Amore o semplice amicizia?

Capitolo 2

Sono appena riuscita a parcheggiare. Guidare a Firenze il sabato sera è davvero un delirio. Mai più. Imprecando faccio scendere i ragazzi e chiudo la macchina.
Metto le chiavi in borsa e inizio a camminare con gli altri verso la discoteca.
Camminando mi si affianca Cristian.
"Ehi"
"Oh, ciao" rispondo stupita.
"Hai guidato davvero bene, è un casino trovare parcheggio in zona al sabato"
"Ho visto! Non ero abituata a tanto traffico"
"Ah non sei di Firenze?"
"Nono. Non si sente? Non ho il vostro accento perfetto"
"No, ti giuro. Avrei detto che eri Fiorentina."
"Ah bene! Cristian.. Giusto? Scusa, ma faccio confusione con i nomi nuovi..."
"Si! Dimmi!"
"Per caso sai in che discoteca andiamo? Stavo con un ragazzo di Firenze e non vorrei mai incontrarlo.."
"Tranquilla. Andiamo in una discoteca gay."
Mi blocco in mezzo alla strada e lo guardo allibita.
"Si, Marti, hai capito bene"
Quindi.. Cristian è gay.
CRACK. Questo è il mio cuore.
So che Federico e gli altri sono omosessuali, ma non credevo pure Cristian.
"Oh, ok" dico e riprendo a camminare.
"Spero che per te non sia un problema"
"Oh nono assolutamente, nulla in contrario" dico sfoderando il mio miglior sorriso.

Cammino e ripenso al momento in cui ho aperto la porta e mi sono trovata davanti quegli occhi. Cristian ha il mio stesso sguardo. Lo sguardo di chi ha sofferto troppo e sta cercando uno spiraglio di luce in fondo al tunnel di buio.

Persa nei miei pensieri non mi rendo conto che siamo arrivati alla discoteca. Entro, pago, lascio la giacca al guardaroba, scendo le scale, vado al bar e ordino il mio solito Caipiroska alla fragola. Sembro un robot. Non parlo, mi muovo lentamente e a scatti.
Gli altri mi guardano con aria interrogativa e mi chiedono se vado a ballare con loro. Io sorrido e dico che li raggiungo subito; in realtà voglio stare da sola.
Sorseggio pigramente il cocktail appoggiata al bancone, quando sento una mano sul fianco, un respiro caldo sul collo e una voce che mi dice "Non vieni a ballare?"