Capitolo 14.

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"Oh, scusaci, non sapevo aveste la camera in comune.." Mike si scusò con Harry che rimase fermo ad osservarci; Mike mi sosteneva con un braccio attorno i fianchi e a prima vista, ovviamente Harry fraintese.

"Già." Disse solamente, con aria di seccatura.

"Beh.. io ti aspetto qui fuori, okay?" Mi chiese Mike, sentendosi a disagio, io feci no con la testa dicendogli che non era davvero necessario, poi uscì dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle.
Ecco, ci siamo.
Non ci eravamo ancora trovati completamente soli, e questo mi ha messo in uno stato di agitazione che lui notò.
Mi avventurai verso il centro della stanza con il suo sguardo addosso, alla ricerca della mia cartella.

"Quindi è così che funziona? Mi ignori e mi fai uscire praticamente pazzo, per vederti con.. quello?" Disse di getto, indicando la porta.
Sospirai.

"Non è come pensi.. non m-"

"Ieri eri con lui vero? Avete passato un bel pomeriggio? Perché io sono stato qui a preoccuparmi per te mentre tu mi evitavi." Mi interruppe dando finalmente voce ai suoi pensieri.

"Harry, non è come pensi ho detto, è complicato." Cercai di restare calma e pacata ma senza risultato perché mi tremò la voce.

"Complicato? Io la vedo semplice invece. Mi hai usato, sei venuta a letto con me, hai lasciato che mi aprissi con te, che mi affezionassi e che perdessi la testa per te per poi piantarmi in asso per andare con quell'idiota!" Era furioso, aveva alzato il tono della voce e si era avvicinato di qualche passo a me.
Non pensavo Harry pensasse questo, non pensavo provasse queste sensazioni per me.
Cercai di prendere fiato per parlare.

"Non è un idiota, mi ha solo accompagnata in stanza Harry." ma dai, metti benzina sul fuoco? Brava.

"Da come ti teneva stretta, non direi proprio." Dai suoi movimenti, dal suo battere insistentemente il piede sul pavimento e dai pugni che teneva stretti lungo i fianchi, intuì che era furioso ma si stava trattenendo.

"Mi ha solo accompagnato in stanza." Non riuscivo a dire altro, ero nel panico e sentivo la testa girare come non mai.

"Vi ho visti a colazione, ti ha squadrato da capo a piedi, ti ha aspettato in ascensore, ti ha tenuto le porte, il gentleman di sto cazzo, per cosa? Per sgattaiolare qui insieme e probabilmente portarti a letto!"

"Ci hai seguiti?" Chiesi guardandolo finalmente negli occhi; erano scuri, carichi di rabbia.

"No, ho seguito te perché volevo parlare con te" mi indicò con il dito.

"Volevo capire cosa c'è di sbagliato, cosa ho combinato per essere evitato da te, volevo scusarmi per una qualsiasi motivazione a me ignara, che ti abbia fatto comportare in questo modo, ma evidentemente avevi ben altro a cui pensare." Fece per uscire dalla stanza e prima che potesse aprire la porta, raccolsi tutto il coraggio che avevo.

"Sono incinta!" Si fermò di botto e lentamente si voltò verso di me.
Rimase letteralmente di sasso, con gli occhi leggermente sgranati e la bocca semi aperta.
Mi avvicinai tremante, con una mano posata sul ventre, poi ripetei con voce più bassa:

"Sono incinta, Harry." Lui puntò i suoi occhi ancora sgranati, su di me, poi indietreggiò fino a sedersi sul letto, in uno stato apparente di Shock.

"Ti prego, dì qualcosa.." mi avvicinai ancora un pò a lui.
Il cuore batte ad una velocità così elevata che ho paura possa uscirmi dal petto.
Aveva lo sguardo fisso in un punto indefinito della stanza, perso completamente nel vuoto.

"È mio?"

"Si." Risposi piano.
Il fatto che lui possa pensare che io sia stata con qualcun altro, mi ferisce.

"Ne sei sicura? Di essere.." si corresse prima che io potessi fraintendere la domanda e si riavviò i capelli all'indietro in modo nervoso.

"Ho fatto il test ieri, dopo il parco, insieme a Leen.." quando sentì quel nome, finalmente alzò lo sguardo.

"Hai preferito rifugiarti da lei che parlarne con me.." disse a voce bassa.

"Io.." non riuscì a dire niente che lui si alzò e si avviò verso la porta; mi allarmai immediatamente.

"Scusami, io.. ho bisogno di.. devo andare." Disse solamente prima di uscire e lasciarmi li, da sola.

Harry's pov.

"Sono incinta Harry."
Quelle parole mi ronzavano in testa come api impazzite.
Ero confuso, sotto shock, spaventato e arrabbiato.
Ha preferito correre ai ripari da Aileen piuttosto che parlarmene, ha preferito evitarmi piuttosto che dirmi che.. diventerò padre.
Perso nei miei pensieri, ancora nel corridoio, mi scontrai contro qualcuno.

"Merda, scusa.. ah, sei tu..che fai ancora qui?" Chiesi poi infastidito a quel tizio che prima era con Rachel.

"Stavo andando da Rachel, volevo vedere se era tutto okay perché-" lo interruppi.

"Sta bene."

"Beh, andrò lo stesso, non mi dispiace la sua compagnia e credo sia reciproco, capisci cosa intendo no? Magari con un pò di fortuna.." Disse facendo un sorrisino.
Quelle parole furono come quando si mette un telo rosso dinanzi ad un Toro infuriato.
Lo afferrai per il colletto della sua camicia e lo inchiodai al muro.

"Wow amico! Ma qual'è il tuo problema?!" Chiese lui, colto alla sprovvista.

"Sei tu il mio problema" dissi tra i denti.
Poi, esattamente prima di colpirlo, venni tirato via con la forza.

"Ma che cazzo fai?!" Zayn mi sbarrò la strada e mi trattenne evitando che io tornassi da quel caso umano e spaccargli la faccia.

"Mollami Zayn!"

"No, datti una calmata, ma che è successo?!" Chiese Zayn al ragazzo poco distante da me.

"Non lo so ma se solo ci riprova io-" oh si.

"Oh e dai, vieni e fammi vedere!" Okay, stavo sfogando la mia rabbia tutta su di lui, ma faceva meglio a tenere quella fogna chiusa o l'avrei chiusa io a suon di pugni.

"Harry basta! Tu vattene, è meglio." Disse al tipo che se ne andò bisbigliando un 'le star di oggi.'
Zayn mi lasciò andare e dopo essersi guardato intorno, assicurandosi che nessuno avesse assistito, mi trascinò letteralmente nella sua suite.

"Ma si può sapere che cazzo di problemi hai?!"

"Non ho proprio nessun problema io." Dissi secco.

"Ah dici? Stavi per fare a botte con un tipo in un luogo pubblico! Ma che ti prende?" Chiese stizzito.
Afferrai il pacco di sigarette e ne estrassi una, poi mi avviai verso il balcone per accenderla e cercare di smorzare il nervosismo; tutte queste emozioni mi stavano sommergendo e io non facevo altro che pensare a Rachel.
Non ho mai pensato che sarei potuto diventare padre così giovane, ho una carriera che a stento mi permette di andare a trovare la mia famiglia, come potrei mai crescere un bambino così?
Come è possibile che sia successo? Siamo sempre stati attenti, abbiamo sempre usato precauzioni!

"Allora?" Chiese lui impaziente.

"Ho combinato un casino Zayn, ho combinato un fottuto casino!"

Little White Lies. [h.s] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora