«Non è possibile. Non può essere sparito così nel nulla.»
Questa era stata la frase che per una settimana interna si erano ripetuti gli ex apprendisti della Ondū. Yennefer, Willow, Seth e Teofe erano rimasti scioccati dal fatto che il loro compagno ed amico non fosse tornato a casa con loro. Il compagno di squadra momentaneo che gli era stato assegnato era risultato deceduto in battaglia, ma del demone della creazione non si era più saputo nulla.
Al ritorno da nord di Gharan, Yennefer non aveva perso neanche un minimo di tempo che subito si era recata a parlare con la generale Jules per lamentarsi di quanto accaduto. Lei glie lo aveva detto chiaro e tondo che avrebbero dovuto attivarsi prima per evitare una carneficina come quella subita in quella battaglia, che dovevano anticipare le loro mosse invece che attendere di venir attaccati. E invece le sue parole erano state ignorate alla grande e i danni erano stati troppi. Non era servito a nulla protestare contro i generali e ufficiali, e dopo essere stata mandata indietro molte volte in pochi giorni, la ragazza aveva rinunciato all'idea di passare per vie ufficiali e agire nell'ombra. Il problema era come."Dove sei finito Aidan?" si chiedeva da giorni Yennefer, tra sé e sé, con una tristezza e una preoccupazione di fondo che non aveva fine. Temeva veramente per la vita dell'amico. Lo conosceva, e sapeva per certo che anche dopo una litigata come quella che avevano avuto lui non si sarebbe mai ridotto a svanire nel nulla ignorandola completamente. No, gli era sicuramente capitato qualcosa.
I caduti sul campo di battaglia erano stati lasciati lì, e molti di loro non avrebbero mai avuto la possibilità di venir riconosciuti a causa delle bombe che avevano sfigurato i loro corpi. Yennefer temeva che tra quei corpi ci fosse il suo amico, ma una parte di sé sperava invece che ci fosse un'altra opzione da poter prendere in considerazione. Così come lei, anche gli altri compagni riposero le speranze in quella possibilità su cento credendo che il loro amico fosse vivo là fuori da qualche parte.
Per più di una volta Willow aveva sognato che il suo caro amico e trasse dal portone della Dochan, che la raggiungesse e che poi la salutasse con il suo solito sorriso a metà tra lo scocciato e la felicità, come se fosse un giorno qualunque. Si svegliava nel cuore della notte in lacrime, e ogni singola volta che si girava verso il letto della compagna la trovava seduta a fissare un punto a caso della stanza. Sembrava esser diventata una statua, immobile e silenziosa, che ogni sera invece che chiudere gli occhi ed entrare nel mondo dei sogni se ne stava lì ferma a fissare il vuoto.
Non riusciva a dormire, non poteva. Nessuna delle due ci riusciva.
Era trascorsa quasi una settimana da quella battaglia e ogni navicella che era rientrata con i feriti non comprendeva Aidan. Le speranze quindi si affievolivano sempre più portando tutti a credere che fosse morto.
Nonostante la sua solita positività, quella che forse aveva avuto una reazione più forte e visibile era certamente Willow, che si era chiusa a riccio restando in silenzio; rispetto a Yennefer che teneva tutto dentro e cercava di non mostrarsi debole o abbattuta, nel volto della rossa si leggeva tutto benissimo. Vederla così era una sofferenza maggiore perché si sentivano tutti più impotenti dinanzi a quella situazione, ma come loro, anche molti altri avevano perso persone care e non per questo loro quattro avevano più diritti degli altri per agire o avere informazioni sul proprio amico. Dovevano attendere in silenzio e con pazienza sfortunatamente, anche se era cosa difficile da sopportare poiché tanti erano i pensieri.
«Come farò a dirlo alla piccola Nayla?» domandò con voce tremolante Willow, a causa del pianto che stava per arrivare.Yennefer riusciva a sentire tutto ciò provava la sua amica perché era esattamente quello che provava anche lei. Anche lei voleva piangere, anche lei era preoccupata perché non sapeva come dire a quella piccola e dolce bambina che l'unico suo familiare che le era rimasto al mondo era probabilmente morto in battaglia. Anche lei, come Willow, sarebbe voluta tornare su quel campo di persona e guardare con i suoi occhi, per assicurarsi che lui non fosse lì, ma non poteva farlo. Anche lei lo sognava la notte e si sentiva tremendamente in colpa per averlo lasciato solo, al fianco del nulla, sino ad arrivare a perderlo. Nonostante ciò non voleva farsi vedere in lacrime dalla rossa per non aumentare la tristezza in lei.
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AYAME DOOSU: il potere nascosto
Fantasia||Secondo Volume della saga AD|| Costretti alla fuga dopo l'attacco dei Dembiilaha, manovrato dall'imperatore Gharifax ed il sovrintendente McSortez, i guerrieri Doosu del continente di Wellan ed i sopravvissuti di Shiobai si sono stabiliti sui cont...