Thirty-seven

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History
One direction
(Leggere a fine capitolo)

Tu ed io abbiamo un sacco di storia, possiamo vivere per sempre, tutte le voci e tutti i litigi, ma troviamo un modo per uscirne sempre vivi!

Il rapporto fra Jennifer e Abigail non era sempre stato come negli ultimi anni, si ricordava come fino a cinque anni prima a stento si scambiasseroun saluto.
Ora si trovava nella sua stanza d'ospedale, aspettando di ricevere fra le braccia il figlio di quella che era diventata la sua migliore amica.
Scoppiò in un pianto singhiozzato senza precedenti, strinse con decisione fra le braccia il piccolo Charlie.
Era senza parole, le tremava il labbro inferiore dall'emozione, mentre cercava di scacciare via delle lacrime per poter guardare ad occhi vitrei quel fagottino.
Abigail sorrise emozionata, la pelle ricoperta di puntini e anch'essa senza parole, riprendeva la scena, salvandola nei ricordi volendola ricordare per sempre.
C'erano poche cose di cui Ab era sempre stata sicura, una di queste era che per lei non sarebbe mai stato facile stringere legami duraturi nel tempo.
Ma in quell'istante desiderò con tutta se stessa tornare indietro nel tempo, abbracciare la lei sedicenne e dirle che questione di anni e avrebbe cambiato idea.
«Ciao piccolino.»
Jennifer sorrise, dondolandosi fra le braccia Charlie, stringendolo tanto da desiderare di non lasciarlo mai andare.
«È la zia jenny che parla, ti proteggerò sempre Charlie, per sempre.»

Si sentiva così fortunata, forse fin troppo fortunata, al pensiero di avere intorno a se tante persone pronte a voler bene anche al suo bambino.
Si sentiva sicura, forte e stanca ma non importava in quel momento.
Era il sorriso a trentadue denti di Niall quando Harry si era a presentato alla porta, che importava.
Vederlo felice e vederlo insieme al suo bambino, essere un padre meraviglioso come immaginava sarebbe stato.
Aveva avuto la fortuna di vedere Harry in diverse occasioni, si era presentato all'evento per il nuovo disco Niall, per esempio, e se non fisicamente aveva sempre fatto sentire la sua presenza con dolci messaggi di auguri per Natale e compleanni.
Niall le aveva spesso raccontato del loro rapporto, quando musicalmente avevano deciso di intraprendere strade diverse non era stato facile per nessuno di loro.
L'unico che sembrò essersi abituato molto in fretta fu proprio il ricciolino.
Che Harry fosse un bell'uomo, non c'erano dubbi, alto, leggermente abbronzato e con un carisma che in pochi possedevano.
Fu profondamente entusiasta di vederlo varcare quella porta, un po' anche perché per Niall era come un fratello e lei lo sapeva bene.

«Ciao Abigail, è un piacere rivederti, sei davvero in ottima forma!»
Se queste parole fossero uscire da qualsiasi altra persona avrebbe decisamente fatto fatica a crederci, ma Harry ne era veramente convinto.
La mora diventò rossa fino alla punta dei capelli; indossava un pigiama rosa a pois bianchi, ai piedi dei spessi calzini nonostante i 25 gradi all'esterno, e se si stava attenti si poteva anche intravedere un orribile pannolone della nonna.
Perché sì, era anche diventata incontinente dovuto alla sforzo innaturale della notte scorsa.
Le occhiaie fino a terra ma si sentì veramente lusingata dal complimento.
Ricambiò un piccolo sorriso come a ringraziarlo e lo vide poi dedicare tutta la sua attenzione all'amore della sua vita.
«Niall ha il tuo naso.»
La risata cristallina dell'ex biondino risuonò nelle quattro mura e Abigail rimase abbagliata dalla naturalezza di quel rapporto.
Era come se il tempo non fosse mai scorso, come se tutto fosse fermo a dieci anni prima.
Così quando il suo fidanzato le chiese se potesse dedicare un paio di ore al suo migliore amico, non potè che assecondarlo, e in fin dei conti aveva pur sempre Charlie a farle compagnia.

Harry chiuse appena gli occhi sentendo il vento irlandese accarezzargli le guance; inumidì le labbra e sorrise al moro accanto a lui.
«Capisco perché abbiate scelto di rimanere qui, è.. tranquillo.»
Niall annuì e si guardò le converse bianche, sporche sulla suola ormai ingiallita prima di rispondere:«Ad Abigail..» fece una pausa.
«Beh Londra non è poi il posto migliore in cui vivere quando tuo marito ha un gruppo di paparazzi appostati sotto casa ad aspettare che qualcuno scenda per un paio di fotografie.»
Risero appena, ma in fondo entrambi sapevano che era solo simpatia di circostanza.
«Era giusto così, insomma, l'avevo già sradicata da qui una volta e sappiamo entrambi come finì, voglio solo che lei sia serena.»
«Mh mh, è giusto sì.»
Il riccio annuì prendendosi un secondo per sistemarsi con la schiena appoggiata alla panchina, nel parco dell'ospedale.
«Mi dispiace molto per quello che hai passato amico, avrei davvero voluto essere più presente, ma con i vari tour e..»
«Lo capisco, non star a giustificarti H, facciamo la stessa vita bene o male.»
Gli dedicò un dolce sorriso e parlarono per le ore successive senza pause; fecero un salto nel passato ricordando ogni istante di quell'adolescenza rubata e di come tutto quell'amore fraterno li avesse portati ad essere quello che sono ora.
Si salutarono con la promessa di rivedersi per la festa annuale di Natale e gli lasciò un piccolo pensierino da dedicare al piccolo, promettendo di aprirlo insieme ad Ab.

Abigail era crollata, si stringeva nelle leggere lenzuola di quello scomodo materasso, le braccia indolenzite per aver sostenuto Charlie quasi tutta la giornata.
I punti iniziavano decisamente a tirare e la convalescenza non sarebbe stata semplice.
Durante il travaglio credette sinceramente di non farcela, ma fu così fortunata a ricevere il supporto di Niall.
Ogni minuto che passava accanto a lui era come se toccasse il cielo con un dito, le sembrava sinceramente una benedizione.
Le facevano male le gambe, leggermente gonfie e desiderava solo dormire un paio di minuti, ma quando aprì gli occhi il sole era calato di nuovo, la sveglia al suo fianco segnava le 4:29 della mattina e Charlie urlava sofferente.
Le infermiere le avevano proposto di occuparsi di Charlie, così da poter dormire e allattare in serenità ma aveva insistito per avere la culla in stanza.
Non voleva che nessuno potesse in qualche modo rubarle secondi preziosi con il suo piccolo, voleva godersi ogni secondo, ammirare ogni piccolo cambiamento.
Perché Charlie aveva già un giorno pieno di vita e il tempo sembrava sciogliersi fra le sue dita.
Con la lentezza di un bradipo, ebbe la forza di afferrare il piccolo Charlie, spostare il pigiama e farlo mangiare, chiudendo gli occhi e sperando di non addormentarsi.
«Piccola.»
Spalancò gli occhi di scatto, vedendo Niall con Charlie fra le braccia e sospirò di sollievo.
«Scusa, mi sono addormentata vero?»
Abbassò lo sguardo trovando la sua camicetta nuovamente chiusa, Niall deve essersi svegliato e aver recuperato in tempo Charlie prima che si addormentasse allattandolo.
«Non importa amore, ma devi chiamarmi almeno le prime settimane, fatti aiutare okay?»
Gli occhi teneri del moro l'avvolsero come un caldo abbraccio e senza protestare si sdraiò; era di nuovo nelle braccia di morfeo.

@NiallHoran:

29/08/2022, benvenuto mio Charlie boy, hai una mamma che è una forza della natura

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29/08/2022, benvenuto mio Charlie boy, hai una mamma che è una forza della natura.

Nuovo giorno nuovo capitolo!!
Come va? Lasciatemi un commento e fatemi sapere cosa ne pensate, ho voluto inserire un interazione social, non è nel mio stile di scrittura ma lo trovavo carino per far percepire l'annuncio della nascita del piccolo Charlie!
Vi aspetto al prossimo capitolo!🥰

New Year, second part// N.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora