15: non tutte le storie hanno un lieto fine

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"Me ne devo andare da qui il prima possibile."

Questo era stato l'unico pensiero che vagava nella mente della giovane e potente Mingan. Da una settimana a quella parte era tenuta sotto sorveglianza per paura che potesse andarsene in qualsiasi momento.
Fu proprio Mikhail a rivelare il tutto a Teofe, il quale provvedette a passare l'informazione a chi di competenza. Non potevano di certo dire che la loro compagna voleva raggiungere il pianeta dei Dembiilaha perché preoccupata per uno di loro, altrimenti sarebbe stata giudicata e processata per questo, accusata di alto tradimento; gli unici a conoscenza di questa cosa dovevano quindi restare gli amici della cerchia più ristretta, e questa comprendeva solo tre persone: Teofe, Seth e ovviamente Mikhail.
Né Willow né tanto meno Aidan erano stati informati delle reali intenzioni di Yennefer poiché questi due non condividevano per nulla le scelte o i gusti della ragazza, e per non provocare litigi o altro vennero tenuti all'oscuro. Sapevano solo che Yennefer andava tenuta sotto controllo perché aveva avuto la malsana idea di scovare il pianeta nemico andando prima a parlare con il pazzo sovrintendente McSotez su Shiobai, rubando uno dei jet negli hangar dell'accademia Dochan.
Da un anno a quella parte nessuno aveva osato più mettere piede su Shiobai per via delle migliaia di guardie messe a sorveglianza e delle moltitudini di armi letali pronte a far fuoco su chiunque cercasse di opporsi ai comandi del sovrintendente alleatosi ormai con i loro nemici naturali, i Dembiilaha per l'appunto. Nessuno sapeva più in che rapporti questi fossero attualmente, ma viste le nuovissime armi a base di Ghemnus - la sostanza creata dai Dembiilaha tempo addietro - i Doosu che resistevano al controllo dedussero che il complotto stesse andando avanti.
Sfortunatamente per loro, Shiobai era ricolma di soldati pronti al combattimento, e come aggiunta v'erano quelli dei Dembiilaha inviati lì dall'imperatore in persona, compresi due dei demoni neri al suo servizio. Era più un controllo che altro, fatto stava che la loro forza bellica era nettamente superiore agli altri due continenti in cui si contavano meno della metà dei soldati presenti su Shiobai.

Anche per quanto riguardava la sostanza chiamata Ghemnus erano alquanto indietro sul capire da cosa fosse composta; le informazioni raccolte risalivano all'anno precedente e l'unica cosa che si sapeva era che i Mingan erano immuni alla suddetta sostanza purché la quantità sul loro corpo non fosse eccessiva. Questo poterono capirlo solo dopo il sacrificio di Farkas. Il ragazzo infatti aveva presentato sul suo corpo diverse ferite che a causa dell'enorme quantità di Ghemnus assorbita faticavano a rimarginarsi. Questa agiva in pratica come un agente corrosivo, in grado di danneggiare ogni cosa presente nell'universo.
Essendo sfuggita già una volta al destino per mano di quella sostanza, gli studiosi di Wellan credettero che Yennefer fosse sopravvissuta a quella cosa solo per il suo essere Mingan, e quindi per avere qualcosa di diverso che la sua razza aveva e i "puri" no. La cosa che non sapevano però era che se questa era capace di ferire anche un Mingan era soltanto perché veniva realizzata con il sangue della suddetta razza, ma con una particolarità.
Come - già da qualche tempo - Yennefer aveva appreso leggendo i libri lasciatole dal vecchio Vakayros, che i Mingan rilasciavano una sostanza nociva a chiunque non appartenesse alla loro razza finché il loro legame di Iolhash non si fosse compiuto. Grazie a lei, ai Mingan di Suran ed a quei libri, i Doosu di Gharan ottennero un piccolo vantaggio, ma la strada che li portava al trionfo e quindi alla disfatta dei Dembiilaha e del sovrintendente McSotez era ancora lunga.

Essendo scritti in lingua Mingan quei libri non potevano che essere letti da uno di loro, ed essendo Yennefer la proprietaria di quei manoscritti, il compito di tradurli al fine di aiutare i Doosu il più possibile spettava a lei. Come tutti gli altri Mingan però, la ragazza era contraria nel rivelare ogni informazione contenuta in quei volumi specialmente dopo tutto ciò che la sua razza aveva dovuto sopportare per tutti quei secoli sotto il dominio dei "puri".
Di Mingan su Shiobai non v'è n'erano più ormai da anni, mentre su Gharan - esclusi Yennefer e Mikhail - se ne contavano una diecina di varie età tutti risiedenti in una piccola città che affacciava sull'oceano ad est. Un piccolo villaggio abbandonato nel quale queste dieci persone si erano stabilite da tempo, chiamato Wohüllaà. Tra questi c'era un Mingan - il loro capo - dalle grandi capacità in grado di aiutare forse la problematica Yennefer; non solo, sarebbe stato anche utile agli studi sulla misteriosa sostanza portati avanti dopo essere riusciti a procurarsela durante le recenti battaglie.

AYAME DOOSU: il potere nascostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora