17.

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Dopo quella sera insieme, gli incontri di Hermione e Draco non terminarono lì, anzi. Si videro dopo tre giorni, non fu chiaro nemmeno come i due riuscirono ad organizzarsi per l'incontro, ma durante una lezione di pozioni Draco riuscì a compiere il primo passo e dirle – non chiederle – di vedersi quella sera. Hermione, quella volta, ne aveva parlato a lungo con Ginny – per ore – poi aveva scelto di presentarsi. La sua nuova filosofia era godersi tutto ciò che le dava anche qualche minuti di spensieratezza. E così fu. Dopo quella sera, si videro dopo due giorni, poi dopo uno, poi si videro quasi tutte le sere. Non si scambiavano molte parole, non dialogavano molto durante i loro incontri, anche perché ogni volta che si ritrovavano a parlare si ritrovavano – inevitabilmente – a litigare. Più di due volte Hermione aveva lasciato la stanza delle necessità per essersi arrabbiata per qualcosa che Draco le aveva detto, qualcosa che non aveva nemmeno parecchia importanza. Una volta le era bastata una battuta sui suoi amici che si era rivestita di fretta e furia, senza che lui avesse il tempo di fermarla. Quando poi lo aveva raccontato a Ginny, che l'aveva vista entrare in camera prima che lei potesse uscire per incontrare Blaise, la rossa aveva riso di lei reputando la questione fin troppo ironica per essere vera. Ed Hermione si era arrabbiata anche con lei.
Anche la relazione di Ginny e Blaise procedeva a gonfie vele, a differenza delle indiscrezioni che giravano – di cui tutte alimentate da ragazze che ricevevano semplicemente una scusa da parte del moro per non trascorrere la notte con loro – i ragazzi erano ormai coppia fissa, stabile ed equilibrata. Così come Ginny aveva anticipato, i due si sarebbero incontrati durante le ferie di Natale, così come Ron aveva chiesto il permesso di incontrare Lavanda per qualche giorno. Hermione, invece, l'unica cosa che sapeva con certezza era il suo obbligo di dover sopportare la festa di compleanno della cugina che si svolgeva ogni anno come rimpatriata di famiglia che la importunavano con mille domande.
Anche quella mattina, ultimo giorno che li divideva dalle vacanze, Hermione si ritrovava stesa sul letto delle necessità, avvolta dalle coperte e dal braccio di Draco che – solo per questa volta – era già sveglio. Si allungò leggermente, cercando di non svegliarla, anche per non sentirla subito commentare con la sua voce da so tutto io. Si strofinò gli occhi, poi si mise seduto sul bordo del letto per poi posare i piedi sul pavimento gelido. Il suo Natale non era come tutti avevano immaginato, lo avrebbe trascorso da solo in una sua proprietà, tutto pur di non vivere in una villa di pazzi. Fortunatamente – per quanto la solitudine potesse essere considerata fortuna – il professor Piton aveva convinto suo padre che trascorrere del tempo da solo per perfezionare le sue abilità di duello era la scelta migliore. Lucius non aveva avuto niente da controbattere, anche perché non era così tanto interessato di dove suo figlio risiedesse. Si diresse velocemente sotto la doccia, sentendo il bisogno di lavar via tutte quelle sensazioni che lo disturbavano.
Hermione si svegliò solo quando sentì il rumore dell'acqua scorrere, facendola strofinare gli occhi per cercare di capere da dove provenisse. Si voltò verso il lato del letto dove avrebbe dovuto essere il ragazzo, ma le lenzuola erano già fredde, segno che si era alzato da tempo. Sgusciò via dalle coperte con estrema riluttanza, ma da quando trascorrevano le notti insieme quella era la prima volta a non trovarlo lì al suo fianco, e le sembrò strano. Si infilò l'unica camicia che riuscì a trovare con facilità, dato che i suoi vestiti venivano sempre lanciati lontano dal letto – soprattutto la sera prima, quando lui l'aveva spogliata completamente al lato opposto della stanza, lontano dal letto – si coprì quanto bastava, poi si alzò. Proprio in quel momento, la porta del bagno si spalancò, lasciando uscire Draco Malfoy.

«Buongiorno.» esordì confusa la ragazza. Draco fece un leggero cenno del capo, poi si chinò verso i suoi vestiti. Di certo, la figura nuda del ragazzo non le fu indifferente e si ritrovò a dover spostare lo sguardo. «Come mai così presto? Oggi non abbiamo-»

«Non riuscivo più a stare steso, mi sono svegliato con mal di testa.» tagliò corto Draco, avvicinandosi poi a lei. Hermione rimase in silenzio, ferma, attendendo dicesse qualcosa o che la baciasse, semplicemente, mentre Draco sembrava anche lui attendere di ricevere qualcosa. «La camicia.» disse semplicemente, facendo un cenno verso di lei. Hermione abbassò lo sguardo, poi lo guardò confusa. «La camicia, come sempre, è la mia.» specificò, portando poi le dita sui bottoni. Si lasciò spogliare, forse ancora confusa dal sonno e dal suo comportamento. Quella volta, a differenza delle altre, non la baciò, non si avvicinò, si prese la sua camicia e si rivestì. Hermione si allontanò di qualche passo, cercando di rimanere impassibile mentre si rivestiva, anche se davanti a lui sarebbe rimasta sempre nuda perché lui sapeva tutto, anche senza chiedere, anche senza ascoltare. «Ci sarai alla festa?» domandò, mentre indossava il mantello.

Venere e Marte; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora