Zero

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Turning Page
Sleeping at Least
(Leggete a fine capitolo)

Due mesi prima.

Potente la monotonia della quotidianità, si è alla costante ricerca dell'equilibrio perfetto, con l'obbiettivo di stare bene con se stessi per stare bene con gli altri.
Abigail sorrideva, convinta di aver trovato il suo equilibrio, mentre l'occhio cadeva sul viso del suo fidanzato e credeva di aver trovato la quotidianità perfetta.
Dovendo condividere però con un cassetto straboccante di pensieri ed emozioni al di fuori del suo equilibrio.
Le mani quasi le tremavano e il cuore batteva velocemente, mentre fingeva come meglio sapeva fare.
Convincendo più se stessa, che chi le stava attorno, che tutto fosse meraviglioso.
Che tutte fosse posizionato e incastrato al posto giusto, mentre ogni centimetro del suo corpo voleva piangere, si sarebbe separata nuovamente da Niall, per altri due lunghi mesi ed era dannatamente devastante.
Negli ultimi mesi, da quella proposta di matrimonio, tutto era stato una lunga discesa, qualcosa si era spezzato e in cuor suo, Abigail sapeva che sarebbero arrivati a un punto in cui tutto sarebbe esploso.
E quell'equilibrio meraviglioso, avrebbe perso stabilità, ma non credeva che sarebbe successo così in fretta.
Credeva di avere tempo, per poter assimilare tutto e invece, quella sera, mentre ridevano e scherzavano con i loro amici.
Quella bolla esplose, davanti a tutti, rumorosa e dannatamente evidente, da far sentire Abigail piccola come una moneta.
Vulnerabile al punto di non riuscire a guardare Niall negli occhi, ma l'equilibrio non esisteva più e tutto era diventato una grande nuvola di fumo.

Il silenzio diventa rumoroso e il più delle volte, spaventa, terrorizza non riuscire ad aprire bocca e formare una frase di senso compiuto che possa risolvere e aggiustare quel binario, leggermente spostato.
Perché non era mai stata brava a gestire quelle emozioni, troppo grandi troppo potenti, per una cuore innamorato come il suo.
Perché lo amava così tanto da sentire ogni angolo del proprio corpo far male, soffrire all'idea di quella bolla rotta proprio davanti ai suoi occhi.
Si sollevò da tavola, sotto gli occhi dispiaciuti dei loro amici, voleva sprofondare sotto una montagna di cemento e piangere nel suo silenzio.
Lanciò uno sguardo a Niall, nella speranza che capisse il suo stato d'animo e l'aiutasse, anche solo per pochi secondi.
Corse al piano di sopra, nel loro letto e si appoggiò mentre il petto bruciava forte e tutto sembrava essere diventato piccolo, stretto, fino a farle mancare il respiro.
Guardò le sue mani, asciutte e si domandò se le persone attorno a loro si fossero accorte del suo stato d'animo.
Si chiese se si stesse comportando nel migliore dei modi, se scappare fosse la soluzione migliore.
Continuare a fingere nella speranza che tutto si sarebbe sistemato da solo.
Portò una mano alla tempia destra e strinse gli occhi in due fessure mentre un lungo respiro, tremante le sfiorava le labbra e sentiva la necessità di urlare.
Singhiozzò con le mani fra i capelli, mentre tutto il suo mondo le si sgretolava davanti agli occhi, mentre sentiva quell'amore meraviglioso allontanarsi da lei, minuto dopo minuto.
Fu quasi spontaneo avvolgere le braccia al collo di Niall, quando fece capolino di fronte a lei e piangere sul suo petto.
Perché con lui non aveva barriere, riusciva a mostrarsi più vulnerabile di quanto cercasse di mostrare alla gente.
Nonostante tentasse con tutte le sue forze di non crollare, non sarebbe mai riuscita a fingere davanti a quei occhi azzurri.
«Non andartene.»
Niall strinse il corpo esile di Abigail fra le sue braccia, lasciandole un dolce bacio fra i capelli, mentre gli occhi si riempivano di lacrime e affondava il viso sulla sua spalla.
«Sono stanca, voglio averti tutto per me, voglio viverti.»
Si guardarono negli occhi, l'uno follemente innamorato dell'altro e la baciò, come la prima volta, tanto simile da sembrare l'ultima.
Voleva tornare a due anni prima, in quel pub di Dublino, baciare quelle labbra senza avere la sensazione che tutto sarebbe finito presto, perché entrambi sapevano che sarebbe stata una questione di tempo.
Prima che tutto ciò che avevano costruito, su cui avevo fantasticato, venisse demolito.

Terribilmente magnifico, come tutto possa cambiare in mezzo secondo, uno sguardo perso alla ricerca di un sorriso perfetto e tutto sparisce, azzerando ciò in cui più avevi sperato.
Quell'amore profondamente profondo, che credi non possa mai essere spezzato in due.
Invece una farfalla sbatte le ali e un urgano avviene dall'altra parte del mondo, silenzioso, quasi invisibile perché nessuno credeva che potesse succedere davvero.
Perché agli occhi degli altri era tutto perfetto, dannatamente bello da emozionare e invece, dentro, tutto si sgretolava, mentre con tutte le forze presenti ci si sforzava di far andare le cose, perché è brutto dare cattive notizie e si sa che le cattive notizie non piacciono a nessuno.
Nemmeno se sono i diretti interessati a non avere il coraggio di guardarsi negli occhi e dirsi che non poteva più funzionare.
Tirando quella corda, pronta a spezzarsi perché non più coesa fra due cuori ora sofferenti.
Era scoppiata, quella bolla d'amore, terribilmente sottile ma tanto resistente, che non era resistita.
Lasciando un vuoto viscerale, che sarebbe stato difficile colmare, perché nel cuore hai tanti spilli che vorresti evitare di sentire.
Guardi chi ami negli occhi, sperando di trovare quella luce che non c'era più da tanto, ma trovi solo due meravigliosi occhi azzurri; malinconici e dispiaciuti per la fine di qualcosa di meravigliosamente bello.
Ci si arrende, mentre il corpo cede e i sentimenti cercano pace, mentre un muro di cemento si frantuma davanti agli occhi di Abigail, con l'unico impavido errore di aver amato troppo quei meravigliosi occhi azzurri.
Follemente innamorati, l'uno dell'altro, da essere codardi e spaventati di interrompere qualcosa di così profondo e meraviglioso.
Come il bagno al mare in inverno e i baci sotto la pioggia, che ti fanno sentire come se non stessi vivendo davvero.
Abigail e Niall si sentivano così quando stavano insieme, stretti l'uno vicino all'altro in quella piccola bolla d'amore.
Annunciando indirettamente che niente sarebbe stato come prima, si sarebbero stretti in quell'unico spiraglio d'amore che ancora potevano vivere.
Chiusi in un'eterna bolla, ormai immaginaria che avrebbero portato dentro di loro.
Fingendo che andasse tutto per il meglio, augurandosi di tornare ad amarsi come avevano sempre fatto.
Mentendo a se stessi, codardi all'idea di un addio prematuro, dandosi dell'altro tempo.
Vigliacchi, dannatamente cocciuti e follemente innamorati evitarono i loro problemi, vivendosi il presente, incerti sul futuro.

Mi odierete già lo so, so anche che ora come ora risulta tutto molto confuso.
Ho cercato di strutturare la storia in modo tale da poter andare con ordine.
Questa parte si intitola "Zero", proprio perché non è il primo capitolo, ma un prima di quello che vi aspetterà.
È l'inizio di tutto, due mesi prima che tutto inizi, mi sembrava giusto dare delle spiegazioni.
Ora non capirete nulla, ma vi prometto che presto sarà tutto più chiaro.
Ho anche fatto un cambiamento all'ultimo minuto, perché sinceramente nella scrittura vado molto a sensazioni, mi sembrava giusto iniziare così.
Spero vi piaccia nonostante io sia consapevole di starvi facendo impazzire, sto impazzendo io che la sto scrivendo ahahah!
Detto questo, oggi non avrei dovuto pubblicare ma non credevo che solo l' "Intro", avesse tanto successo, quindi diciamo che è un ringraziamento!🖤
Buon ascolto e buona lettura, lasciate un commento e una stellina!
marti

New Year, second part// N.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora