Venere e Marte; Dramione.

12.

Se qualcuno fosse entrato nella stanza delle necessità avrebbe visto sin da subito la schiena nuda di un ragazzo, che avrebbe riconosciuto in Draco Malfoy dati i suoi capelli biondi platino. Non avrebbero visto che nascosto tra le sue braccia c'era un'altra persona, con la mano posata dietro la sua schiena, ma sotto le coperte. Coperte tanto pesanti che l'avevano spinto a spogliarsi durante la notte, tornando poi al suo posto originario, cioè con le braccia intorno al corpo esile della ragazza che sembrava essere crollata in un sonno profondo, o almeno profondo abbastanza da non aver sentito tutti i piccoli movimenti di Draco durante la notte. Di certo non era male svegliarsi in quella posizione, ma era strano. Soprattutto per i soggetti in questione. Draco fu il primo ad aprire gli occhi, infastidito ancora una volta dai capelli della ragazza che gli solleticavano il viso, anche se più volte li aveva spostati via dal cuscino. Sospirò annoiato, poi si voltò verso il suo orologio per scoprire che era appena l'alba. Sospirò nuovamente, spostandole per l'ennesima volta i capelli dal viso, poi poggiò di nuovo il capo sul cuscino chiudendo gli occhi. La ragazza, a differenza sua, indossava ancora la camicia ed era rimasta nella stessa identica posizione in cui si era addormentata. Il suo viso era premuto contro il petto nudo del ragazzo così da lasciarsi inebriare dal suo profumo forte alla menta e qualcos'altro che non era riuscita ad identificare, aveva un braccio posizionato sul suo petto mentre l'altra era abbandonata sul fianco del ragazzo. Draco, invece, si era rigirato nel letto parecchie volte, forse perché non era abituato a dividere il suo letto con qualcuno, anche perché la ragazza sembrava utilizzarlo deliberatamente come cuscino e lui - per quanto non si sentisse a proprio agio - non aveva avuto il coraggio di mandarla via. Solo in quel momento Hermione si mosse per la prima volta, voltandosi di spalle, afferrando poi il braccio del ragazzo per invitarlo a stringerla. Draco alzò gli occhi al cielo ma la lasciò fare, sospirando poi quando si ritrovò a dover combattere con i suoi capelli nuovamente.

«Fa freddo...» la sentì sussurrare quando Malfoy si ritrovò a doversi allontanare di poco per cercare di districare il nodo che si era creato tra l'anello che indossava ed i ricci della ragazza. Alzò di nuovo gli occhi al cielo, poi le spostò i capelli nuovamente, e tornò a stendersi sul letto coprendola con la coperta. Hermione però non riuscì a trovare quella pace che l'aveva accompagnata durante tutta la notte, infatti si strofinò gli occhi e fu lei a sospirare, cercando di mettere a fuoco ciò che la circondava. Quando si voltò, ritrovando il viso del ragazzo a pochi centimetri di distanza, sobbalzò. «Malfoy?!»

«Granger!» le urlò contro lui, infastidito dal risveglio che era avvenuto qualche minuto prima il suo, trovandolo a lasciar cadere qualche suo stesso capello oltre il materasso. Hermione notò subito il petto nudo del ragazzo, cercando di ricordare se fosse stata lei a spogliarlo. L'unica cosa che ricordava di aver tirato via fu il suo maglione, poi nient'altro.

«Perché sei nudo?» domandò curiosa, portandosi una mano sul petto per lo spavento.

«Si muore di caldo qui dentro.» sbottò lui, mentre lei continuava a raggruppare le coperte sulle sue spalle. Il clima in quella stanza non era tanto alto che Malfoy sosteneva, ma era molto più caldo di quello che poteva ritrovare nella sua reale camera, qualche piano più in basso, nei sotterranei. Era ormai così abituato al gelo intorno a lui che quella temperatura gli pesava addosso, ma non aveva avuto la voglia di andarsene come faceva quando si intratteneva con una qualsiasi altra ragazza.