8.

887 43 5
                                    

Trascorsero esattamente tre giorni dalla sera della festa.
Nella mente di Hermione tutto era estremamente confuso, ma una cosa le era estremamente chiara: Draco Malfoy non faceva assolutamente per lei.
Hermione – durante tutti e tre i giorni – non aveva mai alzato lo sguardo.
In Sala Grande non aveva mai alzato lo sguardo dal suo piatto, in biblioteca non aveva mai alzato lo sguardo dai suoi libri, a lezione non si era mai voltata verso il retro dell'aula – aveva anche atteso con pazienza che tutti uscissero dalla stanza prima di uscire anche lei – non aveva avuto nemmeno più la voglia – o meglio il coraggio – di camminare di notte per i corridoi della scuola, terrorizzata dall'idea di poterlo incontrare. E tutto era dovuto dal profondo senso di vergogna a farla comportare così. Vergogna, perché si era comportata come ogni altra ragazza della scuola in cerca di attirare l'attenzione di Draco Malfoy. E l'aveva anche ottenuta, ma come tutte le altre, cioè per poche ore, per una notte e poi mai più visto.
Il tutto era mescolato alla paura, perché non era nemmeno più sicura di essere coraggiosa come tanto aveva raccontato. Infondo, aveva paura di incontrare i suoi occhi azzurri, anche se li rivedeva spesso, li cercava spesso in ogni sfumatura del cielo che si trovava ad ammirare in quel momento dalla finestra della sua camera.

«Hermione?» al suo fianco vi era seduta Ginny, che come sempre le garantiva una spalla su cui piangere, ma nemmeno una lacrima scese dagli occhi della mora, eppure le sembrò ancora più triste di quello che avrebbe potuto essere se avesse pianto. «Ne troverai un altro, Hermione. Il mare è pieno zeppo di pesci.» cercò di consolarla, tutto era invano.

«Come te ne sei accorta che... insomma, hai capito.»

Ginny dovette trascorrere qualche secondo in silenzio per trovare le parole giuste. «Mh... ti ricordi quando ti ho detto che uscivo con un ragazzo? Bene, io e questa persona-»

«So che è Zabini.» interruppe Hermione, ma questo non smosse la ragazza che riprese da dove era stata interrotta.

«Io e questa persona siamo spesso in giro per il castello, ci vediamo nelle stanze in disuso o nella stanza delle necessità. Una sera, abbiamo visto una luce che proveniva da un corridoio che noi conosciamo bene, ci siamo incuriositi e ci siamo avvicinati...eri tu Hermione. E ti ho vista tirare su Draco Malfoy, mentre dal lato opposto arrivava Gazza. L'hai portato nell'aula lì vicino e non siete usciti quando Gazza è andato via...ho pensato stesse succedendo qualcosa.»

«Conoscendoci, potevamo ucciderci o urlarci l'uno contro l'altro, no?»

«Diciamo che ti ho beccata anche in biblioteca, quando per poco non svenivi mentre lo guardavi, e devo dirti che mi sono divertita un sacco.» rispose ironica, non portando però Hermione a ridere. Si sentiva solo una stupida. «Hei, non c'è niente di male...può capitare a tutti di sbagliare, va bene?»

«Sbagliare? Ginny, io ho tradito. Tradito i miei amici per aver anche solo avuto l'idea di poter star vicino ad una persona simile, tradito le mie regole per tirarlo via dalla sgridata di Gazza, tradito tutti perché lo sto ancora coprendo! Tu l'hai visto il suo braccio sinistro?» le urlò, tornando poi a poggiarsi all'albero di nuovo. «Devo dirlo a qualcuno... continuando così impazzirò.» continuò esasperata, non ottenendo nessuna risposta dalla sua amica. «Tu al posto mio...tu al mio posto cosa faresti?»

«Non puoi davvero chiedermi-»

«Ginny, questa è una questione seria. Al mio posto, cosa faresti?» domandò sicura.

«Al tuo posto non mi piacerebbe Draco Malfoy!» sbottò, incrociando le braccia al petto. Hermione tornò a guardare il cielo sopra di loro, e mentre ripeteva a voce alta che Draco Malfoy sarebbe sparito dalla sua mente, il cielo gli ricordava il colore dei suoi occhi.

Venere e Marte; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora