Amore o semplice amicizia?

Capitolo 9

Oggi è lunedì.
Finalmente torno a casa dall'ospedale. Non vado all'università. Per qualche giorno è meglio riposare.
Ripenso agli avvenimenti di questi ultimi giorni.
Sembra siano passati mesi, in vece si è trattato solo di un weekend!

Mi chiudo in camera mia a scrivere il mio diario quando il telefono inizia a squillare.
Il mio cuore ha un sussulto quando vedo comparire il nome "Cristian".

"Pronto Cris?"
"Ehi. Come stai?"
"Meglio, grazie"
"Sei a casa?"
"Si!"
"Aprimi, sono fuori dalla tua porta".
Mi alzo dal letto e corro alla porta.
Apro e mi trovo Cristian di fronte in tutta la sua bellezza.
Gli butto lo braccia al collo e lo stringo a me per secondi che paiono interminabili.

Ci stacchiamo e sento il suo sguardo che mi percorre da testa a piedi.
Ops. All'improvviso mi ricordo di non essermi vestita.
Indosso solo una felpa che mi copre a malapena il sedere e i miei calzini a pois bianchi e neri.
Divento rossa dalla vergogna e inizio a balbettare qualcosa.
Cristian scoppia a ridere.

Ehi ma che sta facendo?
Perché mi prende in braccio?
Oddio. Mettimi giùù >.<

Sono in braccio a lui. In braccio come le spose.
Mi porta in camera mia e mi adagia lentamente sul letto e si siede accanto a me.

"Vediamo.. Cosa stavi facendo?" Dice prendendo il mio diario.
"No. Il mio diario no" urlo e mi tuffo su di lui cercando di strapparglielo di mano.
"Non ce la farai mai signorina" mi sfida.
"Ah no? Vedremo" ricambio la sfida.

Sono ancora sopra di lui, con una mano gli blocco i polsi e con l'altra cerco di strappargli il diario di mano.
Ci sto riuscendo, sii!
Oh cavolo. Sto mollando la presa.

La situazione si ribalta. Da sopra finisco sotto. Ora i miei polsi sono immobilizzati sopra la mia testa da una sua mano, mentre con l'altra mi accarezza il fianco.
Sento il suo fiato corto sul mio collo.
Inizia a baciarmi il collo lentamente.

Potrei svenire. È tutto così perfetto.
Chiudo gli occhi e sospiro.
I baci si fanno sempre più focosi ma all'improvviso si ferma, mi guarda e dice "scusami".
Senza che io possa ribattere si alza di fretta e corre via, lasciandomi senza parole sdraiata nel letto.