Pochi giorni dopo, Yoongi iniziò i viaggi per traslocare a casa di Hoseok, aiutato ovviamente dall'amico. Finito anche l'ultimo viaggio, i due stettero davanti alla porta di casa ad osservare i grandi scatoloni ammassati all'ingresso dell'appartamento, soddisfatti del loro lavoro. «Hobi» lo richiamò il maggiore, attirando la sua attenzione «Si?» «Da quanto ti sei trasferito qui?» gli chiese poi, curioso di scoprire qualcosa di più sul vecchio amico. Il rosso ci pensò su qualche secondo, portandosi una mano sotto il mento e una sul fianco, assumendo un'espressione concentrata. «Uhm... circa due mesi e mezzo fa. Mi tornava meglio con il lavoro» sorrise poi in direzione del corvino, il quale fece un'altra domanda al rosso. «E che lavoro fai? Sai, è passato tanto tempo e non me lo ricordo più» abbassò poi lo sguardo imbarazzato mentre il rosso ridacchiava «Lavoro nella polizia postale» rispose facendo poi l'ok con la mano. «E come hai fatto a trovare il mio numero per chiamarmi?» chiese ancora Yoongi, questa volta leggermente accigliato. «Lavoro nella polizia postale» ripeté il rosso sorridendo largamente e facendo spallucce per poi scoppiare a ridere contagiando anche l'amico.
Era mattina inoltrata e i due ragazzi stavano ridendo come da un po' a questa parte mancava ad entrambi. Jimin, incuriosito da delle risate provenienti dal corridoio del condominio e da tutto il baccano che ci fu quella mattina nell'appartamento affianco al suo, decise di uscire per controllare cosa stesse succedendo. Si avviò verso l'entrata della sua abitazione e, cordialmente, chiese a chiunque ci fosse lì nel corridoio se avesse bisogno d'aiuto. «Buongiorno, avete bisogno d'aiut-» le parole gli si bloccarono in gola quando vide Yoongi davanti a lui che lo stava guardando. «Ah, non ti ho detto che il mio vicino di casa è Jimin» s'intromise Hoseok in quel via vai di sguardi e silenzi tra il corvino e il biondo, che arrossì violentemente sentendosi addosso lo sguardo del primo. «Non... non c'è problema, Hobi» rispose Yoongi non staccando gli occhi dalla figura minuta del corpo di Jimin. «A-avete bisogno di una mano?» fece un tentativo, il minore tra tutti, di apparire calmo e rilassato, quando era palesemente teso ed agitato. «Se non hai nulla da fare ci fa solo che piacere!» esclamò Hoseok, portando un braccio a cingere le spalle del corvino, risvegliandolo dai suoi pensieri, mentre entrambi sorridevano largamente al biondo per rassicurarlo. I tre ragazzi impiegarono tutta la mattinata per sistemare la roba del corvino in quell'appartamento molto illuminato e colorato, tanto che si fece ora di pranzo e decisero di mangiare tutti insieme. Yoongi finì di sistemare le ultime cose nella sua camera, Jimin apparecchiò la tavola e Hoseok si mise a cucinare, decidendo di preparare come pietanza il kimchi, piatto preferito di entrambi i suoi amici. Il rosso aveva visto alla festa come si guardavano il corvino e il biondo, aveva visto l'amore riflettersi nei loro occhi e non poteva starsene fermo e lasciare che quei due ignorassero ancora quella grande evidenza. Entrambi si amavano e lui avrebbe fatto di tutto purché tornassero a farlo com'era giusto che fosse. Per questo motivo, chiese aiuto agli altri vecchi amici di quel gruppo inossidabile: Namjoon e Seokjin avrebbero creato delle situazioni, Taehyung avrebbe parlato a Jimin mentre lui stesso a Yoongi, lasciando a Jungkook il compito di far ingelosire i due. Era un piano perfetto quello del rosso ed era sicuro che non sarebbe fallito: la sua missione Cupido sarebbe andata a termine senza il bisogno di ricorrere a piani di salvataggio.
Il rosso finì di preparare il pranzo e richiamò i due ragazzi a mangiare, appoggiando la grande pentola sulla superficie fredda del tavolo in marmo un po' rovinato. «Ho preparato del kimchi ragazzi!» esclamò felice, ricevendo come risposta un sonoro «Io adoro il kimchi!» pronunciato contemporaneamente dai due chiamati in causa. Entrambi risero un po' imbarazzati, poi Jimin abbassò la testa grattandosi il collo mentre Yoongi rimase a sorridere come un ebete. La giornata andò avanti tranquillamente tra scherzi, risate e discorsi di confronto tra i tre, dove discussero di cose molto serie e mature, come ad esempio se i pomodori fossero veramente verdure oppure frutti. «Io vi dico che è un frutto, basta pensare a dove i frutti hanno semi» disse convinto Jimin mettendosi a braccia conserte, per poi ricevere da Hoseok un'occhiata confusa. «Li hanno al loro interno, come il pomodoro!» continuò con la sua teoria il biondo, che fece ridere di gusto Yoongi e lasciò perplesso il povero padrone di casa. «Vabbè, continuo a non capirci nulla, per me sono e saranno per sempre una verdura» confessò il rosso amareggiato. «Tra poco devo tornare a lavoro, sarà meglio che mi sbrighi» continuò cambiando discorso «Ci vediamo sta sera ragazzi!» «A dopo Hobi» salutò di rimando Yoongi, mentre Jimin sorrise facendo un cenno di saluto con il capo. Quando il rosso si chiuse la porta alle spalle, il silenzio cadde in quella stanza che venne però rotto poco dopo dal maggiore. «Allora... tu che fai oggi?» chiese un po' titubante al biondo che si fermò una manciata di secondi a pensare per poi rispondere «Devo andare a fare la spesa». Fece una piccola pausa prima di continuare il suo discorso, non sapendo se fosse il caso di farlo o no, ma tentò comunque «Però mi è stato raccomandato di non portare pesi» deglutì sonoramente prima di chiedere al maggiore ciò che aveva in mente «Mi puoi aiutare tu?». Il corvino rimase un po' sorpreso da quella richiesta, ma accettò senza problemi: in fin dei conti si trattava di Jimin, non di una persona qualunque.
I due si prepararono e uscirono di casa poco dopo, dirigendosi verso il supermercato con la macchina di Jimin, immersi in un silenzio che però non era imbarazzante come i precedenti. Arrivati al negozio, entrarono e il minore, aiutato dalla lista che si era preparato, si dirigeva a passo svelto verso i rispettivi reparti che contenevano gli alimenti da lui cercati. Yoongi quasi non riusciva a stargli dietro ma, nonostante ciò, osservava ogni suo comportamento e movimento, e notava quanto fosse agitato e.... dimagrito. Era dimagrito tantissimo. Il corvino pensò che non fosse il momento per parlargli di quello, data la situazione che si era creata tra i due, così si promise di farlo quando sarebbero stati in rapporti migliori, data la preoccupazione che si stava facendo spazio nel suo essere. Finirono di fare la spesa e Jimin pagò per poi dirigersi fuori dal supermercato aiutato da Yoongi caricato del peso di una grande borsa piena di alimenti. «Credevo di averlo lasciato qui...» disse il maggiore guardandosi intorno in cerca del suo ombrello, data la pioggia battente che si stava scagliando contro il suolo. Il biondo vide una figura che gli pareva conosciuta allontanarsi con un ombrello molto simile a quello del corvino, ma lasciò perdere data la sua lontananza. «Vieni» disse allora rivolto a Yoongi, intimandogli di venire sotto l'ombrello con lui. Il maggiore, un po' esitante, si strinse vicino al biondo per potersi riparare sotto l'oggetto che li avrebbe protetti da quella burrascosa giornata d'inverno. I cuori di entrambi battevano velocemente e all'unisono. Quella situazione era bella: Yoongi ci stava bene vicino a Jimin e anche lui non era da meno, anche se con qualche difficoltà.
Erano così vicini ma ancora così lontani... se solo la distanza fosse stata una persona, entrambi l'avrebbero già eliminata dalle loro vite.

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ɴᴇᴏᴡᴀ ɴᴀ • ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ
Фанфикyoongi e jimin si ritrovano dopo tanto tempo, dopo anni passati tra silenzio e dissapori, dopo non aver mai reso possibile la realtà. riusciranno questa volta a riunirsi? « e nonostante passino le stagioni, le amicizie, i giorni e le persone, loro d...