Capitolo 26.

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"Miss Smith?"
Eravamo in una clinica privata, dove il medico della band aveva un suo studio preso in prestito come molti altri a giro per il mondo, e io ed Harry stavamo aspettando che ci chiamasse.
Non appena sentii il mio nome, ci alzammo e ci incamminammo lungo il piccolo corridoio fino a raggiungere la porta socchiusa dove bussai e subito dopo entrammo.

"Ciao Harry, come sta andando il tour?"

"Benone, spacchiamo come sempre Chris" I due si diedero il cinque in segno di saluto e poi Harry venne al mio fianco.

"Lei deve essere Rachel, giusto?" Io annuì portandomi una mano sulla pancia come a placare il mio imbarazzo e la mia ansia.
Non ero ancora abituata a ricevere così tante attenzioni, specialmente da persone che conoscevano bene Harry.

"Bene, sdraiati sul lettino e alza la felpa, così diamo un occhiata al piccolo!" Disse lui in modo davvero carino.
Feci come mi chiese e alzai la felpa in modo da scoprire il mio addome non più piatto come una volta.
Il medico mise del gel sullo strumento per l'ecografia e lo posizionò sul mio ventre facendomi rabbrividire per la bassa temperatura.
Non appena si vide qualcosa, lui voltò lo schermo verso di noi e sorrise.

"Ecco qua!"

Come ogni volta, rimasi stupita dalla capacità che ha il corpo umano.
Una vita cresce dentro di me, un altro essere umano, il mio bambino.
Mi voltai verso Harry che se ne stava zitto al mio fianco, con occhi arrossati e la bocca leggermente spalancata.

"È.."

"Si Haz, è questa macchia qui.. Si vede già bene" Chris indicò un punto nel monitor per chiarire e spiegare quale fosse il bambino sullo schermo e mi stupì quando ad Harry scese una silenziosa lacrima.
Gli strinsi la mano e lui istintivamente rise, facendo uscire fuori quelle adorabili fossette ai lati delle sue guance.

"È surreale." Disse solamente, in un sorriso carico di sorpresa, poi tornò serio e guardò Chris.

"Conto sul segreto professionale.. Non voglio mettere Rachel e il nostro bambino a rischio.. " Disse poi quasi a sottolineare la parola Nostro.
Chris fece per dire qualcosa ma la sua faccia sorpresa ci fece capire.

"Non pensavo fosse.. Non preoccuparti amico, puoi fidarti di me." Sorrise a entrambi e augurandoci buona fortuna, ci lasciò davanti la porta.
Tirai un enorme sospiro di sollievo e mi strinsi nella felpa.

"Hai freddo? Tieni.. " Disse Harry sfilandosi la giacca per po darmela poi sulle spalle.
Sorrisi a quel gesto e mi accoccolai alla sua spalla mentre camminavamo lungo in corridoio della clinica.
Lui mi strinse a se con un braccio attorno le spalle e tenendo la busta arancione fra le mani, notai che non aveva smesso di sorridere.

"Tutto okay?" Chiesi in un sorriso.

"Si, cioè.. Si.. Ho appena visto mio figlio e dentro di me ho sentito.. Non lo so, qualcosa di strano.." Disse con aria pensierosa, ma comunque con quello splendido sorriso stampato sul viso.
Sorrisi a sua volta, capendo perfettamente le sue emozioni.
La prima ecografia che feci, ero spaventata, ma non appena sentii il battito cardiaco della piccola creatura che cresceva in me, tutta la paura, tutta l'ansia, si trasformarono in amore, un amore che non avevo mai provato.

"Sei smielato, lo sai?" Lo presi in giro in una piccola risata e lui in tutta risposta mi fece una linguaccia.

"Oh, devo chiedere a Chris un ultima cosa, aspettami qui okay?" Disse lasciandomi un bacio sulla fronte per poi correre verso lo studio.
Rimasi in piedi in modo perplesso quando lo vidi affacciarsi all'interno dello studio ed essendo lontana, non potevo sentire cosa avesse da chiedere ma dalle risate, capii che non era nulla di grave così una volta tornato, lo guardai con un sopracciglio alzato, curiosa di sapere.

"Allora?"

"Nulla, andiamo in hotel? Ho voglia di una doccia.." Disse lui facendo finta di niente, mantenendo un'aria divertita.

"Okay .. "

***

Arrivati in Hotel, ci dirigemmo agli ascensori e non appena Harry chiuse la chiamata con Liam, per avvisarli che ci saremmo riposati prima della festa, mi spinse all'interno dell'ascensore con delicatezza, e non appena si chiusero le porte, le sue labbra furono nelle mie dando vita ad un bacio che quasi non mi mezzo il fiato.
Mi staccai di poco e a mal in cuore.

"Harry che.."

"Shh.. Va bene, possiamo farlo se tu vuoi.."

"Aspetta.. È questo che hai chiesto a Chris prima?"

"Mh mh.." Disse solamente portando le sue labbra sul mio collo.
Un brivido percosse la mia schiena e in una risata, gli diedi dei colpetti sulle spalle.

"Sei un deficiente! Che imbarazzo!!" Risi al solo pensiero che il mio medico, anche se provvisorio, sapesse delle nostre attività sessuali.

"Ma se non vuoi.." Lasciò la frase in sospeso non appena si aprirono le porte dell'ascensore e si allontanò da me osservandomi attentamente.

I suoi occhi erano scuri, attraversati da quella scintilla di passione che mi mandava fuori di testa e le sue guance erano arrossate; in tutta risposta gli afferrai la mano e letteralmente, lo trascinati verso la porta della nostra camera dove ci catapultammo senza neanche pensarci due volte.

Posò le sue grandi mani su i miei fianchi facendomi fare qualche passo indietro.

"Fatti guardare.." Disse in uno sbuffo caldo mentre mi sfilava gli indumenti superiori.
Mi allontanai leggermente, ormai senza felpa e t-shirt e lasciai che i suoi occhi vagassero sul mio corpo, sul mio seno ormai di almeno due taglie in più e sul mio ventre rigonfio e ormai ben visibile.

"Sei bellissima."

Si avvicinò di nuovo a me con un passo e posandomi le mani sui fianchi, mi avvicinò a lui facendo così scontrare di nuovo le nostre labbra.
Mi fece fare dei passi indietro fino alla porta del bagno dove una volta entrati, accese la luce quasi non trovando l'interruttore e facendomi sedere sulla grande base in marmo, si portò le mie gambe alla vita facendomele così allacciare.
Un senso di colpa mi invase e fu come se tutte le mie azioni, mi fecero sentire ... Sporca?

"Aspetta .. E se lui sentisse tutto?" Chiesi.

"Chi dice che non sarà una lei?" Disse staccandosi dal mio collo con un sorriso che adesso trasmetteva tutt'altro che provocazione; leggevo nel suo sguardo la comprensione, quasi la mia stessa ansia nel sapere di non essere più solo noi due.. però non lessi nessuna sfumatura di frustrazione, il che mi tranquillizzò parecchio.

Il forte bussare alla porta ci fece sobbalzare e io ebbi giusto il tempo di mettere la t-shirt di Harry, l'unica larga che nascondeva il misfatto, che lui stesso andò ad aprire la porta.

"Lei dov'è?" Oh no.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 08, 2021 ⏰

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