Yennefer e Kayfa si erano messi alla ricerca di una possibile uscita che li avrebbe condotti fuori da quelle caverne. Dopo aver visto i disegni sui libri raffiguranti paesaggi naturali, e proprio nelle pagine relative al pianeta sul quale si trovavano, si erano decisi a scovare un passaggio tra la roccia dorata poiché di restare altro tempo lì non ne potevano più.
A parte che praticamente non c'era nulla che poteva aiutarli in qualche modo, la nuda roccia mostrava ogni cosa in bella vista ma niente che fosse utile ai due, in più avevano bisogno di nutrirsi e di idratarsi soprattutto. Ecco perché urgeva uscire di lì.Dopo quello che era accaduto - Yennefer che non era più in sé e che dava contro al povero e innocente Kayfa - nessuno dei due aveva più aperto bocca. Nonostante si fossero bene o male chiariti c'era ancora dell'imbarazzo e dell'astio che gli impediva di parlare con tranquillità. Preferivano sentire il rumore dei loro passi svelti che di tanto in tanto facevano saltare qualche sassolino che prima di fermarsi sbatteva per lo meno tre volte sul suolo.
Non c'erano animali né insetti di qualche tipo, né vegetazione né nulla se non sassi su sassi, e i due Mingan ne avevano le tasche piene.Yennefer era concentrata su due cose in quel momento, ma di una oramai si stava convincendo che mai si sarebbe realizzata.
Oltre che cercare un'uscita osservando ogni singolo punto di quelle immense caverne lucenti mentre il ragazzo si prestava a cercare informazioni nei libri leggendo attentamente ogni parola, lei pensò alla richiesta che aveva posto a Kayfa prima di giungere in quel pianeta. Dopo avergli dato contro come una furia e avergli espressamente detto che una parte di lei desiderava ancora la sua morte - senza conoscerne il motivo - era convinta che la speranza di poterlo avere come insegnante fosse svanita per sempre. E come poteva biasimarlo dopo tutto ciò?
Tirò quindi un sospiro affranto abbassando addirittura le spalle, proprio per mostrare quanto fosse delusa da sé stessa per essersi comportata in quel modo, senza controllo.Kayfa, che le camminava dietro non solo perché più lento dato che leggeva il libro ma specialmente perché in caso di necessità e pericolo avrebbe potuto difendersi da un qualunque attacco da parte della ragazza qual ora avesse perso il senno ancora una volta, si era ovviamente reso conto dei continui sospiri che emetteva la ragazza, ma non commentava mai. Non voleva immischiarsi in quei suoi pensieri contorti e restare incastrato per l'eternità, questo in particolar modo perché la cosa lo spaventava leggermente. Anche lui aveva tanti problemi a cui pensare.
«Lo senti? Il soffio del vento.» chiese tutto d'un tratto quando avvertì un piccolo spostamento d'aria diverso dagli altri.
Essendo lei connessa ai quattro elementi naturali poteva percepire ogni cosa di questi, e in quel caso sentì la voce del vento che la richiamava in un luogo ben preciso. Era come se la stesse invitando a seguirla, e insisteva, svolazzando tra i suoi capelli facendoli ondeggiare dolcemente, accarezzandole il viso trasmettendole un calore rincuorante. Aveva un'aria felice in quel momento, e sembrava che stesse giocando con lo spiritello invisibile del vento come fossero due bambini; le faceva solletico al collo e sui fianchi, portandola a muovere elegantemente come se stesse in realtà ballando.In quel momento, osservando i capelli corvini della ragazza danzare mossi dal vento, vederla sorridere per quel piccolo contatto con la natura e la sua magia, Kayfa capì cosa fosse giusto fare. Per qualche istante vide la cicatrice a forma di fiamma che Yennefer aveva sulla parte sinistra del collo, ma subito dopo i suoi capelli sciolti le ricaddero sulle spalle coprendola. Fu forse quella la goccia che per prima riempì il bicchiere vuoto che legava il ragazzo a lei, e guardandola volteggiare giocosamente accompagnata dal vento gli fece realizzare una cosa che da anni reprimeva.
Tornò però subito sulla via che aveva davanti a sé e chiedendo a cosa lei si stesse riferendo, interruppe ogni suo pensiero che divagava da quanto aveva dinanzi.«È come se volesse dirmi di seguirlo.» spiegò questa, finché poi non mostrò al ragazzo qualcosa che l'avrebbe certamente convinto a farlo. Quel simpatico venticello aveva portato con sé delle foglioline, e ciò poteva solo significare che esisteva veramente un esterno di quel luogo e non solo caverne dorate e roccia.
La corvina pose sulla mano del ragazzo quelle tre foglioline che il vento aveva portato con sé, ed erano fresche probabilmente appena cadute dall'albero dov'erano attaccate prima di arrivare lì.
«Andiamo!» fece lei gioiosa.
Era completamente diversa da com'era prima di incontrarsi con quello spiritello, e non vedendo altre possibilità Kayfa le diede corda seguendola a sua volta.
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AYAME DOOSU: il potere nascosto
Fantasía||Secondo Volume della saga AD|| Costretti alla fuga dopo l'attacco dei Dembiilaha, manovrato dall'imperatore Gharifax ed il sovrintendente McSortez, i guerrieri Doosu del continente di Wellan ed i sopravvissuti di Shiobai si sono stabiliti sui cont...