Jimin e Taehyung passarono gran parte della serata parlando del più e del meno con amici di vecchia data che non rivedevano da molto. Dentro al petto del biondo era ancora presente quella sensazione di vuoto che però aveva l'impressione si stesse colmando quando vide quella persona che tanto aveva aspettato. La sua attenzione venne catturata da una testa corvina che si muoveva lentamente nella sala tra una chiacchiera e l'altra, da quella figura minuta che aveva sempre segretamente bramato dentro di sé. Lo vide lì, in tutta la sua bellezza, la persona che per prima gli aveva fatto battere il cuore come nessun'altro: Min Yoongi. Jimin credeva di averlo ormai dimenticato, credeva di essere passato oltre quel sentimento più grande di lui, credeva di essere andato avanti con la sua vita, quando invece nulla di tutto ciò era accaduto realmente. Nella mente del ragazzo passarono mille ricordi, immagini, momenti che mai aveva dimenticato passati con il corvino, mille emozioni che non sapeva distinguere. Quella sera la fiammella d'amore nei confronti di Yoongi che ardeva nascosta nei meandri del cuore di Jimin, riprese ad ardere, bruciando qualsiasi altro sentimento che non fosse l'amore provato dal biondo verso quel ragazzo che lo aveva portato dal paradiso all'inferno in un lasso di tempo incredibilmente breve. «Jiminah, dove stai andando?» chiese il moro vedendo l'amico allontanarsi senza nemmeno degnarlo di una risposta, troppo intento a contemplare il suo vecchio amato conversare con persone a lui sconosciute. Yoongi lo vide e in quel mentre a Jimin parve che al corvino si illuminarono gli occhi, troppo abbagliato dalla giovanile bellezza del ragazzo che si stava dirigendo verso di lui. «Ciao Jimin, da quanto tempo» disse il maggiore sorridendo appena e abbracciando il nominato che rimase incredulo di fronte a quella dolce reazione da parte sua. Quando si frequentavano Yoongi non era così: era freddo e distaccato perfino con la persona che amava ma che mai aveva ammesso di amare.
«Ciao Yoongi» rispose timido il minore «Come stai?» «Io bene grazie, tu?» il biondo sapeva già la risposta a quella domanda perché mai aveva risposto diversamente. «Tutto bene, grazie» rispose il corvino confermando la supposizione del minore. Yoongi mai si era aperto totalmente con il biondo, mai lo aveva fatto e mai lo farà, pensò Jimin. Intanto dentro il petto di Yoongi molte ferite che credeva chiuse si riaprirono cominciando a pulsare, procurandogli dolore. Troppo tempo era rimasto senza quella persona in grado di capirlo anche quando un muro si ergeva davanti a lui. Perché così aveva fatto Jimin: era sempre riuscito a comprendere le esigenze del maggiore nonostante i silenzi e le sfuriate di rabbia che lo caratterizzavano. Jimin lo amava per questo, per il suo essere stronzo a parole ma totalmente l'opposto con i fatti, anche se ogni tanto, quelle due parole che tanto il biondo ha aspettato, se le sarebbe anche meritate. Yoongi non sapeva a chi dar retta, se scegliere il cuore e tornare da Jimin, o se scegliere la testa e continuare la sua vita provando ad ignorare quel grande sentimento, forse troppo più grande anche di lui. Quando si lasciarono, non ebbero il coraggio di parlare l'uno all'altro e di chiarire la situazione e da quel momento Yoongi iniziò a sentire un peso sul cuore che gli impediva di amare a pieno qualcun'altro. Ma forse non era quel peso sul cuore a impedirgli di amare un altro. Forse era solamente perché non aveva avuto la possibilità di amare Jimin con tutto sé stesso, di amarlo come lui meritava: troppo poco tempo avevano avuto quei due per esplorare l'uno l'essere dell'altro. Quella sera Yoongi non scelse né testa né cuore, decise di fare una via di mezzo e provare a sistemare le cose con quel ragazzo che credeva di aver smesso di amare tempo fa ma che, ripresentandosi, aveva ripreso il suo cuore in quelle sue piccole mani per amarlo e proteggerlo ancora.
«Jimin» il corvino richiamò il ragazzo che si svegliò dai suoi pensieri intimando al maggiore con un cenno del capo ad andare avanti con il suo discorso. «Che ne dici se... ti dò il mio numero di telefono? Almeno possiamo rimanere in contatto» chiese con un sorriso imbarazzato. «Ma lo sai che io il tuo numero già ce l'ho, vero?» rispose con un'altra domanda Jimin, mentre tratteneva una risata con scarsi risultati. Yoongi, con un'espressione perplessa sul viso, si meravigliò della risposta appena ricevuta. «In realtà pensavo lo avessi cancellato, ed insieme a quello tutto ciò che ti ricordasse me» il corvino terminò la frase con un filo di voce, forse per l'imbarazzo della figura appena fatta o forse ricordando tutto il male fatto al ragazzo davanti a lui. Jimin sorrise facendo sparire gli occhi dietro due lunette, poi scoppiò a ridere, non curandosi del malessere che lo colpiva al cuore e contagiando anche il maggiore che sorrise mostrando le gengive nel vedere il biondo ridere così genuinamente. Jimin si sentiva leggero: finalmente poteva essere felice, poteva ridere, poteva lasciare che il suo cuore amasse quella testa di cazzo del ragazzo che tanto lo fece penare in passato, che tanto lo fece dubitare, ma che quella sera gli diede un briciolo di speranza. Yoongi, guardando il minore ridere, pensò che fosse veramente bellissimo, mentre anche lui inconsciamente aveva piegato le labbra in un sorriso vedendo il suo amato liberare quel sentimento imprigionato dentro il suo petto da troppo tempo.
«Ragazzi, da quanto tempo!» sentirono una voce pimpante provenire dalle loro spalle. Si girarono ed una testa rossa si piazzò davanti a loro con le braccia aperte in attesa di un abbraccio. «Hobi!» gridò Jimin saltando addosso -letteralmente- a Jung Hoseok, un amico di vecchia data. «Jiminie sei diventato più pesante!» «Hobi, ho 25 anni ormai!» protestò il minore sciogliendo l'abbraccio ma scoppiando in una risata poco dopo, seguito dall'amico. «Ragazzi» li richiamò Yoongi «ma quello non è Jungkook?» chiese puntando il dito in direzione del ragazzo dai capelli rosa. A Jimin subito tornò in mente Taehyung e il fatto che aveva continuato a sentirsi con il ragazzo appena nominato dal corvino. Cercò il suo migliore amico con lo sguardo e, appena lo vide, si diresse a passo spedito verso di lui. «Tae c'è Jungkook, vieni!» il biondo prese Taehyung per il polso trascinandolo via poco graziatamente dalla conversazione amichevole che stava tenendo. Però ora poco importava, c'era Jungkook, e Taehyung era sempre stato segretamente innamorato di quel ragazzo col sorriso da coniglio. «Jimin che cazzo fai?! Lo sai che non riuscirei a fare un discorso sensato nemmeno se pregassi Dio in non so quale lingua straniera!» disse a denti stretti il moro, quasi urlando. «Ma dai, vi sentite da così tanto e non vi vedete mai! Questa è un'occasione bella e buona per resuscitare la tua Taeconda che tra un po' dà le dimissioni e va in pensione» rispose così Jimin, il tutto accompagnato da un ghigno divertito che contribuì a far arrossire il povero Taehyung. «A volte proprio ti odio» pronunciò e, strattonandosi dalla ferrea presa dell'amico, camminò lentamente verso Jungkook sotto lo sguardo euforico di Jimin.

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ɴᴇᴏᴡᴀ ɴᴀ • ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿ
Fanficyoongi e jimin si ritrovano dopo tanto tempo, dopo anni passati tra silenzio e dissapori, dopo non aver mai reso possibile la realtà. riusciranno questa volta a riunirsi? « e nonostante passino le stagioni, le amicizie, i giorni e le persone, loro d...