Twenty six

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Good life
OneRepublic
(Leggere a fine capitolo.)

Attenzione:
Non ho assolutamente mai scritto nulla che fosse spinto in tutti i due i libri; in un certo senso l'ho sempre lasciato intendere.
Ma sentivo davvero che fosse una parte importante quindi vi prego di essere gentili, non ho mai scritto cose di questo tipo quindi spero di aver fatto del mio meglio.
Nonostante sia rimasta comunque nei termini del mio stile e delle mia scrittura.
Buona lettura!

Un mese prima.

La pelle delle sue spalle e del suo collo luccicava, da piccole gocce di sudore.
Il suo respiro affannato le annebbiava lo sguardo, mentre le labbra rosse e gonfie come ciliegie, venivano strette fra i denti.
L'unico rumore nella stanza era il suo respiro e il battito del suo cuore, forte come un tamburo.
Terrorizzata che qualcuno avesse potuto sentirla contorcersi in quelle bianche lenzuola.
Il corpo ancora tremava e i muscoli si stringevano su se stessi per poi esplodere in piccoli tremiti.
Il nostro corpo è composto da piccoli nodi, alcuni più sensibili di altri e Abigail non riusciva a spiegarsi come Niall riuscisse a trovare ogni piccolo pulsante bottone e scuoterlo fino a farle roteare gli occhi al cielo.
Conosceva quel corpo meglio di quanto avesse potuto conoscerlo lei e ogni volta, tremante di emozione fra le sue braccia; era una sconosciuta.
Era debole ai piaceri, chiunque lo era specialmente quando entrava in gioco la passione.
Credeva di aver avuto le migliori notti della sua vita da quando era entrato nella sua vita; ma ogni volta era sempre più forte e potente il piacere che si espandeva dalla punta delle dita a quella dei capelli.
Il petto le bruciava e lo stomaco continuava a contorcersi, sentendo le mani callose di Niall sfiorarle la schiena nuda, fino al sedere e con un piccolo scatto salì sul suo bacino.
I capelli le coprirono le guance, rosse e coperte da una luce brillante, esausta ed estasiata.
Allungò le dita, spostandole alcune ciocche marroni dagli occhi e sorrise, strofinando il pollice sulle sue labbra.
«Sei così bella.»
Nascose il viso nel suo collo, sospirando e ridacchiando appena, come una bambina presa alla sprovvista.
Non era certo la prima volta che Niall vedeva il suo sguardo contorto dal piacere e tutte le volte, restava quel velo di imbarazzo a cancellare quella spavalderia di pochi istanti prima.
Il più grande rise, posizionandola nuovamente sotto il suo corpo e unendo le loro labbra in un distante e lungo bacio.
«Smettila.»
Strofinò i loro nasi e rise sulle sue labbra, trattenendo un respiro mozzato, sentendo le piccole mani di Abigail accarezzargli la schiena.
«Di fare cosa?»
«Di imbarazzarti, anche se lo trovo adorabile. In fondo, amo il modo in cui le tue sopracciglia si stringono e i tuoi denti afferrano le tue labbra, quando ti portò allo sfinimento.»
Portò i palmi delle mani sul viso, scovando il volto sorridente di Niall, fra le dita.
Era come tornare ragazzini, quando si finiva per fare l'amore con i propri genitori nell'altra stanza, cercando di fare silenzio, cercando di non farsi sentire.
Ma ora si trovavano nel loro letto, in quella casa vuota che conteneva solo loro due, dove avrebbero potuto fare tutto il casino possibile.
Ma Abigail, rilasciava solo piccoli sospiri all'orecchio di Niall, costringendolo a stringere le mani in due pugni, per come il sangue scorresse velocemente.

«Devo farmi una doccia.»
«Concordo.»
Borbottò contro il suo stomaco, gli occhi chiusi e le mani impegnate ad accarezzargli il fianco nudo.
«Ehi!»
Niall la guardò offeso e rise prima di abbassarsi e dedicarle un dolce bacio sulla fronte.
«Ab.»
«Mh?»
Sospirò ad occhi chiusi, strofinandosi sul suo corpo, per affondare le labbra contro il suo collo e rilassarsi con la colonia di Niall, contro le proprie narici.
Se avesse dovuto dare un nome al paradiso, sarebbe decisamente stato quello.
«Ci pensi mai?»
«Che devi lavarti?»
«Andiamo -soffocò una veloce risata- no, voglio dire, ad avere un bambino.»
Spalancò gli occhi verdi e sollevò il busto ancora nudo, mentre un dolce sorriso le arricciava il naso e faceva arrossire Niall, decisamente pentito di aver lasciato scorrere i suoi pensieri tanto in fretta.
«Mi stai chiedendo di avere un bambino?»
«No!»
«Insomma, sì? Non lo so ab, ma da quando gli esiti degli esami sono stati negativi e ora che stiamo progettando la casa nuova, riesco solo a pensare ad avere un bambino con te.»
Abigail avrebbe voluto decisamente afferrargli le guance e stampargli numerosi e lunghi baci, ma sarebbe stato inappropriato e conoscendolo, sapeva quanto si aspettasse una risposta.
«Lily?»
«Di che parli? Oh, tu?»
Sorrise mostrando la sua lunga fila di denti bianchi e decise di stare al gioco, spostando le mani sul suo bacino.
«Che ne pensi di Rosie?»
«E se fosse maschio?»
«Tyler?»
«Ty Horan? Nah.»
«Charlie? Va bene sia per una femmina che per un maschio.»
«Charlie è perfetto.»
Niente sì, niente no, un semplice bacio, dolce e sprezzante d'amore, la piccola mano di Abigail sulla sua barba e quel nome a galleggiare nell'aria, come una bolla di sapone, pronta a scoppiare.

New Year, second part// N.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora