Capitolo 10- Lidia Murphy

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Quella sera di dormire non se ne parlò proprio.

Nessuno in famiglia riuscì a prendere sonno.

Così uscimmo e andammo alla caffetteria dietro casa nostra.

Quando io e Jace eravamo piccoli era una sorta di tradizione. Ogni volta che non riuscivamo a dormire, specialmente nei weekend e nei giorni festivi andavamo in giro per i locali in piena notte in pigiama, essendo tardi le figure di merda erano minime.

Entrammo nella caffetteria vuota e ci sedemmo al tavolo. Mamma e papà ordinarono due caffè, io un cappuccino e Jace una Monsters. Per questo motivo lo fissai per tutto il tempo.

"Che c'è?"mi chiese fra un sorso e l'altro.
"Una Monsters...Alle due e mezza di notte" risposi.
"Ne avevo voglia.." fece spallucce.
"Peggio di una donna incinta" dissi.
I nostri genitori risero. Noi ci guardammo confusi e iniziammo a ridere anche noi.

Una famiglia felice che rideva con gusto. Chi avrebbe mai pensato che quello poteva essere l'ultima volta che eravamo uniti.

Tornammo a casa per le 4. Tutti  crollarono ma io no. Presi con cautela lo skate della camera di mio fratello e andai in giardino. Inizia a fare dei trick al chiaro di luna.

Non era brava con lo skate e non lo usavo spesso. Ma usarlo in notte inoltrata alla luce della luna era molto rilassante.

Verso le 5 e mezza il sonno iniziò a farsi sentire. Così mi addormentai sul divano.

Alle 7 Jace mi svegliò. "Su preparati che andiamo" mi disse con una carezza sul viso.

Mi prepari velocemente e aspettai gli altri seduta a tavola contemplando la tazza di latte che alla fine non bevvi.

Diedi la mia valigia a papà che la caricò in auto.

8:00. Eravamo giù casa dei Blake. Più precisi di così si muore.

Gli altri scesero e Bellamy disse qualcosa a mio padre dal finestrino.

Sentivo gli occhi di Netw addosso ma non avevo il coraggio di guardarlo in faccia.

Papà ci fece scendere dall'auto e ci disse di seguirlo.

Andammo in una sorta di parcheggio sotterraneo sotto la casa dei Blake.

Qui c'era una Jeep.

"Era quella che usavamo per le esplorazioni appena arrivati sul pianeta" disse papà.

L'auto aveva 2 sedili avanti, dove si misero Bellamy alla guida e mio padre affianco. Dietro c'era posto per un numero indefinito di persone. Il resto salimmo dietro. Io era tra Jane e Netw.
Difronte a noi Will, Jace, mamma e Clarke.

La testa mi scoppiava. Volevo dormire un po'. Inizialmente volevo poggiare la testa sulla spalla di Netw, ma visto che mi ignorava decisi di chiederlo a Jane. Mi rispose che non c'erano problemi e così presi sonno.

Mi svegliai a causa del telefono che mi vibrava in grembo. Era Rachel.

"Ma dove seiii??" chiese appena risposi.
"Ciao anche a te.."dissi assonnata.
"Stavi dormendo??"chiese confusa.
"No, stavi giocando a pallavolo. Si stavo dormendo" risposi.
"Non vieni a scuola? Stai male? Preparo il piano malattia?" chiese agitata.
"No tranquilla sto bene, conserva il piano malattia per altre occasioni. Ho semplicemente dimenticato di dirti che oggi non sarei venuta. Ti spiego con calma il perché" risposi.
"Va bene, chiama appena puoi!" disse
"Ovvio. Ciao Rach!" salutai e attaccai.

Da quel momento il sonno svanì. Guardai fuori dal finestrino e mi accorsi che eravamo nella zona-non-esplorata. Non c'ero mai stata. Ogni tanto comparivano accampamenti di Esploratori.

Notai che Jace li guardava con lo sguardo sognante: desiderava diventare uno di loro un giorno. Ma mio padre voleva che diventasse esperto della Guardia.

In poco tempo arrivammo. Non avevo calcolato il fatto che "L'arca" potesse essere una navicella spaziale. Non chiedetemi per quale motivo ma me la immaginavo come una barca. E invece eccola la una navicella spaziale. Era come quella di Among us; solo molto più grande.

Entrammo e le pareti facevamo molta impressione. Erano spoglie, proprio come quelle di una navicella, piena di lunghi corridoi senza fine. Sembrava di stare in un film di fantascienza.

Non potevo immaginare che i miei genitori avevano trascorso la loro infanzia e adolescenza per quei corridoi.

Ci portarono in una stanza con un letto simile a quello delle celle dei detenuti. Sul pavimento c'era il disegno di un pianeta. Jane lo ammirava stupita.

"L'ho fatto io, era la mia cella questa" disse Clarke.
"Ora voi restate qui. Non è sicuro per voi girare per i corridoi della navicella da soli. Torneremo al più presto" continuò mia mamma.

Mi imposseai del letto della cella: davvero scomodo, non lo consiglio.

"Perché vostra mamma è stata arrestata?" chiese Jace.

"In realtà anche vostro padre è stato arrestato, ho letto un libro riguardate l'arca; c'erano elencati i detenuti e il perché della loro pena" disse Jane e iniziò a raccontare la storia dei vari detenuti.

Eravamo alquanto tranquilli. Ciò che non sapevamo è che da lì a poche ore la nostra vita sarebbe cambiata completamente.

Ehyy💙
Questo capitolo è un po' più lungo rispetto agli altri. Non so quando riuscirò ad aggiornare di nuovo.🥺

Spero vi piaccia ;)

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