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꧁ Tutto stava cambiando

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꧁ Tutto stava cambiando.
Hermione scattò sul posto tra l'affanno ed il sudore che le grondava dalla fronte. Sospirò, afferrando la bacchetta per farsi luce e costatare che ciò che la circondava era totalmente distante da ciò che aveva sognato. Infatti, Grattastinchi dormiva tranquillo sulla poltrona poco distante da lei, era comodamente rannicchiato.
Si tirò su con la schiena e posò i piedi sul pavimento gelido che sembrò risvegliarla di colpo, come un secchio d'acqua in pieno viso.
Si alzò con estrema lentezza, dirigendosi sotto la doccia bollente per eliminare quei pensieri e quelle emozioni che sembravano esserle impresse sulla pelle.
Più si guardava intorno e più capiva che niente sarebbe stato più uguale a prima.
Il castello di Hogwarts era gelido anche se era la fine di settembre, infatti anche Ginny – stesa sul letto poco distante da quello di Hermione – era rannicchiata sotto le coperte pesanti. Erano appena le sei quando Hermione si ritrovò pronta sul ciglio della porta della sua camera, con i suoi libri tra le mani e la solita espressione che nascondeva le sue reali preoccupazioni. In tutta la scuola si respirava un'aria pesante, tra le preoccupazioni create dalla recente ammissione del prescelto e l'ironia che veniva utilizzata per cercare di sminuire, per cercare di limitare la paura di lui... Voldemort. Colui che non deve essere nominato era tornato. Anche se in molti ancora agivano normalmente, Hermione lo sapeva che le cose stavano cambiando: quello era l'inizio della guerra. Strinse al petto i libri, mentre altri fluttuavano al suo fianco, e camminò spedita verso la biblioteca per ricercare altre letture su incantesimi che non venivano ancora affrontati durante il quinto anno, ma che sapeva bene che le sarebbero stati utili in qualche situazione più scomoda. Come si aspettava, la biblioteca era ovviamente vuota, si sentivano solo i suoi passi per i corridoi. Posò con cura i libri, recuperandone altri che riguardavano incantesimi per la cura e per la difesa delle arti oscure. Li nascose sotto il mantello, così da non ricevere domande se avesse incontrato qualcuno, e si incamminò di nuovo verso la sua stanza.
Mentre Hermione camminava assorta nei suoi pensieri, Draco Malfoy scendeva le scale con estrema attenzione. Aveva trascorso l'intera serata su nella torre d'astronomia, non si era nemmeno reso conto dell'orario fin quando il sole debolmente gli aveva colpito il viso. Tirò giù la manica della sua divisa e prestò particolare attenzione anche nel nascondere quel marchio che lo avrebbe condannato a morte certa se qualcuno lo avesse visto, soprattutto era ben a conoscenza dei metodi utilizzati dagli Auror per carpire informazioni dai Mangiamorte. Sfortunatamente per Hermione, Draco la vide e – anche se gli era stato chiesto ed imposto di non immischiarsi in alcun guaio – non riuscì a rimanere in silenzio.

Malfoy si posizionò contro il muro attendendo che la sua preda si avvicinasse senza fare il minimo rumore. «Oh... guarda, guarda chi incontro... non dovresti essere nel tuo dormitorio a quest'ora?»

Hermione di scatto si portò la mano al petto, non lo aveva né visto e né sentito arrivare, fece fatica anche a inquadrare la sua figura nella penombra del corridoio. «Malfoy! Volevi.. Dio mio, volevi per caso farmi venire un colpo al cuore?» chiese furiosa, dovendosi abbassare per recuperare i libri che le erano caduti. Non attese una risposta del ragazzo e cercò di sfuggire subito da quella situazione inconveniente. Non aveva alcuna voglia di perdere tempo con lui ed intrattenere uno dei loro soliti battibecchi, era riuscito ad evitarlo sin dall'inizio di quell'anno e così voleva continuare a fare.

Venere e Marte; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora