Mi sbagliavo, qualcuno era sveglio.
Però la porta non si apriva.
Eppure qualcuno stava parlando.
«Ragazzi? State dormendo?»
LUCAS' POV
Lo sguardo di Jackson mi stava uccidendo.
L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era la sensazione che avrei provato a breve e come mi sarei sentito al contatto tra le labbra di Jackson e la mia dolorante erezione.
Il ragazzo dopo qualche istante afferrò l'orlo dei miei boxer e provò a tirarli verso il basso, in quel momento però con la coda dell'occhio mi accorsi che la maniglia della porta si stava abbassando e così lo spinsi via malamente.
«Ragazzi? State dormendo?»
«Cristo santo, Jack sistemati!» bisbigliai al ragazzo alzandomi velocemente.
Indossai al volo il primo indumento che mi capitò a tiro e mi voltai agitato verso Jackson.
Mi innervosii non appena mi accorsi che non si stava allarmando per niente e che continuava a starsene impalato a guardarmi.
«Ragazzi?» Kelly ancora fuori dalla stanza continuava a chiamarci, nessuno dei due però le rispose.
«Perché ti agiti tanto?» chiese Jackson con tranquillità.
«Forse perché tua mamma ci stava per beccare con la mia cavolo di erezione nella tua bocca?»
La maniglia si abbassò nuovamente, per fortuna Jackson aveva chiuso a chiave.
Era per questo motivo che non si era fatto prendere dal panico, sapeva che nessuno sarebbe potuto entrare e beccarci in situazione in scomode.
Mi ero preoccupato per niente.
Mi avviai verso la porta e dopo averla leggermente aperta misi la testa fuori e guardai Kelly.
«Oh, allora qualcuno è veramente sveglio. Pensavo di aver sentito male» ridacchiò quest'ultima
«Hai sentito bene, ero...al telefono con...con una mia amica»
«E hai chiuso a chiave la porta solo per parlare al telefono con queste tua amica?»
«Beh si... stavamo» mi fermai perché non sapevo cosa inventarmi.
«Beh perché è un'amica speciale e mi stava aiutando con qualcosa» mi grattai nervosamente la testa e sperai che la mia bugia fosse abbastanza credibile.
Kelly dapprima non capì le mie parole ma dopo qualche secondo collegò il tutto e arrossì.
«Oddio scusami tanto, non volevo! Stavo solo cercando Jackson ma a quanto pare non è qui»
«Si esatto, poco fa è uscito»
«Va bene... scusami ancora e buona notte! » così dicendo Kelly ancora rossa in viso, scappò letteralmente via lasciandomi solo con Jackson.
Chiusi nuovamente a chiave e mi girai verso quest'ultimo.
«Fantastico! Adesso tua madre pensa male di me! Probabilmente andrà a dire a mio padre che mi ha beccato a farmi una sega mentre ero al telefono con una mia amica immaginaria» dissi arrabbiato cercando di non alzare troppo la voce
Jackson ridacchio «Preferivi raccontarle la verità?»
«No! Però ora penserà che sono un pervertito!»
«Beh lo sei»
Guardai male il ragazzo e mi avvicinai a lui.
«Sei tu quello che mi è saltato addosso e che mi stava per fare un bocchino.»
«E tu me lo stavi lasciando fare, brutto pervertito che non sei altro!»
Lo guardai ancora più sconvolto e mi schiaffeggiai la fronte con una mano.
«Farò finta di non aver sentito»
«Invece hai sentito benissimo, ora se non ti dispiace vorrei andare a dormire»
Stava scherzando vero? Non poteva lasciarmi in quelle condizioni.
«Non dici nulla?» disse sempre lui vedendo la mia espressione sbigottita
Il mio orgoglio mi impediva di chiedergli di continuare da dove eravamo stati interrotti, inoltre mi stavo pentendo di aver detto che tra noi due fosse lui il pervertito
Per quella volta avrei fatto da solo.
«Hai ragione, anche io sono stanco» Jack mi guardò con un sopracciglio alzato.
Non lo avrei lasciato vincere.
Il mio orgoglio non me lo avrebbe permesso
_________
La settimana passò lentamente, dalla sera della cena non era più successo nulla.
E questo tutto per colpa di quello stupido di Jackson.
Qualche giorno dopo il nostro ultimo bacio, i nostri genitori erano usciti per cenare insieme lasciando così me e Jackson a casa da soli.
Mi aspettavo di continuare da dove eravamo stati interrotti ma a quanto pare il mio carissimo fratellone non la vedeva così.
Dopo essergli letteralmente saltato addosso e aver quindi mandato il mio orgoglio a quel paese, ero stato brutalmente rifiutato e allontanato proprio da quest'ultimo che se ne era uscito con una frase ancora più stupida.
«Ammetti di essere un pervertito e allora potremo continuare a fare quello che ti piace tanto»
Ovviamente offeso, mi ero rifiutato di accontentarlo e così erano passati altri giorni in cui mi ero dovuto arrangiare da solo.
Dieci per l'esattezza.
Dieci lunghissimi giorni in cui avevo sperato in un qualche contatto con lui.
Dieci orrende giornate a "fare" da solo.
Sarei impazzito.
Forse avrei dovuto accontentarlo, in fondo era solo una stupida frase.
Ma perché buttare all'aria tutto il mio sforzo e la mia forza di volontà solo per darla vinta a Jackson?
A quella domanda la mia coscienza rispose con una sola frase: "perché ti mancano le sue attenzioni e vuoi provare ancora quelle sensazioni piacevoli."
E come dargli torto?
Ma questo non bastava.
Fu in quel punto che capii che cosa avrei dovuto fare.
Volevo stuzzicarlo e farlo impazzire.
Avrei giocato al suo gioco e avrei vinto.
Sarebbe venuto da me strisciando a chiedere perdono per quei dieci giorni di pura agonia.
Mi avrebbe chiesto scusa per avermi rifiutato e avrebbe ammesso di essere lui il pervertito.
Non lo avrei lasciato vincere, o almeno non così facilmente.
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Buon primo dicembre 🥳🎄

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Amanti o fratelli?
RomanceLucas ha 17 anni e vive con il padre in Florida. La sua vita cambierà quando Jackson entrerà nella sua vita. Cosa succederà tra i due? Se Jackson non fosse gay? E se Lucas non sapesse di esserlo?