Era tutto buio. Nemmeno le stelle si vedevano quella notte. Yoongi stava fissando la finestra aperta di camera sua mentre l'aria gelida della notte investiva la sua figura, insediandosi in ogni dove. Il suo sguardo era perso in un punto non preciso al di là di quell'anfratto di paesaggio illuminato dalla luce dei pochi lampioni. Era perso nel nulla. Si sentiva perso. Avanzò verso la finestra aperta, sempre con lo sguardo fisso nell'oscurità, e si fermò poco prima di poter fare qualsiasi stronzata avesse in mente in quel momento. Voleva buttarsi, voleva smettere di sentire quel vuoto dentro, quella voragine. Voleva morire e dimenticarsi di tutto, venire dimenticato da tutti. Fortunatamente, un minimo di buonsenso gli era rimasto. Scosse la testa parecchie volte strizzando gli occhi, ritornando alla realtà e non più in quel suo mondo oscurato dalla visione del suo buio interiore. Chiuse la finestra e tornò a letto senza però riuscire a dormire o a rilassarsi, scoppiando poco dopo in un pianto. Ma piangere per cosa? Si chiedeva il corvino, non sapendo il vero motivo di quel pianto tanto disperato; semplicemente doveva piangere perché era pieno di emozioni negative. Delle urla provenienti dall'appartamento di Jimin allarmarono lui e Hoseok, i quali corsero in soccorso del biondo entrando nel suo appartamento con le chiavi di scorta che il biondo aveva lasciato al rosso.
«Jiminah, eccomi. Stai tranquillo, ci siamo noi» disse Hoseok correndo dal minore e stringendolo forte a sé per calmarlo. Jimin era spesso soggetto a queste crisi e il raggio di sole ne era a conoscenza; infatti, da quando si era trasferito nell'appartamento vicino a quello del minore, ogni volta che ne aveva una correva da lui per aiutarlo a calmarsi, operazione che poteva richiedere anche ore. I due si strinsero in un caldo abbraccio mentre Hoseok sentiva il cuore del giovane amico correre all'impazzata senza una metà precisa per il suo petto e sentiva il suo respiro strozzato da quei singhiozzi che irrompevano prepotenti nella sua gola. Il biondo aprì gli occhi che teneva chiusi da svariati minuti per la paura di poter trovare ciò che stava sognando davanti a lui e vide la figura di Yoongi vicino ad Hoseok. Il suo cuore smise di battere all'impazzata, il suo respiro tornò quasi regolare e nessun singhiozzo risuonò più nella silenziosa stanza. Hoseok sciolse l'abbraccio, capendo solo in un secondo momento a chi fosse rivolto lo sguardo attento di Jimin, e si mise in disparte lasciando ai due quel momento. Yoongi cominciò ad avvicinarsi cautamente al biondo per non spaventarlo, poi s'inginocchiò di fronte a lui portando la mano verso il ragazzo, ora con gli occhi lucidi e rossi. Jimin, spinto da non si sa quale forza, abbracciò di colpo Yoongi, lasciandolo pietrificato. Entrambi non erano persone dall'abbraccio semplice, ma per tutti e due quel contatto era molto di più di un semplice abbraccio. Il corvino ricambiò l'abbraccio e strinse a sé quel corpicino indifeso, che sembrava molto debole, per dargli conforto. Il biondo affondò il viso nell'incavo del collo del corvino, liberandosi in un pianto questa volta controllato e senza singhiozzi, mentre la mano del maggiore accarezzava dolcemente i soffici capelli di Jimin. Yoongi si sedette per terra, poco lontano dal muro dove poco prima era appoggiato il minore, e fece sedere il ragazzo tra le sue gambe per permettergli una comodità maggiore. Era una scena talmente bella e tranquilla che Hoseok sgattaiolò fuori dall'abitazione, lasciando i due da soli com'era giusto che fosse, tornando a coricarsi.
Nella stanza da letto di Jimin regnava il silenzio, un silenzio delicato, tranquillo ma anche incredibilmente rumoroso. Quel silenzio urlava troppe cose, talmente tante che nessuno dei due si accorse di nulla e ma entrambi non dissero niente finché Jimin non si addormentò tra le braccia del maggiore. La notte era ormai inoltrata e anche gli occhi del corvino cominciavano a farsi pesanti e reclamare quel sonno tanto atteso, così diede un delicato bacio sulla fronte del biondo per poi appoggiare la testa sul materasso del letto al suo fianco, abbandonarsi alla stanchezza. La mattina dopo fu Hoseok a svegliare i due ragazzi in tempo per far sì che potessero recarsi a lavoro ad un orario decente e senza ritardi dovuti a stupidi imprevisti.
«Jimin, Yoongi, svegliatevi ragazzoni» disse amorevolmente ai due che ancora dormivano su quel parquet chiaro rovinato e trasandato. Il primo ad aprire gli occhi fu il biondo che, appena si accorse a chi appartenevano le braccia tra le quali si era addormentato, arrossì abbassando lo sguardo per non incontrare quello del rosso che sorrideva largamente, data la reazione del minore. Poco dopo anche Yoongi si svegliò, farfugliando parole e versi non ben definiti e risultando veramente carino agli occhi di entrambi i ragazzi. Il corvino guardò il ragazzo tra le sue braccia, che gli regalò un dolce sorriso come buongiorno, per poi alzarsi ed aiutare il maggiore a fare lo stesso. «Buongiorno Hobi, buongiorno Yoon» esclamò Jimin stirandosi per bene tutti i muscoli del corpo: quella notte aveva dormito benissimo. Entrambi avevano riposato come non facevano da tanto tempo ed erano felici di esserci finalmente riusciti. Andarono a prepararsi per la giornata lavorativa ognuno nella propria abitazione e, finita la colazione, Hoseok e Yoongi sentirono bussare alla loro porta. Si alzò il maggiore tra i due ed andò ad aprire a chiunque ci fosse lì dietro. «Sì?» «Ciao Yoongi» disse Jimin con un debole ma sincero sorriso sul volto, salutando il ragazzo davanti a lui che abbassò o sguardo. «Mi chiedevo, dato che ora lavoriamo insieme, se ti andava di venire con me a lavoro, almeno facciamo un viaggio soltanto» il corvino rimase sorpreso dalla proposta del biondo, che però accettò seduta stante. «Certo che mi va» sorrise a trentadue denti il maggiore che prese la sua giacca, il suo cellulare e salutò il rosso, ancora una volta fiero dell'andamento del suo piano. Sperava veramente che in qualche modo tutto l'impegno che ci stava mettendo sarebbe servito per far rifiorire quell'amore dimenticato ed impedito da due teste dure, quali erano il biondo e il corvino.

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ɴᴇᴏᴡᴀ ɴᴀ • ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ
أدب الهواةyoongi e jimin si ritrovano dopo tanto tempo, dopo anni passati tra silenzio e dissapori, dopo non aver mai reso possibile la realtà. riusciranno questa volta a riunirsi? « e nonostante passino le stagioni, le amicizie, i giorni e le persone, loro d...