13: quella presenza mancante

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Il piano di Yennefer di bloccare la Ghemnus impedendole di penetrare nel sottosuolo aveva funzionato, ma la realtà delle cose era ben diversa da come sperava. Non poteva esistere solo una di quelle cose, non come l'ultima volta. Eppure lei si era data da fare per poterla arrestare nonostante sapesse che non poteva essere solo una, e sentirsi dire che i suoi sforzi erano stati inutili era veramente snervante.
Il Dembiilaha l'aveva sorpresa alle spalle, affermando quanto la sua stupidità avesse raggiunto il colmo.
Ovviamente non era bastato quello per mandarla in confusione e farle perdere la calma, perché in fondo anche il demone nero sapeva che quella ragazza non era così stupida come aveva detto; era sempre stata lei a sconfiggerli in un modo o nell'altro perciò doveva prestare attenzione a ogni sua mossa e studiarsela bene.
Il suo obiettivo attuale era quello di distogliere l'attenzione della ragazza da tutto ciò che aveva intorno spostandola su un qualcosa che la potesse colpire, e l'uomo aveva il piano perfetto per farla scatenare a dovere dal momento che di recente aveva avuto la possibilità di vivere un'esperienza simile.
Aveva notato, sin da quando era arrivato, che Yennefer si era guardata spesso intorno e non solo per controllare e respingere i suoi avversari. L'aveva osservata e studiata da lontano in modo tale da non essere visto poiché gli era stato strettamente raccomandato da niente popò di meno che l'imperatore stesso.

Fu nel momento in cui gli occhi di Yennefer si socchiusero in una fulminata improvvisa che decise di attaccarla, usando però delle semplici parole.
«Il tuo amichetto non c'è oggi signorina?» domandò ironicamente questo riferendosi a una persona specifica. Ovviamente la voleva provocare e farle andare via tutta la concentrazione che stava trattenendo dentro di sé.
La ragazza però non si scompose più di tanto mantenendo ancora una posizione di guardia pronta ad attaccare in qualsiasi momento, ciò suscitò una certa curiosità nell'uomo; pensò che le sue parole non l'avessero toccata minimamente e per questo decise di provocarla ulteriormente almeno finché non avesse avuto una reazione degna da poterlo soddisfare.
«Non appena è tornato, l'imperatore si è alterato talmente tanto da ordinarci di dargli una bella, lunga e durissima lezione.» disse, ma ancora nessuna reazione.
«Dovevi vedere il suo volto!» ghignò poi questo, divertito al solo ricordo. «Sangue, sangue ovunque e lividi a non finire... ma voi Mingan siete dotati di una forza incredibile giusto? Perciò non è servito a più di tanto.» continuò questo, mentre nel frattempo aveva preso a camminare in cerchio così come Yennefer.

Le loro guardie erano ben salde se qualcuno avesse improvvisamente deciso di attaccare, le orecchie della corvina attente nell'ascoltare ciò che aveva da dire quel brutto ceffo e quest'ultimo, "l'orrida bestiaccia" così come lo aveva rinominato nella sua mente Yennefer, era concentrato sul suo obiettivo. Era molto vicino dal raggiungerlo a dir la verità, poiché sul volto della Mingan si potevano ora leggere delle smorfie non molto allegre, anzi, erano piuttosto cariche di nervosismo e altro.

«Io dico che non reggerà delle altre "lezioni".» ribadì sogghignando.

«L'hai detto tu che noi Mingan abbiamo la pellaccia dura, no?» controbatté prontamente Yennefer, ghignandosela sotto i baffi.

«Il nostro imperatore è impaziente di conoscerti, giovane Mingan.» fece l'uomo cambiando argomento dopo aver capito che continuare a punzecchiarla repentinamente in quel modo sarebbe servito a poco. In verità, Yennefer si stava trattenendo a più non posso.

«E allora perché fin ora ora non è mai sceso sul campo per incontrarmi? Ha forse paura?» chiese ironicamente mostrandogli una delle sue tante smorfie.

«Secondo te si scomoderebbe per così poco? No, ti aspetta, e sa che prima o poi andrai da lui.» rispose.
Quando vide che il volto della ragazza aveva cambiato pian piano aspetto diventando sempre più confuso, capì che quello era il momento adatto per darle il colpo di grazia.
«Anche se non so se farai in tempo a rivedere il tuo amichetto vivo...!»

AYAME DOOSU: il potere nascostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora