loro occhi.
«No tienile, voglio dire potresti aver dimenticato qualcosa e dopotutto ci sei vissuta anche te.»
Non protestò, forse perché se non si fosse sentita dire quelle parole, sarebbe diventato un tassello in più di dolore da aggiungere al suo malessere.
Le infilò nella borsa e lo guardò negli occhi, poi diede un occhiata all'orologio sul polso e come se tutto attorno a loro si fosse fermato, rimasero per dei secondi interminabili a guardarsi negli occhi.
Entrambi indecisi, codardi di fare ciò che avrebbero davvero voluto fare.
Ma per fortuna o per sfortuna, furono pochi istanti, perché quando Abigail, avvolse le mani sulle guance di Niall e lo baciò, fu come tornare indietro a quella sera in un pub di Dublino.
Loro ubriachi che discutevano su cosa fosse meglio, se il golf o il calcio e i loro occhi innamorati a fare da protagonisti.
Lo baciò mettendo da parte ogni suo principio morale, lo stesso fece Niall afferrandola dalle gambe e camminando verso quella stanza da letto che avevano condiviso per più di due anni.

New Year, second part// N.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora