VIII

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La mattina dopo, Yoongi si svegliò di buon'ora ed iniziò a prepararsi per quello che non sapeva se fosse un colloquio di lavoro o il suo primo giorno. Nonostante ciò si recò dove gli era stato indicato, ritrovandosi davanti ad un alto palazzo fatto interamente di vetrate veramente bellissimo. Un po' diffidente avanzò verso l'entrata, dove una ragazza molto carina lo accolse gentilmente. Indossava un tubino bianco lungo fino alle ginocchia, portava un paio di tacchi neri e aveva una giacca con rifiniture rosse a coprirle le spalle. Portava una targhetta color oro molto luccicante su cui si poteva leggere il suo nome sulla parte sinistra del petto.

«Salve, cosa posso fare per lei?» chiese cordialmente a Yoongi sorridendogli apertamente. «Buongiorno, io avrei un colloquio, credo, al dodicesimo piano, nell'ufficio del Signor Kim Seokjin» rispose gentilmente il corvino, un po' imbarazzato a differenza della ragazza, la quale provava a mettere a suo agio il ragazzo. «Il Signor Kim le ha lasciato l'invito?» chiese lei, sempre sorridendo, al ragazzo. A Yoongi non era stato lasciato nulla il giorno prima, quindi non si sarebbe stupito se l'avessero cacciato e non gli avesse creduto provava a raccontare l'andamento esatto dei fatti la mattina precedente. «Ehm... in realtà no, è venuto lui personalmente a casa mia ad offrirmi un posto» la ragazza fece una strana smorfia, quasi incredula, per poi continuare ad ascoltare cos'aveva da dirle il ragazzo. «Siamo amici di vecchia data» concluse il suo breve discorso Yoongi, sorridendo istintivamente ricordandosi di quando si conobbero lui e Jin. La ragazza venne contagiata dal corvino, e le sue labbra si incurvarono di nuovo all'insù, in un sorriso rassicurante. «Va bene, allora mi metto in contatto con l'ufficio del Signor Kim e chiedo se è libero per il suo colloquio Signor...» la ragazza attese che Yoongi terminasse la frase, dato che non si era ancora presentato dicendo il suo nome. «Min, Min Yoongi» disse il corvino.

Poco dopo si ritrovò in uno degli ascensori molto spaziosi, lucidi ed illuminati di quello sfarzoso edificio brulicante di vetri per renderlo il più illuminato possibile; ovviamente il suo amico aveva dato la conferma dell'appuntamento a quella sua dipendete, permettendo così al ragazzo di recarsi nel suo ufficio. Nessun altro se non Seokjin avrebbe potuto fare una cosa come questa e il corvino si ritrovò a ridacchiare pensando a quella cosa. L'ascensore si fermò al dodicesimo piano e Yoongi si diresse verso l'ufficio numero uno, come gli era stato detto di fare dalla ragazza all'entrata dell'edificio. Nonostante ci avesse provato più di una volta, il corvino non era riuscito a leggere il nome di quella ragazza sulla targhetta che portava al petto, volendola ringraziare a modo per l'aiuto che gli aveva dato. In fondo al corridoio per il quale stava camminando, vide una cornice con un numero uno scritto molto grande e rifinito con pitture color oro e argento, e chi mai avrebbe potuto fare una cosa del genere se non il suo carissimo amico Seokjin? Si avvicinò a quella stanza la cui porta era ben chiusa e, per sicurezza, lesse il nome sulla targa posta di lato alla porta.
"Ufficio di Kim Seokjin, globalmente conosciuto come Worldwide Handsome"
Yoongi trattenne una risata alquanto sonora che stava per uscire dalla sua bocca, per evitare eventuali figure poco carine. Si ricompose e bussò alla porta ricevendo un «Avanti» chiaro e tondo da dentro la stanza. Il ragazzo aprì la porta quanto bastò per farci passare il suo esile corpo e salutò il maggiore, seduto alla sua scrivania, con un piccolo inchino.

«Buongiorno Signor Min, vediamo di concludere questo contratto» disse Seokjin mantenendo un tono e un comportamento molto professionale che quasi non sembrava che fosse veramente lui a parlare. «Signor Kim, in realtà non ho la minima idea di cosa io debba fare qui» ammise il corvino, accomodandosi in una delle poltroncine rosse poste di fronte alla scrivania del moro, come gli era stato indicato da quest'ultimo con un gesto. «Beh, il tuo compito qui, se accetterai, sarà quello di segnarti gli appuntamenti al posto mio, portarmi il caffè, farmi le fotocopie, mettere in ordine fascicoli vari, controllare i file e le mail passandomi quelle con argomenti inerenti a ciò di cui tratto io» concluse il discorso mettendosi a gambe accavallate e assumendo un'espressione rassicurante. «Oh, non preoccuparti, lo stipendio è molto buono» lo rassicurò in fine il maggiore, notandolo ancora dubbioso sul da farsi. «Va bene, accetto» Yoongi giunse alla conclusione da Jin tanto attesa, talmente tanto che fece un gesto di esultanza per celebrare la sua vittoria. Gli porse il contratto da firmare e un'altra serie di fogli, di cui gli spiegò brevemente il contenuto, per poi fargli sigillare quel contratto che speravano lo avrebbe aiutato con il biondo.

Nel frattempo, quest'ultimo si stava dirigendo verso l'ufficio di Seokjin per portargli dei fascicoli, degli articoli di giornale e un caffè e, una volta chiesto il permesso di entrare, fece il suo ingresso nella stanza trovando il maggiore a parlare con Yoongi. Jimin s'irrigidì sul posto vedendo il corvino, mentre quest'ultimo riconobbe la voce del biondo quando chiese il permesso per entrare, avvertendo una serie di emozioni dentro al petto. Entrambi erano fermi a guardarsi, poi Jimin sorrise debolmente e forzatamente a Yoongi, prima di riprendere il suo lavoro portando al suo capo il suo caffè, i suoi fascicoli e gli articoli di giornale che avrebbe dovuto leggere. «Park, da domani Min lavorerà con te» disse serio iniziando a sfogliare uno dei fascicoli e tenendo lo sguardo fisso su di esso, mentre Jimin non voleva credere alle sue orecchie. Non sapeva come sentirsi. «Che cosa?» chiese, pensando di aver capito male ma ricredendosi subito in seguito alle parole del suo capo. «Hai capito bene Park: da domani, lavorerai con Min. Non voglio sentire storie» concluse Jin, senza distogliere lo sguardo da quel fascicolo che stava esaminando attentamente. Il biondo sospirò per poi arrendersi alla realtà delle cose: forse non sarebbe stato male lavorare con lui. D'altro canto anche Yoongi non sapeva se essere felice, triste, sorpreso o stranito da tutta questa serie di inusuali eventi che gli erano capitati in quei giorni. Sia il corvino che il biondo si erano fermati ad osservarsi un'altra volta, notando l'uno la bellezza dell'altro e pensando ad una svolta positiva di quella strana situazione. Yoongi sorrise istintivamente contagiando anche Jimin con un sorriso sincero; poteva questo giorno essere considerato come un nuovo inizio di qualcosa già conosciuto ai due ragazzi?

«Sarai l'unico che avrò la pazienza di aspettare per sempre» disse, per poi stringere la piccola e tenera mano dell'altro. Questo ricordo così lontano, ai due ragazzi sembrava irraggiungibile.

ɴᴇᴏᴡᴀ ɴᴀ • ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora