«Dimmi cosa c'è dentro di me.»
Yennefer era tornata per l'ennesima volta all'interno del suo subconscio.
Dopo una giornata passata a discutere sul cosa fosse giusto fare, se andare o meno su Shiobai per salvare il dirigente Greenroff e gli altri prigionieri, se disobbedire agli ordini della Generale Jules o meno, l'unica cosa che desiderava fare Yennefer era farsi una dormita rilassante.
Erano tornate in stanza lei e Willow, dopo essere state scortate da Seth e Teofe che non volevano perdere di vista la loro compagna dall'istinto instabile. Per controllarla avrebbero fatto di tutto, perfino restare appostati davanti la porta per tutta la notte.
In trappola, Yennefer si gettò sul letto a mo' di sacco di patate, e senza nemmeno dare la buona alla compagna che invece cercava di parlarle e farla ragionare, chiuse gli occhi e si addormentò.Tornò nel mondo scuro qual'era il suo subconscio, e proprio lì ritrovò lo spirito di suo fratello che la attendeva.
Non le disse nulla né lei disse nulla a lui. Si guardarono per qualche buon minuto restando in silenzio, poiché di cose da guardare in quel luogo nero e infinito non c'era granchè.
Yennefer in verità stava pensando a cosa potergli dire e chiedere e anche da dove poter partire.
Voleva essere molto diretta e andare dritta al punto invece che girarci intorno; la cosa che non avrebbe voluto fare era quella di cominciare a parlare di altro che non fosse ciò che voleva sapere lei in quel momento. Così, guardando lo spirito di Farkas dritto negli occhi espresse il suo volere.
«Vorrei che mi raccontassi la storia della principessa demone.»
Non aveva un volto sereno mentre glie lo chiedeva, anzi era piuttosto seria e fredda.«Non la ricordi più?» chiese dunque lo spirito.
L'espressione facciale di Yennefer non era né confusa né tanto più sicura, ma era certa che se le fosse stata raccontata quella storia dall'inizio alla fine in lei qualcosa sarebbe scattato.
Per lei non era un caso che il suo nome, il suo vero nome, fosse lo stesso della principessa della storia. Forse si trattava solo di una strana coincidenza, forse il suo nome le era stato dato in suo onore, o forse era proprio il nome della principessa ad essere stato cambiato da Farkas nel raccontarla. Non poteva essere sicura di niente se non del fatto che, ogni volta che ascoltava quella favola nel suo cuore qualcosa risuonava potente e voleva capire cosa.
Ripropose la stessa richiesta al fratello, questa volta usando un tono di voce più gentile e pacato rispetto a prima.
«Per favore.» chiese.
E così Farkas cominciò a raccontare.Ayame era una potente guerriera, una principessa dal cuore d'oro e impavido che non si faceva abbattere da nessuna difficoltà che il cammino le imponeva davanti a sé. Era divenuta sin dalla giovane età una guardiana dell'universo intero, ammirata e lodata da molti ma anche temuta da altri. Ogni qualvolta sorgeva un problema lei era sempre lì per risolverlo e aiutare tutti quei popoli in difficoltà senza mai arrendersi.
Quando però la minaccia più grande venne a galla, la principessa Ayame cercò di sconfiggere i nemici con tutte le sue forze, ma da sola non poteva riuscirci in alcun modo poiché l'altra sua metà era ancora là fuori che la attendeva. La cercò in lungo e in largo per svariato tempo per poi rendersi conto che era sempre stata lì vicino a lei, solo che i suoi occhi le celavano la verità.Ricongiuntasi con essa, la principessa Ayame riuscì una volta per tutte a debellare il male dell'universo riportando la pace in ogni dove, ma a un caro prezzo. Essa infatti, perse il suo corpo per sempre.
Lo sforzo che aveva compiuto non era sopportabile per il suo corpo, ma non per la sua anima, e così la principessa decise di compiere un gesto ancora più grande.
Sapeva che la pace prima o poi sarebbe terminata, che il male sarebbe presto riemerso dalle ceneri e che senza di lei qualcun altro avrebbe dovuto assumersi questo ingrato compito. Il problema però era che il suo potere era troppo grande per passare tutto nelle mani di una sola persona, e così per evitare che ciò accadesse, Ayame prese la sua anima e la divise a metà; ripose i due frammenti in due parti dell'universo così distanti da non poter essere riunificate tanto facilmente.
Il suo potere sarebbe stato devastante se non controllato a dovere, e chiunque avesse ereditato la sua anima, se non ne fosse stato all'altezza, avrebbe avuto vita breve.
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AYAME DOOSU: il potere nascosto
Fantasía||Secondo Volume della saga AD|| Costretti alla fuga dopo l'attacco dei Dembiilaha, manovrato dall'imperatore Gharifax ed il sovrintendente McSortez, i guerrieri Doosu del continente di Wellan ed i sopravvissuti di Shiobai si sono stabiliti sui cont...