Aprì gli occhi a fatica, ancora intorpidita e confusa dalla perdita dei sensi.
Era sdraiata a terra, su dell'erba soffice che le andava a fare il solletico sul palmo delle mani nude. La luce solare le andò ad illuminare il viso stanco, portandola a socchiudere gli occhi per i raggi troppo dirompenti. Ma fu proprio grazie a questi che vide il primo bagliore rosso.
Si tirò su, restando comunque seduta a terra quanto meno per far calmare i giramenti di testa che aveva; cominciò a guardarsi intorno scoprendo un paesaggio incantevole. Il profumo dei fiori e degli alberi, i canti degli uccellini, il suono del vento del mattino, tutto era piacevole in quel luogo. Notò immediatamente la stranezza e particolarità del posto, che aveva come tonalità preponderante il rosso. Anche il prato sul quale era seduta aveva una colorazione rossastra, con solo qualche piccolo accenno di verde che veniva meno con tutto quel rosso preponderante; e così erano anche le folte chiome degli alberi, la terra e la nuda roccia delle montagne che vedeva in lontananza.
Con la mano destra stava continuando ad accarezzare la morbida erba rossa. Era una sensazione molto piacevole e rilassante, come fosse una carezza all'animo.Si alzò poi da terra pian piano, cominciando ad aggirarsi intorno guardando tutto con aria emozionata e felice. Non aveva mai visto un posto bello e tranquillo come quello in vita sua, ciò la portò a pensare di star sognando. Si spaventò di questo, perché da un anno a quella parte i suoi sogni non avevano mai portato a nulla di buono; oltretutto si ricordò di quello che era successo prima che svenisse. Si guardò immediatamente le mani, preoccupata sia per la sua sorte se avesse continuato a sfruttare quel suo misterioso potere, che per le persone a lei care.
Aveva faticato davvero tanto per cercare di tornare in sé quella volta, combattendo contro la sua stessa volontà. La sensazione che provò nel momento dello sprigionamento di quell'immenso potere era quello di prigionia, sentiva come delle catene che le impedivano ogni movimento e che ci fosse qualcuno a manovrare il suo corpo donandole oltretutto quella "cosa".
Non aveva ancora idea di cosa fosse né di come poterla chiamare.Smise di pensare a questo per concentrarsi su cose più serie come il luogo in cui si trovava.
Perché era in quel posto? E se tutto ciò non fosse stato reale ma solo un sogno, lei dove si trovava fisicamente?
Tante divennero le domande presenti nella sua testa, e fortunatamente alcune di queste ottennero una risposta.
Sotto il suo naso, un odore familiare proveniente dalle sue spalle si palesò.
«Sto forse sognando?» chiese la corvina restando voltata di spalle.«No.» rispose fermamente la presenza arrivata qualche istante prima.
Yennefer si tranquillizzò, almeno per il momento, sapendo che ciò che aveva davanti era reale.
Si voltò lentamente verso quella presenza - che poi era il Mingan che l'aveva portata via durante lo scontro - come se avesse paura di guardarlo in volto per qualche assurdo motivo. Sapeva che l'attacco del giorno prima dei Dembiilaha su Gharan non poteva essere partito da lui, nonostante ciò faceva ancora fatica a fidarsi. Eppure era lei quella che avrebbe voluto liberarlo dai sigilli magici e dalla cella nella quale era stato rinchiuso giorni prima e aiutarlo ad andarsene dal suo pianeta.
Yennefer si sentiva ancora combattuta su ciò che provava, e anche se non voleva darlo a vedere la cosa non riuscì affatto, almeno con il ragazzo.«Cosa c'è?» domandò lui.
Yennefer storse il naso, come a segno di non aver capito la domanda. Non si era resa conto di guardarlo con un'espressione quasi indecifrabile poiché piena di emozioni mischiate e confuse tra loro.
«Perché hai quell'espressione titubante?» aggiunse lui spiegandosi meglio.«Non è niente...» disse schiva, chiedendogli successivamente in che luogo effettivamente si trovassero.
Kayfa l'aveva portata in un piccolo pianeta di un sistema chiamato Argand, composto per l'esattezza da cinque pianeti uno più piccolo dell'altro. Quello in cui si trovavano i due ragazzi era Ughua, il più piccolo tra tutti.
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AYAME DOOSU: il potere nascosto
Fantasy||Secondo Volume della saga AD|| Costretti alla fuga dopo l'attacco dei Dembiilaha, manovrato dall'imperatore Gharifax ed il sovrintendente McSortez, i guerrieri Doosu del continente di Wellan ed i sopravvissuti di Shiobai si sono stabiliti sui cont...